lunedì 31 dicembre 2012

IL NOSTRO GRUPPETTO DEL MOVIMENTO ECCLESIALE CARMELITANO DI BRESCIA VI AUGURA BUON 2013 !


"Signore, vado incontro a questo nuovo anno con fiducia e con speranza. E sai perché? 
Qualunque cosa accada,ne sono certo,tu sarai con me."

Auguri...con un canto a Maria..e con l'Amicizia che si muove...

P.S.Cantiamo anche con la corale Madonna delle Neve di Adro!!!AUGURI!!! http://corale.madonnadellaneve.it/index.php?option=com_content&task=view&id=42&Itemid=17 

domenica 30 dicembre 2012

Testimonianze di Chiara M. ,di Chiara Amirante , Gianna Jessen nel sito youtube di Giacomo Biliotti alla giornata di Orizzonti di Speranza -Novembre 2012 -



Sentite e Vedete le  testimonianze dei video .......Gesù è anche oggi presente....perchè cambia la vita.....(cliccate  sulle scritte in alto nel video  e poi sul nome di Giacomo Biliotti per vedere tutte le testimonianze nel  suo sito)
.
Cari amici,sta finendo il 2012..e non è tutto da buttare...perchè la vita contiua e può sempre rifiorire anche se è inverno...anche se si è malati,anche se si è soli,anche non si è voluti...
Anzi...Dio sceglie proprio queste situazioni per rivelarsi...perchè si dica che TUTTO E' GRAZIA
GRAZIE a Lui e a tutto ciò che è suo ,la nostra amicizia è il prolungamento storico della Sua Umanità..
Le parole che sentirete nel video sono le parole che ho sentito da tanti amici  in questi anni che frequento la nostra compagnia
.... e posso dire a tutti BUON ANNO perchè è UN BUON CAMMINO e UNA BUONA STRADA quella che OGGI percorro.........BUONA VITA A TUTTI...Valter

Buona vita Emanuele !......nato nel bagno di un MC Donalds...

http://www.ilmessaggero.it/blog/marida_lombardo_pijola/a_emanuele_gettato_nel_bagno_di_un_mc_donalds_buona_vita_caro_neonato_eroe/0-37-1712.shtml

Emanuele.....con noi...
Oggi, festa della Sacra Famiglia....
Emanuele ne cerca una....

Dio Padre intanto vegli su di lui..
e riporti i suoi genitori alla responsabilità
che la bellezza della vita richiede...


A fine 2012 una notizia di salvezza....

giovedì 27 dicembre 2012

Padre Aldo Trento.....La vera risposta è un Incontro che ti cambia la prospettiva della vita....

http://www.tempi.it/blog/risposta-a-un-bestemmiatore-e-piu-grande-capaneo-o-luomo-che-ama-linfinito#.UNf6Kaz20Ys
 clicca sul link per leggere questo articolo interessante....

Le risposte di Padre Aldo che sono pubblicate sulla rivista Tempi mi colpiscono sempre perchè ti fanno vedere come vivendo la realtà del dolore in compagnia di Cristo , la vita si spalanca veramente verso l'infinito e l'amore ti riserva sempre delle sorprese che ti fanno accettare tutto con letizia.....  Valter

mercoledì 26 dicembre 2012

Mi chiamo Asia Noreen Bibi......Prega per noi e scrivi ! ...S.Stefano...oggi....

Se mi convertissi sarei libera, preferisco morire cristiana
Scrivo da una cella senza finestre
Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buo­na volontà dalla mia cella senza finestre, nel modulo di isolamen­to della prigione di Sheikhupura, in Pakistan, e non so se leggerete mai questa lettera. Sono rinchiusa qui dal giugno del 2009. Sono stata con­dannata a morte mediante impiccagione per blasfemia contro il profe­ta Maometto.

Dio sa che è una sentenza ingiusta e che il mio unico de­­litto, in questo mio grande Paese che amo tanto, è di essere cattolica. Non so se queste parole usciranno da questa prigione. Se il Signore miseri­cordioso vuole che ciò avvenga, chiedo agli spagnoli (il 15 dicembre, il marito di Asia ritirerà a Madrid il premio dell’associazione HazteOir, n­dr ) di pregare per me e intercedere presso il presidente del mio bellissi­mo Paese affinché io possa recuperare la libertà e tornare dalla mia fa­miglia che mi manca tanto. Sono sposata con un uomo buono che si chiama Ashiq Masih. Abbia­mo cinque figli, benedizione del cielo: un maschio, Imran, e quattro ra­gazze, Nasima, Isha, Sidra e la piccola Isham. Voglio soltanto tornare da loro, vedere il loro sorriso e riportare la serenità. Stanno soffrendo a cau­sa mia, perché sanno che sono in prigione senza giustizia. E temono per la mia vita. Un giudice, l’onorevole Naveed Iqbal, un giorno è entrato nel­la mia cella e, dopo avermi condannata a una morte orribile, mi ha of­ferto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’islam. Io l’ho rin­graziato di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta one­stà che preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musul­mana. «Sono stata condannata perché cristiana – gli ho detto –. Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi ha condannata a morte perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui». 

Due uomini giusti sono stati assassinati per aver chiesto per me giusti­zia e libertà. Il loro destino mi tormenta il cuore. Salman Taseer, gover­natore della mia regione, il Punjab, venne assassinato il 4 gennaio 2011 da un membro della sua scorta, semplicemente perché aveva chiesto al governo che fossi rilasciata e perché si era opposto alla legge sulla bla­sfemia in vigore in Pakistan. Due mesi dopo un ministro del governo na­zionale, Shahbaz Bhatti, cristiano come me, fu ucciso per lo stesso mo­tivo. Circondarono la sua auto e gli spararono con ferocia.

Mi chiedo quante altre persone debbano morire a causa della giustizia. Prego in ogni momento perché Dio misericordioso illumini il giudizio delle nostre autorità e le leggi ristabiliscano l’antica armonia che ha sempre regnato fra persone di differenti religioni nel mio grande Pae­se. Gesù, nostro Signore e Salvatore, ci ama come esseri liberi e credo che la libertà di coscienza sia uno dei tesori più preziosi che il nostro Creatore ci ha dato, un tesoro che dobbiamo proteggere. Ho provato u­na grande emozione quando ho saputo che il Santo Padre Benedetto XVI era intervenuto a mio favore. Dio mi permetta di vivere abbastan­za per andare in pellegrinaggio fino a Roma e, se possibile, ringraziarlo personalmente.

