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Il Papa delle parole chiare
Il merito principale di Papa Francesco è quello di adottare un linguaggio privo di qualsiasi ambiguità, di scegliere parole chiare. E dalla conversazione con i giornalisti nel volo verso le Filippine emergono concetti netti: la religione non si insulta, non si deride; la libertà d’espressione è un diritto ma anche un dovere; in nessun caso si deve reagire con la violenza. Anche quella frase in “bergogliese” (“non si giocattolizza la religione degli altri”) ha nel neologismo il pregio dell’evidenza, del charire ancor meglio un concetto difficile da esprimere con le parole note e codificate.Il riferimento al pugno da dare poi a chi parlasse male della sua mamma è così denso di umanità da provocare insieme un sorriso e anche un accenno di lacrima. Ognuno di noi ha sicuramente rivolto il pensiero alla propria mamma e altro che genitore 1 e genitore 2 (oggi nel giornale ci occupiamo di ideologia del gender non a caso), meglio che non ce la tocchino la mamma altrimenti abbiamo il permesso di Papa Francesco anche di dare un pugnettino non violento all’interlocutore. Questo viaggio in Asia del Pontefice si sta rivelando ricco di passaggi di una tale importanza che è sconcertante che non siano approfonditi da una stampa e soprattutto da una televisione che appare in qualche modo distratta. Le notizie ci sono, le immagini pure, ma sembra
che non ci sia voglia di andare oltre. Le parole ai capi religiosi affinché cessino gli equivoci rispetto alla violenza adottata in nome di Dio, ad esempio, non sono state sufficentemente sottolineate. C’è un dovere, riteniamo noi de La Croce, del giornalismo di accompagnare una riflessione articolata che inneschi una vera e propria rivoluzione religiosa sopratutto nel mondo musulmano. Papa Francesco in Asia sta svolgendo il suo lavoro di pontefice, sta appunto “costruendo ponti”, ora c’è bisogno che qualcuno aiuti le persone a incamminarsi su questo percorso fatto di ragioni d’incontro. Il richiamo al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI, riecheggiato nelle parole del Papa argentino, non a caso ha rappresentato il leitmotiv d’apertura del nostro giornale in questi giorni.
Solo l’incontro con un Dio che è Logos, che è Parola ed è Ragione, salva il mondo da una dimensione di conflitto violento permanente. La lezione della Chiesa è questa, la lezione di Papa Benedetto XVI e di Papa Francesco oggi è questa e passa anche attraverso le parole chiare di un pugno da dare a chi parla male di nostra madre, perché la libertà d’espressione è un diritto e anche un dovere. E la religione non si insulta. Non si capisce a chi faccia bene insultarla. E dove non c’è bene non c’è libertà.
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