– Se gli infedeli vedranno la nostra carità per gli infermi non avranno bisogno di altri argomenti per convertirsi.
– Più cuore in queste mani…
– Dio è tutto, il resto è nulla. Salvare l’anima è l’unico impegno della vita che è breve.
– Signore, perdona a questo grande peccatore. Dammi tempo di fare penitenza. Non più mondo, non più peccati!
– Perché non organizzare una compagnia di uomini pii e dabbene, che non per mercede, ma volontariamente e per amore di Dio servano gli infermi con quella carità e amorevolezza che sogliono fare le madri per i loro propri figlioli infermi?
– Con la maggiore diligenza possibile, con l’affetto di una madre verso il suo unico figlio infermo e guardando il povero come la persona di Cristo.
– Servire gli infermi, anche appestati, con rischio della vita.
– Gli infermi sono pupilla e cuore di Dio e quello che fate a questi poverelli infermi, è fatto a Dio stesso.
– Chi serve gli infermi, serve assiste Cristo nostro redentore.
– Nessuna tra le opere di carità piace più a Dio di quella del servizio ai poveri malati.
– Chi serve gli infermi, ha un segno palese di predestinazione.
– Padri e fratelli miei, miriamo nei malati la persona stessa di Cristo. Questi malati cui serviamo ci fanno vedere un giorno il volto di Dio.
– Poiché Dio non mi ha voluto Cappuccino, né in quello stato di penitenza che tanto desideravo di stare e di morire, è segno dunque che mi vuole qui, al servizio di questi poveri suoi infermi.
– Dio ci ha mandato questa infermità perché, fatti buoni e perfetti maestri nel patire, sappiamo poi con più carità e compassione servire e compatire gli infermi.
– Desideriamo, con la grazia di Dio, servir a tutti gl’infermi con ogni carità.
– La croce che portiamo sul petto significa che tutti noi, segnati di questa santa impronta, siamo come schiavi venduti e dedicati al servizio dei poveri infermi e che questa che abbiamo abbracciata è congregazione di croce, cioè di morte, di patimento, di fatica.
– Signore mio, anima mia che posso io fare per te? (San Camillo domandò ad un infermo spazientito).
– Non bisogna mai perdere di vista Dio, ma contemplare il Creatore nella Creatura.
– Un buon soldato muore in guerra, un buon marinaio muore in mare, un buon ministro degli infermi muore all’ospedale.
– Il Signore mi ha lasciato senza piaghe solamente le mani, perché se avessi avute impiagate anche queste, non avrei potuto esercitarmi in beneficio dei poveri.
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