Penso alla mia famiglia, lo faccio in ogni momento. Vivo con il ricordo di mio marito e dei miei figli e chiedo a Dio misericordioso che mi per­metta di tornare da loro. Amico o amica a cui scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone nel mondo che sono perseguitate a causa della loro fede e – se puoi – prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari. Se leggi questa lettera, è perché Dio lo avrà reso possibile. Lui, che è buono e giusto, ti colmi con la sua Grazia.


Asia Noreeen Bibi - Prigione di Sheikhupura, Pakistan​ 8 Dicembre 2012

 Invia una mail all'indirizzo : asiabibi@avvenire.it 
e la seguente dicitura come testo:

Io sottoscritto NOME,  COGNOME,  CITTA',  aderisco all'appello per la liberazione di Asia Bibi.
Chiedo al presidente del Pakistan Asif Ali Zardari di intervenire a suo favore.
Così potrai fare già qualcosa per Asia.....

lunedì 24 dicembre 2012

domenica 23 dicembre 2012

BUON COMPLEANNO.GESU'......BUON NATALE, IL TUO NATALE , A TUTTI !


"Mi sento emozionato, caro Gesù, nel farTi gli auguri di buon compleanno..........
In ogni Natale Tu sei il festeggiato, ma quante volte noi ci appropriamo della festa… e Ti lasciamo nell'angolo di un vago ricordo: senza impegno, senza cuore e senza ospitalità sincera! Da più di duemila anni, ad ogni Natale, noi ci scambiamo gli auguri perché avvertiamo che la Tua Nascita è anche la nostra nascita: la nascita della Speranza, la nascita della Vita, la nascita dell'Amore, la nascita di Dio nella grotta della nostra povertà. Però - quanto mi dispiace doverlo riconoscere! - il Tuo Natale è minacciato da un falso natale, che prepotentemente ci invade e ci insidia e ci narcotizza fino al punto da non vedere più e non sentire più il richiamo del vero Natale: il Tuo Natale, il Natale di cui abbiamo bisogno! Quante luci riempiono le vie e le vetrine in questo periodo! Ma la gente sa che la Luce sei Tu? E se interiormente gli uomini restano al buio, a che serve addobbare la notte con variopinte luminarie? Non è una beffa, o Gesù? Non è un tradimento del Natale? Queste domande, caro Gesù, si affollano nel mio cuore e diventano un invito forte alla conversione. E noi cristiani mandiamo luce con la nostra vita? E le famiglie, le  parrocchie  e le nostre comunità rassomigliano veramente a Betlemme? Si vede la stella cometa nei nostri occhi pieni di bontà? Dalle case e dai luoghi di divertimento in questi giorni escono musiche che vorrebbero essere invito alla gioia. Ma di quale gioia si tratta? Gli uomini hanno scambiato il piacere con la gioia: quale mistificazione! Il piacere è il solletico della carne e, pertanto, sparisce subito e va continuamente e insaziabilmente ripetuto; la gioia, invece, è il fremito dell'anima che giunge a Betlemme e vede Dio e resta affascinata e coinvolta nella Festa dell'Amore puro.
Sarà questa la nostra gioia? Sarà questo il nostro Natale? Gesù, come vorrei che fosse così! 

Ma c'è un altro pensiero che mi turba e mi fa sentire tanto distante il nostro natale dal Tuo Natale. A Natale, o Gesù, Tu non hai fatto il cenone e non hai prenotato una stanza in un lussuoso albergo di una rinomata stazione sciistica: Tu sei nato povero, Tu hai scelto l'umiltà di una grotta e le braccia di Maria Come sarebbe bello se a Natale, invece di riempire le case di cose inutili, le svuotassimo per condividere con chi non ha, per fare l'esperienza meravigliosa del dono, per vivere il Natale insieme a Te, o Gesù! Questo sarebbe il vero regalo natalizio!A questo punto io Ti auguro ancora con tutto il cuore: buon compleanno, Gesù! Ma ho paura che la Tua Festa non sia la nostra festa. Cambiaci il cuore, o Gesù, affinché noi diventiamo Betlemme e gustiamo la gioia del Tuo Natale con Maria, con Giuseppe, con i pastori, con Francesco d'Assisi, con Francesco Saverio, con Vincenzo de' Paoli, con Teresa di Lisieux, con Carlo de Foucauld, con Papa Giovanni, con Madre Teresa di Calcutta e con tante anime che, con il cuore, hanno preso domicilio a Betlemme.

Buon Natale a tutti…, ma ora sapete di quale Natale intendo parlare."

 (Mons. Angelo Comastri)   Buon Natale .....Valter

sabato 22 dicembre 2012

Mostra su Jerome Lejeune alla Poliambulanza di Brescia

Abbiamo visitato la mostra sul Servo di Dio  Dottor Jerome Lejeune
Il Video ne spiega la figura e la  mostra al Meeting
In allegato ho messo l'immaginetta  con la preghiera
FACCIO NOTARE CHE LA FRASE DEL VANGELO CITATA DAL DOTT: JEROME E' PROPRIO QUELLA CHE STIAMO MEDITANDO NELLA NOSTRA SCUOLA DI CRISTIANESIMO!

venerdì 21 dicembre 2012

IL NATALE E LA NOSTRA SCUOLA DI CRISTIANESIMO :"Ebbi fame e mi deste da mangiare......Un Racconto di Tolstoj

LEV TOLSTOJ - Il Natale di Martin
 
In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
- Non ho più desiderio di vivere - gli confessò. - Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati... Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.
Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All'improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c'era nessuno. Ma senti distintamente queste parole: - Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L'indomani mattina Martin si alzò prima dell'alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso. Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno. - Entra· disse - vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
- Che Dio ti benedica!- rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
- Non è niente - gli disse Martin. - Siediti e prendi un po' di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all'ospite. Stepanic bevve d'un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po'. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
- Stai aspettando qualcuno? - gli chiese il visitatore.
- Ieri sera- rispose Martin - stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: "Guarda in strada domani, perché io verrò".
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. - Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l'anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po' di pane e della zuppa. - Mangia, mia cara, e riscaldati - le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: - Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. - Ecco - disse. - È un po' liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. - Che il Signore ti benedica.
- Prendi - disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un'ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava. Dopo un po', vide una donna che vendeva mete da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all'altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. - Lascialo andare, nonnina - disse Martin. - Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. - Chiedi perdono alla nonnina - gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: - Te la pagherò io, nonnina.
- Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato - disse la vecchia.
- Oh, nonnina - fece Martin - se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
- Sarà anche vero - disse la vecchia - ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. - Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l'ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all'orecchio: - Martin, non mi riconosci?
- Chi sei? - chiese Martin.
- Sono io - disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
- Sono io - disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
- Sono io - ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.

