A commento a questa bella canzone mi vengono in mente il brano della Bibbia e le parole di S.Paolo
Bibbia-Cantico
dei Cantici - Capitolo 3
l'amato del mio cuore;
l'ho cercato, ma non l'ho trovato.
«Mi alzerò e farò il giro della città;
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l'amato del mio cuore».
L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda:
«Avete visto l'amato del mio cuore?».
Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l'amato del mio cuore.
Lo strinsi fortemente e non lo lascerò
finché non l'abbia condotto in casa di mia madre,
nella stanza della mia genitrice.
Cantico dei Cantici - Capitolo 5
Mi han trovato le guardie che perlustrano la città;
mi han percosso, mi hanno ferito,
mi han tolto il mantello
le guardie delle mura.
Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
se trovate il mio diletto,
che cosa gli racconterete?
Che sono malata d'amore!
EPILOGO
Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l'amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l'amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.
Se si cerca di comprare l'amore, se ne avrà disprezzo, anche dando in cambio una
fortuna.
Il versetto annuncia quello che von Balthasar chiama il “miracolo” dell'amore. Esso, come la Rivelazione di Dio, non è deducibile da me. Se dimostrassi che l'amore di un altro per me ha origine in me e non nella piena libertà dell'altro, lo avrei distrutto, negato nella sua essenza.
Il versetto annuncia quello che von Balthasar chiama il “miracolo” dell'amore. Esso, come la Rivelazione di Dio, non è deducibile da me. Se dimostrassi che l'amore di un altro per me ha origine in me e non nella piena libertà dell'altro, lo avrei distrutto, negato nella sua essenza.
Un amore che mi è donato, posso “intenderlo” sempre e solo come un miracolo, non posso manipolarlo empiricamente o trascendentalmente, neppur conoscendo il carattere comune della natura umana: perché il tu resta sempre l'alterità a me contrapposta.
Nell'istante in cui affermo di aver capito l'amore di un'altra persona per me, cioè lo spiego o con le leggi della sua natura umana o lo giustifico con motivi esistenti in me quest'amore è definitivamente perduto e fallito e la via per il contraccambio è tagliata.
Il vero amore è sempre incomprensibile e in quanto tale è dono.
La gratitudine, la capacità di poter pronunciare nel cuore e nelle labbra il grazie, nasce proprio dalla consapevolezza che non sono io a generare, a “comprare”, l'amore dell'altro per me. Ma esso ha motivo solo in sé.
Caratteristica distintiva dell'egocentrico, all'opposto, è proprio la sua incapacità di vivere in rendimento di grazie.
Ecco allora che il Cantico, al suo termine, enuncia che tutto ciò che è cantato nei suoi versi, l'amore dell'uomo e della donna, l'amore di Dio e dell'anima, l'amore del Signore e della sua Chiesa, non nasce dal fatto che l'uno o l'altra seducano con cosmetici e moine o acquistino mettendo in gioco addirittura tutti beni in proprio possesso, ma solo dall'insondabile mistero della libertà dell'amore.
Ed è solo l'amore che
può chiamare all'amore. E' solo l'amore che può destare l'amore.
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