 BUON NATALE .......... LASCIATE UN POSTO PER GESU'!....... 

 VALTER







BUON NA

mercoledì 19 dicembre 2012

Da "IL PICCOLO PRINCIPE" : "Sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato ! " BUON NATALE !


"GUARDA LUI CHE TI GUARDA E STAI CON LUI "
( S.Teresa)

Il Natale mi richiama  l'incontro tra il Piccolo Principe e la volpe...è l'incontro tra Gesù e ogni uomo....
per un'amicizia nuova......anche tra di noi.....
AUGURI AL GRUPPETTO....Valter

" NON SI VEDE BENE CHE COL CUORE.....L'essenziale è invisibile agli occhi"
Ma c'è stato un momento nella storia che "l'essenziale "si è fatto incontrabile..
.e noi per Lui siamo diventati unici...
SEDIAMOCI PIAN PIANO SEMPRE PIU' VICINI A LUI...
ci guadagneremo il colore del Grano e della VITA !
Grazie a voi per la vostra amicizia  che mi ha fatto sentire tante volte come quella rosa...
che profuma del nostro  amore a Cristo....

martedì 18 dicembre 2012

UN VERO FILM DI NATALE....October Baby....altro che cinepanettoni ! La storia di Janna Jessen...

Esce in Italia il dvd di October Baby, il film che parla di vita, aborto e perdono

“October Baby”, il film sulla vera storia di Janna Jessen esce in dvd sottotitolato in italiano. Un viaggio per scoprire la propria storia, con incontri e dialoghi mai scontati
«Hate the crime, not the criminal!». Comincia così il film sull’aborto che ha portato al cinema così tanti americani da costringere i botteghini a riaprire e il New York Times a ritrattare la sua prima (molto critica) recensione. “October Baby”, la pellicola da poco uscita solo in dvd sottotitolata in italiano, racconta la storia vera di Janna Jessen, una donna sopravvissuta all’aborto che ha fatto il giro del mondo per parlare di sé.
Nel film non c’è nulla di fanatico né di astioso. «Odia il crimine, non il criminale!», dice alla protagonista Hannah il poliziotto che la aiuterà a trovare la madre naturale, lasciando presagire che la chiave del riscatto non sarà né la semplice ricostruzione dei fatti né la giustizia umana.
LA TRAMA. Hannah scopre solo nell’adolescenza la sua storia. È traumatizzata e distrutta per aver compreso solo ora che la frustrazione, l’odio e il senso di colpa che la accompagnano da sempre sono dovuti al fatto che è sopravvissuta a un aborto e che «la vita è una bugia», come lei rivela al suo migliore amico Jason.
Qui inizia un viaggio per scoprire la propria identità e quella della madre naturale. Ad accompagnarla, insieme a Jason, un gruppo di amici su un van che attraversa le distese sterminate sotto i cieli d’America a ritmo di una colonna sonora per nulla banale.
Un viaggio costellato di incontri mai scontati e di dialoghi mai retorici che porterà la protagonista a comprendere l’eccezionalità della sua nascita. E soprattutto a scoprire che non esiste redenzione senza perdono.

dicembre 7, 2012 Benedetta Frigerio (sett.Tempi)


LO VEDIAMO INSIEME?......sul blog vi darò l'Appuntamento.....



La vera protagonista della Storia raccontata nel film: .Gianna Jessen

"Il Signore si è occupato di lei.... lei ha perdonato sua madre...e porta la sua testimonianza di vita..."
Questo è NATALE.......
Una nuova nascita..nascita in ogni giorno...nascita per un nuovo giorno
.nascita perchè c'è stato UN GIORNO...
 in cui cielo e terra si sono incontrati!.........Anche nella nostra vita....

domenica 16 dicembre 2012

TANTI AUGURI, ANNA !!!!!...dal Gruppetto....

Tanti Auguri da tutto il gruppetto alla Fist Lady del Movimento a Brescia.....
Mancano 15 minuti alla Mezzanotte.....facciamo ancora in tempo....il concerto del nostro coro
e la festa in Castello  certamente sono stati due cose belle nella giornata del tuo compleanno...erano anche per Te....come questa ultima sonatina di pianoforte....

A TE E A GIANNI ANCORA TANTI AUGURI !!!!!!

Concerto di Natale del nostro Coro di San Luca per aiutare la nuova opera di carità del Movimento Ecclesiale Carmelitano di Brescia


























DAL GIORNALE DI BRESCIA DI OGGI







CI SARO' ANCH'IO NEL CORO !!!!! 
TANTI AUGURI.....

Vi anticipo un canto corale stupendo che noi eseguiremo (non abbiamo questa orchestra ma faremo del nostro meglio !!!!)
"KAROL TO THE KING "

sabato 15 dicembre 2012

Immacolata, una sfida all'uomo d'oggi


Magia delle date: l’8 dicembre 1991 cessava per implosione l’impero sovietico. Il 25 successivo, Natale, sulla Piazza Rossa veniva ammainata per sempre la bandiera comunista. Gli analisti e i commentatori si sono sbizzarriti a spiegare le cause e i perché. I cattolici, invece, si sono ricordati della profezia della Madonna a Fatima: «…la Russia seminerà i suoi errori per il mondo… Ma alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà».


Il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima, proclamato da Pio IX nel 1854, insegna che «La beatissima vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio Onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale».

Questa definizione dogmatica rappresenta l’esplicitazione di una verità sulla Vergine «piena di Grazia» che era creduta fin dai primi decenni della storia cristiana. Ciò che era assolutamente nuovo, invece, in quel momento, a metà dell’Ottocento, era il contesto della proclamazione. Papa Mastai si mostrò infatti dotato di spirito profetico, perché dopo aver consultato i vescovi prese questa decisione in un momento in cui si rendeva evidente un itinerario culturale e sociale anticristiano e antiumano, che avrebbe poi purtroppo propiziato la nascita dei grandi sistemi totalitari, quei sistemi che avrebbero distrutto la vita, la dignità, la libertà e la responsabilità di milioni di persone.

All’inizio di questa apostasia da Cristo, che si sarebbe rivelata, come ha ben spiegato Benedetto XVI, una apostasia dell’uomo da se stesso, il dogma dell’Immacolata Concezione non dice soltanto la straordinaria condizione di Maria in funzione della sua maternità divina, ma apre davanti al cuore di ogni uomo la possibilità di un annuncio che, in quanto autenticamente cristiano, si rivela anche pienamente umano. E ripropone in termini inesorabili l’affermazione che l’autentica verità dell’uomo è il contenuto della fede in Cristo e nella comunione con Lui.

Per cento anni il popolo cristiano ha resistito all’anticristianesimo imperante affidando la vita propria, quella della propria famiglia e quella delle proprie città e dei propri Paesi alla protezione di Maria. Dobbiamo continuare ad essere certi che siamo suoi figli e che le radici della nostra esistenza affondano nell’infinita grazia di Dio. Credo che questo popolo saprà resistere all’ultima deriva anticattolica e tecno-scientista riaffidando anche il presente, anche questo nostro drammatico tempo, a Maria Immacolata, perché rinasca per tutti e non solo per i cristiani un mondo più umano.

Tutta la Chiesa, e in essa ogni cristiano, cammina ogni giorno con Maria dietro il Signore crocifisso e risorto, e presente nella sua Chiesa. Questo cammino è un cammino di educazione, come diceva Giovanni Paolo II nella Redemptor hominis, di una vera «assimilazione» della persona di Cristo e delle dimensioni fondamentali che Egli ha vissuto. Noi cresciamo giorno dopo giorno in questo cammino. In esso possiamo quotidianamente verificare che la verità di Cristo ci spalanca alla realtà in modo obiettivo e realistico.

Con Maria, concepita senza peccato, possiamo camminare ogni giorno verso la presenza piena del Signore nella nostra esistenza, sperimentare quella «antropologia adeguata» che è verità nei nostri cuori e nella nostra vita e proposta alla libertà di tutti i nostri fratelli uomini

di Luigi Negri*
02-12-2010

* Vescovo di San Marino e Montefeltro

O Come, O Come Emmanuel....Vieni,Vieni Signore Gesù...

Gioisci! Gioisci! Emmanuele,
é nato per te......

Gioisci! Gioisci! Gioisci! Gioisci!
Gioisci! Gioisci! Gioisci! Gioisci!

Gioisci! Gioisci! Emmanuele
é nato per te.......

Canto ed immagini per il Natale.....e il festeggiato.......

domenica 9 dicembre 2012

Ave Maria, splendore del mattino.....Claudio Chieffo....canzone per l'Avvento....

"Come ha detto il Papa della prima e della più grande cristiana, Maria di Nazareth, e perciò analogamente deve e può essere detto di ogni cristiano: "Non se ne è andata per stare lontana, se ne è andata per rimanere con noi".(dall'omelia di Don Luigi Negri al funerale di Chieffo) "
Claudio,sei sempre con noi...
 
Ave Maria, splendore del mattino, puro è il tuo sguardo ed umile il tuo cuore, 
protegga il nostro popolo in cammino, la tenerezza del tuo vero amore.

Madre non sono degno di guardarti!
Però fammi sentire la tua voce;
fà che io porti a tutti la tua pace
e possano conoscerti ed amarti.


Madre, tu che soccorri i figli tuoi, fà in modo che nessuno se ne vada;
sostieni la sua croce e la sua strada, fà che cammini sempre in mezzo a noi.

Madre non sono degno di guardarti!
Però fammi sentire la tua voce;
fà che io porti a tutti la tua pace
e possano conoscerti ed amarti.


Ave Maria, splendore del mattino, puro è il tuo sguardo ed umile il tuo cuore, protegga il nostro popolo in cammino, la tenerezza del tuo vero amore.
Protegga il nostro popolo in cammino, la tenerezza del tuo vero amore.

sabato 8 dicembre 2012

VIENE GIU'......IMMACOLATA....(ricordi di Avvento)....

Abbiamo cominciato l'Avvento e in questi ultimi giorni si sono susseguiti molti momenti di approfondimento della nostra fede e della nostra appartenenza al movimento..
Ricordo l'incontro del gruppetto a casa di Betty dove Gianni T. ci ha aiutato a rileggere la scuola di Cristianesimo alla luce della testimonianza della coppia di Treviso di cui ho scritto già nel blog
Punto per punto, Gianni ha fatto degli agganci al Vangelo di Matteo Capitoli 5,6 e 7..
Poi c'è stato l'incontro organizzato da Giorgio in cui ci ha parlato dell'incontro di Verona sulla Vita,di cui ho parlato anche nel blog, e ci ha fatto anche vedere un video di cui ho dato anticipazione..
Fervono i preparativi di Natale e il coro di San Luca di cui faccio parte sta facendo prove su prove per il concerto di Natale del 16 Dicembre..
Oggi 8 Dicembre,festa dell'IMMACOLATA c'è stata la professione solenne di Fra Sergio dello Spirito Santo... con canti e rinfresco finale nel chiostro...
Tanti avvenimenti uniti ai tanti incontri.
Si vorrebbe raccontare tanto...ma mi affido ad una canzone..per ringraziare tutti e specialmente il Signore....

 
AH! DIMENTICAVO......HA NEVICATO....
SI......All'IMMACOLATA.......

venerdì 7 dicembre 2012

TEMPO DI ATTESA,TEMPO DI AVVENTO,TEMPO DI SPERANZA....


C’è festa, c’è santità – ricorda il teologo P. Antonio Sicari – se un po’ di eternità entra nel tempo’. Possiamo vivere il tempo, la nostra storia desacralizzando ogni istante della nostra vita, “pronti a sfruttare e a rovinare tutto”. Oppure, si può vivere con uno sguardo diverso, guardando al bene che siamo in grado di compiere.
Permettere a Dio di entrare nel nostro tempo, nella quotidianità della vita per renderla qualitativamente santa, abbattendo gli ostacoli, superando ogni sorta di paura che genera nel cuore dell’uomo sconforto e disperazione.
UN ESEMPIO?
  Questa era la condizione interiore di molti popoli sul finire degli anni ’70. Umiliati e soffocati da un certo tipo di potere ideologico, intere generazioni di uomini e donne avevano perso ogni fiducia. Il potere del mondo li stava educando a fare a meno di Dio!
Quando gli uomini (questo lo testimonia la storia sacra di tutti i tempi), disorientati e in preda allo sconforto, sono incapaci di guardare al futuro Dio interviene regalando al mondo un nuovo Santo. E così, sul finire degli anni ’70 (precisamente il 16 ottobre del 1978) il buon Dio decide di regalare agli uomini un Papa il cui compito sarebbe stato quello di restituire speranza al cuore dell’uomo. Le primissime parole pronunciate da Giovanni Paolo II furono infatti:“Non abbiate paura!”.
Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna’ (Giovanni Paolo II – Discorso di inizio pontificato - 22 ottobre 1978).

Preghiamo Dio , in questo tempo di crisi,CHE LA NOSTRA ATTESA SI COLMI COSI''......Valter

giovedì 6 dicembre 2012

BUON AVVENTO.......

S.Teresa di Gesù Bambino
A mani vuote
(Silvano Fausti)

Ai tempi di Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona notizia ai pastori. C'era un pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nulla. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono, invitarono anche lui. Ma lui diceva: "Io non posso venire, sono a mani vuote, che posso fare?".
Ma gli altri tanto dissero e fecero, che lo convinsero.
Così arrivarono dov'era il bambino, con sua Madre e Giuseppe.
Maria aveva tra le braccia il bambino e sorrideva, vedendo la generosità di chi offriva cacio, lana o qualche frutto.
Scorse il pastore che non aveva nulla e gli fece cenno di venire.
Lui si fece avanti imbarazzato.
Maria, per avere libere le mani e ricevere i doni dei pastori, depose dolcemente il bambino tra le braccia del pastore che era a mani vuote...



buon Avvento.....nell'attesa del Dono.....

sabato 1 dicembre 2012

L'AVVENTO...Padre Gianni Bracchi nel 2005 ci diceva......

L'Avvento è il prepararsi ancora una volta - e non finiremo mai - ad accogliere il dono per eccellenza: il Figlio di Dio, Gesù.
 L’Avvento è la preparazione al Natale, è prepararci ad accogliere il dono che Dio, il Padre, ci fa.


Nella lettera ai Romani (8,32) è  scritto: “Dio. il Padre, non ha risparmiato il proprio figlio, ma lo ha dato per tutti noi; perciò, come potrebbe non donarci ogni cosa insieme con lui?”. Questa è la logica stretta di San Paolo: “Se Dio ti ha dato suo Figlio, come vuoi che non ti dia tutto insieme con Lui?” Non ha risparmiato neanche il Figlio, te ne ha fatto dono. E’ un dono che è andato fino alla croce, perciò insieme a Lui ti donerà tutto. Questa è la coscienza che noi vogliamo avere: la coscienza di un dono che è Cristo e, insieme a Lui, tutta la realtà. Dovremmo avere la consuetudine di uno sguardo così su tutta la realtà. Il bambino, quando comincia a spalancare gli occhi, vede le cose così: tutto gli è donato a partire dal sorriso di sua madre. La persona saggia vive così. Sappiamo, però, che ci portiamo addosso una fatica a guardare le cose in questo modo, fino a non esserne più capaci; ogni tanto ci accade che per un momento siamo sorpresi dalla bellezza di tutto, dalla realtà che parla. Di solito, però, usiamo di tutto, possediamo tutto cancellando la voce o la parola che c’è dentro la realtà, a causa delle conseguenze del peccato originale. Questa è la terribile realtà che ha inquinato il nostro rapporto con Dio e con tutta la creazione. La coscienza del dono è da rigenerare guardando a come Cristo ci guarda. Se il problema è che io non sono più capace di guardare a me stesso e agli altri, alla vita intera come dono, non basta dirmi: “Devi guardare la vita come dono”, perché quello è il problema. Noi non siamo più capaci di farlo. Come ritrovare questa coscienza? Guardando a Cristo, guardando a come Lui ci guarda. Dobbiamo guardare a Cristo per ritrovare la coscienza della nostra vita come un dono. In Gv 17,6 Gesù si rivolge al Padre a proposito dei suoi discepoli e gli dice: “Padre, erano tuoi e me ne hai fatto dono”. Gesù, quando ci vede, ci vede così: come il dono che il Padre ha fatto a Lui. Tutta la nostra vita è da capire dentro il rapporto tra il Padre e Gesù. Noi siamo lì dentro. La cosa più bella per noi è sapere che il rapporto tra Padre e Gesù è un rapporto fedele. Gesù ha accettato il dono che il Padre gli ha fatto e per questo arriverà fino alla croce. Io sono dentro questa fedeltà, dentro questo rapporto.

Facciamo un esempio: un bambino ha bisogno che la mamma e il papà gli vogliano bene, ma ha bisogno soprattutto che papà e mamma si vogliano bene, cioè che il rapporto “originale” sia forte. La nostra vita è dentro la certezza che Padre e Figlio si amano e nel loro amore noi siamo custoditi. “Padre, queste persone sono tue e tu me le hai donate. Io le accolgo e me ne faccio carico”. Questa è la fede cristiana: ci permette di vedere queste cose! Questa è la fede che ti permette una posizione umana nuova; è il dono per eccellenza che ti permette di passare dal dato al dono. La vita non è più una serie confusa di cose, ma una serie di doni. La vita è il dono che Dio ti ha fatto per poterti donare se stesso. Tu sei dentro l’abbraccio tra Padre e Figlio e nell’amicizia con Cristo, guardando Lui, ascoltandolo, imparandolo, imitandolo impari a star dentro la vita e ad accorgerti come tutto può essere vissuto come dono. .......
 La beata Elisabetta della Trinità scrive: “Fare con tutto del divino. Pregherò perché tu faccia con tutto del divino”. Vuol dire rendere divina la vita. Quando la vita è vissuta nel rapporto con Cristo diventa divina, diventa un dono. La condizione del dono: liberare la domanda A volte basta poco per vanificare tutto il disegno di Dio. Il dono presuppone un donatore. Il dono non puoi fabbricartelo da solo. Tu puoi solo domandarlo. Una condizione fondamentale è allora la domanda. Dobbiamo liberare la domanda che abbiamo dentro, perché abbiamo bisogno di Cristo.

giovedì 29 novembre 2012

Katherine Jenkins . Nella Fantasia


Da una canzone del film Mission.....
una bellissima interpretazione che vi propongo per un attimo di bellezza.....e fantasia.....

martedì 27 novembre 2012

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA -27 NOVEMBRE-LA STORIA

http://www.floscarmeli.net/modules.php?name=News&file=article&sid=163

Leggi la storia cliccando su questo link sopra ...
Tratta  dal  sito Flos Carmeli..
Indice e pagine  da sfogliare e anche da copiare...
 Un esempio luminoso è quello di Santa Teresina. Questa cara Santa, fin da fanciulla dovette intuire bene il valore della Medaglia miracolosa se si industriava davvero molto a distribuirla. Una volta, in casa sua, riuscì a far prendere la Medaglia a una domestica che non si comportava bene, facendosi promettere che l'avrebbe portata al collo fino alla morte. Un'altra volta, sempre a casa, mentre alcuni operai stavano lavorando, l'angelica Teresina prese delle medagline e andò a metterle nelle tasche delle loro giacche appese

domenica 25 novembre 2012

HANNO PERDONATO I LORO NEMICI....TESTIMONIANZE DI VITA

Una giovane donna e a una ragazza che sono state capaci di amare i loro nemici..

Giulia Iraca, giovane sposa, perdona gli assassini del marito, benzinaio, ucciso mentre sta per aprire la porta di casa rientrando la sera. Giulia, si riscopre cristiana di fronte allo sposo morto ammazzato. Davanti allo strazio del corpo esanime del marito, abbraccia i figli e li invita a pregare per il papà e gli assassini e dedica la vita a predicare il Vangelo del perdono. Ecco il suo racconto.
"Come Gesù perdonò i crocifissori, intercedendo per loro presso il Padre con le parole: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno! " (LC 23,34), anch'io, la sera dell'8 aprile 1987, trovandomi di fronte ad un uomo - mio marito - privo di vita (perché numerosi colpi di pistola avevano orribilmente sfigurato il suo volto e trafitto il suo cuore) e circondata dai miei tre figli trovai la forza di a abbracciarli, dicendo: "Per papà non c'è più niente da fare: è in Cielo! Preghiamo per lui e per coloro che lo hanno ucciso".
Nessuno, impietosito dalle grida di dolore e dai singhiozzi delle mie due figlie (13 e 11 anni), veniva in nostro soccorso. Eravamo sole, travolte da un dolore che ci avvolgeva. Disperazione, grida, dolore cocente, sdegno: questi erano i sentimenti alimentati dai parenti e dagli amici.
Compresi in quella tragica occasione che il perdono è il primo messaggio che Gesù aveva rivolto ai propri crocifissori! Perdonare non significa dimenticare; anzi è proprio il ricordo del torto subito e del dolore provato che rende più grande e meritevole la pratica del perdono.
Il Signore si è servito di questo tragico evento per trasformare totalmente la mia vita, per abbattere in me l'egoismo, l'orgoglio e le fatue certezze a cui il mondo si aggrappa ostinatamente. Nello stesso tempo Gesù faceva strada gradualmente e silenziosamente nella mia anima ferita, chiamandomi ad una vita più perfetta e più profondamente radicata in Lui. I

Letizia Tripodi, 24 anni, vive ad Archi, vicino a Reggio Calabria. Racconta la sua storia:
Diciannove anni fa veniva ucciso mio padre e io coi miei due fratelli, ero privata del suo sorriso. Più il tempo passava, più la ferita, invece di rimarginarsi, mi faceva male. Sentivo crescere dentro di me un sentimento di odio verso tutti e verso tutto, che mi toglieva la gioia dal cuore. lo soffrivo, e anche gli altri soffrivano, tanto meglio! Pregavo Dio che mi facesse morire. E siccome Dio mi lasciava vivere, ho finito col prendermela anche con Lui..
Poi, un giorno, ho letto il comando di Gesù: "Ma io vi dico, amate i vostri nemici". Dopo aver sperimentato che la vera felicità per me stava nel perdonare, è caduto per sempre quel velo nero che non mi permetteva di vedere la sofferenza degli altri...
Il perdono da solo, però, non basta. Dopo il perdono ci vuole l'impegno per migliorare la società in cui ognuno di noi vive. Dopo aver perdonato mi sono guardata intorno, ho visto come vive la mia gente e ho capito che Dio voleva qualcos'altro da me... scelte concrete di pace.



Tra le altre testimonianze nella Chiesa ecco quella del Card. Van Thuan,
vietnamita prigioniero per 14 anni(dal 1975 al 1989) sotto il regime comunista a Saigon.
Con la forza e la fatica del suo amore per i nemici è riuscito a trasformarli...
Così ha raccontato una volta:
A Saigon i comunisti hanno conquistato la città e mi hanno rinchiuso in carcere,
senza processo, senza una spiegazione: mi hanno tolto i miei sacerdoti, i miei
religiosi e le religiose, i miei giovani, il mio titolo di Arcivescovo. Ero solo il signor
Van Thuan e non potevo neppure parlare con gli altri prigionieri, per non
influenzarli. Avevo solo le mie guardie, i miei carcerieri, che prima cambiavano
ogni quindici giorni, ma poi hanno visto come mutavano atteggiamento nei miei
confronti e così hanno deciso di mettermi delle guardie fisse, per non
influenzarle tutte. Ma amavo loro, perché in loro vedevo Gesù! Molte volte mi
chiedevano come facessi ed io rispondevo loro: "Vi amo perché Gesù vi ama!".
Amare, riconciliare, perdonare: sono queste le tre parole che possono costruire
la pace. (…)E se in carcere non potevo pregare, allora il Signore addirittura mi
ha mandato un comunista che pregava per me: un poliziotto mi ha chiesto di
imparare un canto in latino e, tra i tanti, ha scelto il "Veni Creator". Così, quando
faceva ginnastica, tutte le mattine, cantava il "Veni Creator" ed io pregavo con il
suo canto. Anche un altro poliziotto, un colonnello, prima di tornare a casa, mi
aveva promesso che avrebbe pregato per me nel santuario che aveva a tre
chilometri dalla sua abitazione. Tempo dopo, ricevo (in carcere!) una lettera di
questo poliziotto che mi raccontava di come ogni domenica, quando non
pioveva, prendesse la bicicletta per andare al santuario. E mi scrive la preghiera
che diceva, perché non voleva sbagliare: "Non so come pregare, ma dagli
quello di cui ha bisogno". Non vedo quale preghiera più bella poteva dire per
me!


Gianni Gennari: "Teresa di Lisieux. Il fascino della santità. I segreti di una “dottrina” ritrovata"

Così la verità degli scritti di Teresa Martin e quindi della sua dottrina si è imposta...

di Germano Di Michele( da Tempi.it)

Il libro di Gianni Gennari
Teresa Martin, più conosciuta come santa Teresa di Lisieux: una vita (durata solo 24 anni) tutta nascosta e conclusa nel 1897. Proclamata beata da papa Pio XI nel 1923, santa nel 1925, protettrice della Francia e patrona delle missioni in tutto il mondo. È in quegli anni che qualcuno avanza la proposta di proclamarla Dottore della Chiesa. Eppure lo stesso Papa che l’amava, che l’aveva beatificata e canonizzata, che l’aveva chiamata «Stella» del suo pontificato, rifiutò la richiesta sbattendo il pugno sul tavolo: neppure parlarne, e per questo neppure a pensarci! (..............)
Eppure nel 1997, Giovanni Paolo II le ha conferito il titolo di Dottore della Chiesa. Cosa è successo che spieghi il cammino dal no di Pio XI al sì di Giovanni Paolo II prima e di Benedetto XVI poi? Nel libro di Gianni Gennari Teresa di Lisieux. Il fascino della santità. I segreti di una “dottrina” ritrovata (Lindau, 609 pagine, 38 euro) si cerca di dare una risposta, di capire il perché di questo radicale cambiamento da parte di due, anzi tre, Papi.
Lo scopo del libro è, infatti, quello di mostrare il cammino attraverso il quale la verità degli scritti di Teresa Martin e quindi della sua dottrina si è a poco a poco imposta e ora si può pienamente offrire.  
In questo libro, per la prima volta con documenti inediti e originali, è descritta la vicenda che ha portato papa Giovanni Paolo II al rovesciamento del “no” di Pio XI, con il suo “sì” splendidamente confermato da Papa Ratzinger il 6 aprile dello scorso anno quando ha aggiunto che essa è «dottore «specialmente dei teologi», ed è maestra nella «scienza dell’Amore». Nel lungo volume è ricostruita la vera storia degli scritti di Teresa Martin (sono presenti le traduzioni fedeli degli originali Manoscritti): un «giallo» finora troppo nascosto che mostra la fantasia di Dio e premia la ricerca della verità.
Oggi santa Teresa è Dottore dell’Amore e mostra all’uomo del terzo millennio la novità centrale della fede, la sua adozione per grazia a «figlio» di Dio, reso capace di riamare Dio e il prossimo con lo stesso «Amore» che è in Dio

Teresa di Lisieux dottore della Chiesa. Dal “no” di papa Pio XI ai “sì” di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

Invia per Email Stampa
novembre 24, 2012 Germano Di Michele
Teresa Martin, più conosciuta come santa Teresa di Lisieux: una vita (durata solo 24 anni) tutta nascosta e conclusa nel 1897. il libro di Gianni Gennari
Teresa Martin, più conosciuta come santa Teresa di Lisieux: una vita (durata solo 24 anni) tutta nascosta e conclusa nel 1897. Proclamata beata da papa Pio XI nel 1923, santa nel 1925, protettrice della Francia e patrona delle missioni in tutto il mondo. È in quegli anni che qualcuno avanza la proposta di proclamarla Dottore della Chiesa. Eppure lo stesso Papa che l’amava, che l’aveva beatificata e canonizzata, che l’aveva chiamata «Stella» del suo pontificato, rifiutò la richiesta sbattendo il pugno sul tavolo: neppure parlarne, e per questo neppure a pensarci! Del resto a detta delle sue stesse sorelle «nessuno pensava che Teresa avesse una dottrina».
Eppure nel 1997, Giovanni Paolo II le ha conferito il titolo di Dottore della Chiesa. Cosa è successo che spieghi il cammino dal no di Pio XI al sì di Giovanni Paolo II prima e di Benedetto XVI poi? Nel libro di Gianni Gennari Teresa di Lisieux. Il fascino della santità. I segreti di una “dottrina” ritrovata (Lindau, 609 pagine, 38 euro) si cerca di dare una risposta, di capire il perché di questo radicale cambiamento da parte di due, anzi tre, Papi.
Lo scopo del libro è, infatti, quello di mostrare il cammino attraverso il quale la verità degli scritti di Teresa Martin e quindi della sua dottrina, se una ne ha avuta, si è a poco a poco imposta e ora si può pienamente offrire. In questo libro, per la prima volta con documenti inediti e originali, è descritta la vicenda che ha portato papa Giovanni Paolo II al rovesciamento del “no” di Pio XI, con il suo “sì” splendidamente confermato da Papa Ratzinger il 6 aprile dello scorso anno quando ha aggiunto che essa è «dottore «specialmente dei teologi», ed è maestra nella «scienza dell’Amore». Nel lungo volume è ricostruita la vera storia degli scritti di Teresa Martin (sono presenti le traduzioni fedeli degli originali Manoscritti): un «giallo» finora troppo nascosto che mostra la fantasia di Dio e premia la ricerca della verità.
Oggi santa Teresa è Dottore dell’Amore e mostra all’uomo del terzo millennio la novità centrale della fede, la sua adozione per grazia a «figlio» di Dio, reso capace di riamare Dio e il prossimo con lo stesso «Amore» che è in Dio.


Leggi di Più: Teresa di Lisieux. Il fascino della santità | Tempi.it
Follow us: @Tempi_it on Twitter | tempi.it on Facebook

Ernesto Olivero....La crisi ci dice di sostenere i nostri giovani

http://it.gloria.tv/?media=131727 
 Video da vedere.....

Penso a quante iniziative si possono fare con e per i giovani....ma nessuno di noi adulti,così preoccupati del nostro presente che ci spaventa o addirittura ci opprime per la macanzadi fede, nessuno segue i giovani...nemmeno i propri figli...pochi si avvicinano a  loro dandogli una mano, facendosi da parte se loro vogliono lavorare ..penso al mio oratorio quando li vedo stravaccati sulle panchine...ed erano bambini  bravi ed attivi con me ...e non ditemi sempre che è perchè mancano i preti ed i curati.....è una "cura" che dobbiamo avere noi che ci diciamo "adulti".nella fede...
Coi giovani sto facendo alcune iniziative...e non solo gioco a calcio....

PERCHE' I GIOVANI SE NON SONO IL FUTURO OGGI,NON SARANNO MAI IL FUTURO DI DOMANI...
Ernesto Olivero e  anche il nostro Movimento lo sanno .... 

 Non vivo per me, ma per la generazione che verrà.
Vincent Van Gogh


sabato 24 novembre 2012

I GENITORI DI CHIARA LUCE BADANO,I GENITORI DI GIULIA GABRIELI.....la famiglia dei giovani santi....

http://it.gloria.tv/?media=336780

Vedi questo video tratto dalla trasmissione.."La via di Damasco"
La nostra Scuola di Cristianesimo dice:"Nella nuova legge inaugurata da Cristo ,la famiglia diviene "piccola Chiesa":cioè modo di indicare e trasmettere la fede risanante che il Figlio di Dio ci ha meritato"

"L'amore e il dono di sè sono lo scopo di tutto ciò che esiste
la carne è custode della persona e del dono della persona
ogni essere umano esiste per un altro e con un altro
ogni essere  umano à destinato a venire al mondo dal di dentro di un altro essere umano "

Questo è il modo di costruire una casa.......una famiglia....una famiglia di famiglie....una Scuola per i Santi....

martedì 20 novembre 2012

EUGENIO MARRONE , PAOLA STOCCO ...e il sito "Buongiorno nel Signore"

http://buongiornonelsignore.rbrverona.it/ita/index.html
Ieri sera Eugenio Marrone  e Paola Stocco di Verona ci hanno portato la loro testimonianza di vita di coppia..Una testimonianza che ci ha riempiti tutti di fiducia e speranza nel Signore.
Una testimonianza che può continuare con la newsletter che ci possono inviare ogni giorno iscrivendosi a questo loro sito...Grazie...

 Dal sito Zenit http://www.zenit.org/article-18619?l=italian questo articolo del 2009

Paola Stocco ha 50 anni, è casalinga ed è sposata da 27 anni con Eugenio Marrone. Dal 1988 fanno parte del Cammino Neocatecumenale della Parrocchia S. Teresa del Bambino Gesù a Verona. Hanno sei figli naturali e quattro adottati, altri sette figli sono in cielo.
"La nostra è una famiglia cristiana che grazie all'Amore di Dio, incontrato nei fatti dolorosi della vita, è potuta crescere prima nell'amore coniugale e poi come nucleo familiare - ha testimoniato Paola -. Avevamo sei figli, tutti voluti, desiderati, cercati... ciò che ci interrogava e ci turbava, non era il pensiero di queste stupende creature, ma il fatto che oltre a questi sei doni, ce n'erano altri sette volati in cielo senza venire alla luce".
/"Nella mia mente si faceva sempre più certa l'idea che Dio, con questi fatti dolorosi, ci voleva mandare un messaggio". La conferma è arrivata nel dicembre del 2000, quando le spoglie di Santa Teresina hanno visitato la Basilica a Tombetta (Verona).
"In una notte intera di veglia, fruttuosa per tutta la nostra famiglia, durante la preghiera e l'intensa meditazione ho sentito che era veramente quanto dovevamo fare: aprirci all'adozione. Ne ho parlato con mio marito alla fine della veglia e, dopo aver ottenuto il consenso entusiasta e unanime dei nostri figli, abbiamo cominciato a pensare come realizzare questa 'rivelazione'".
"Ho pregato tanto S. Teresina e S. Rita, la Santa dell'impossibile, perché sapendo che anche lei aveva provato il dolore della perdita dei suoi figli poteva ridonare al mio cuore la vera Pace", ha confessato Paola.
"Ora abbiamo dieci figli con noi e sette in cielo che preparano la festa. Come non essere grati a Dio per questi doni? Certo la nostra vita non è una passeggiata, ma a noi piace la montagna e sappiamo che dopo una dura e lunga salita, ci aspetta il panorama più bello del mondo. Non ci manca nulla, abbiamo Cristo con noi... cos'altro ci potrebbe servire? Ma la cosa più sbalorditiva è che, pur arrivando ogni notte a letto sfiniti, mai ci manca la forza per dire al Signore il nostro GRAZIE per l'Amore che ha messo nei nostri cuori e che ci accompagna sempre".
"E' un messaggio di speranza per i bimbi abbandonati, per le famiglie senza figli, per coloro che fanno fatica ad arrivare a fine mese: Dio provvede".

 E UNA LORO TESTIMONIANZA.....LETTA IN INTERNET....

“A noi sta bene quello che fa il Signore”

  Ricordo di Francesco quando ci raccontò del suo invio in Seminario nella convivenza dei giovani che si erano dati disponibili ad intraprendere il cammino vocazionale verso il presbiterato:
"Eravamo rimasti pochi con destinazione Sidney, o Hong Kong, o Toronto. Estrassero il mio nome che fu abbinato al Seminario di Toronto. Il Responsabile mi chiese se ero disposto a seguire la chiamata di Dio a Toronto ed io prima che finisse la domanda gridai "Sì, sì..." Papà - mi disse - come potevo rifiutarmi? Dopo tutto l'amore che Dio ha avuto per voi e per noi potevo ancora dubitare e pensare che mi stesse "fregando"?
No, una voce dentro mi spingeva a gridare il mio sì, e non me ne pento. In quegli attimi non sei tu, é Dio che parla in te!"

Ricordo quando anche a noi (a me e mia moglie) un giorno dopo che ci eravamo alzati disponibili per andare in Missione con tutta la nostra famiglia, per sempre, il catechista chiese "Siete disposti ad andare dove il Signore vi chiamerà? In Cina, nelle Filippine, sulle palafitte, dove vorrà il Signore, per testimoniare con la vostra famiglia l'Amore di Dio per gli uomini?" e noi subito, senza pensarci "Sì, sì..." Ma come potevamo dire di no? Dio ci aveva tratti dalla morte anche fisica, aveva salvato la nostra famiglia, i nostri figli, come non sentire il bisogno di testimoniare questo a tutto il mondo?
Poi lui (Francesco) é partito per il Seminario, e noi siamo rimasti a casa in quanto i nostri figli, per la missione che ci era stata proposta, erano troppo grandi. Bene, il Signore ha messo nel nostro cuore questo desiderio e poi si é accontentato, come con Abramo e Isacco. A noi sta bene quello che fa il Signore. Paura? Sì, umanamente parlando, ma con il sorriso e la serenità nel cuore: siamo nelle mani di Dio, cosa ci può mancare?

  Eugenio Marrone

Indirizzo di posta elettronica: eugenio@marrone.vr.it


Padre Antonio Sicari su "La famiglia"

Conferenza su" LA FAMIGLIA"....Dal Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa
.parlano Padre Antonio Sicari e il Prof.Bellingreri
Un'approfondimento per la nostra Scuola di Cristianesimo...nelle parole di Padre Antonio risuonano le motivazioni del matrimonio cristiano... 
Gesù Cristo entra nell'amore umano...il fascino dell'Amore...

domenica 18 novembre 2012

LA SPOSA PROMESSA.....Film sul matrimonio...di prossima uscita...

 
Film che fa pensare....alla nostra Scuola di Cristianesimo
 
La Sposa Promessa Film Streaming ITA

USCITA CINEMA: 15/11/2012
GENERE: Drammatico
REGIA: Rama Burshtein
ATTORI:
Hadas Yaron, Yiftach Klein, Irit Sheleg, Chaim Sharir

Shira è la figlia più giovane di una famiglia ebrea ortodossa di Tel Aviv. Promessa sposa ad un giovane della sua stessa età e della stessa estrazione sociale, Shira è felice ed eccitata per il sogno che si sta avverando. Durante la festività del Purim, la sorella maggiore Esther, muore di parto mettendo al mondo il suo primogenito. L'angoscia e il dolore che colpisce la famiglia fa sì che il matrimonio di Shira venga messo in secondo piano. Tutto cambia quando a Yochay, il marito di Esther, viene proposto di unirsi ad una vedova belga. Yochay ritiene che sia troppo presto. Quando la suocera scopre che Yochay potrebbe lasciare il paese con il suo unico nipote, propone un'unione tra Shira e il vedovo. Shira dovrà dunque scegliere se ascoltare il suo cuore o seguire la volontà della famiglia…