Discorso di Papa
Francesco:
“Vi chiedo di interessarvi specialmente a coloro che non
hanno una famiglia propria, in particolare degli anziani e dei bambini
orfani. Non lasciateli mai sentire isolati, soli e abbandonati, ma
aiutateli a sentire che Dio non li ha dimenticati”
Care famiglie, cari amici in Cristo,
Sono grato per la vostra presenza qui questa sera e per la testimonianza del vostro amore per Gesù e la sua Chiesa.
Sono grato per la vostra presenza qui questa sera e per la testimonianza del vostro amore per Gesù e la sua Chiesa.
Le Scritture parlano poco di san
Giuseppe e dove lo fanno spesso lo troviamo mentre riposa, con un angelo
che in sogno gli rivela la volontà di Dio. Nel brano evangelico che
abbiamo ascoltato, troviamo Giuseppe che riposa non una, ma due volte.
Questa sera vorrei riposare nel Signore insieme a tutti voi e quindi
riposare con voi perché ricordo anche la mia famiglia, mio padre, mia
madre e i miei nonni, e quindi vorrei riflettere con voi sul dono della
famiglia ma prima vorrei dire qualcosa sul sogno, ma il mio inglese è
così povero e se mi permettete io chiederò a qualcuno di tradurre e
quindi parlerò in spagnolo. A me piace molto l’idea della famiglia: ogni
madre e ogni madre ha sognato il proprio figlio per nove mesi, è vero o
no?, sognare come sarà il figlio. Non è possibile che non sogna, quando
in una famiglia si perde la capacità di sognare i figli non crescono,
l’amore non cresce e questo miraccomando che la notte quando fate
l’esame di coscienza fatevi questa domanda: “Oggi ho sognato il futuro
dei miei figli? Ho sognato l’amore del mio sposo o della mia sposa? (…)
E’ così importante sognare, non perdete questa capacità di sognare nella
famiglia. Quante difficoltà ci sono nella vita matrimoniale ma possono
trovare una soluzione se ci troviamo uno spazio di sogno, se ci fermiamo
un momento e pensiamo al nostro coniuge (…) e questo è molto importante
per recuperare l’amore. (…)
Il riposo di Giuseppe gli ha rivelato la
volontà di Dio. In questo momento di riposo nel Signore, facendo una
sosta tra i nostri numerosi doveri e attività quotidiani, Dio parla
anche a noi. Ci parla nella Lettura che abbiamo ascoltato, nelle
preghiere e nelle testimonianze, e nel silenzio del nostro cuore.
Riflettiamo su che cosa il Signore ci sta dicendo, specialmente nel
Vangelo di questa sera. Ci sono tre aspetti di questo brano che vi prego
di considerare: primo: riposare nel Signore, secondo: alzarsi con Gesù e
Maria, terzo: essere voce profetica.
Riposare nel Signore. Il riposo è
necessario per la salute della nostra mente e del nostro corpo, eppure è
spesso così difficile da raggiungere, a causa delle numerose esigenze
che pesano su di noi. Il riposo è anche essenziale per la nostra salute
spirituale, affinché possiamo ascoltare la voce di Dio e comprendere
quello che egli ci chiede. Giuseppe fu scelto da Dio per essere padre
putativo di Gesù e sposo di Maria. Come cristiani, anche voi siete
chiamati, come Giuseppe, a preparare una casa per Gesù. Voi preparate
una casa per Lui nei vostri cuori, nelle vostre famiglie, nelle vostre
parrocchie e nelle vostre comunità.
Per ascoltare e accogliere la chiamata
di Dio, e preparare una casa per Gesù, dovete essere capaci di riposare
nel Signore. Dovete trovare il tempo ogni giorno per pregare, per
riposare nel Signore con la preghiera. Ma voi potreste dirmi: Santo
Padre, io vorrei pregare, ma c’è tanto lavoro da fare! Devo prendermi
cura dei miei figli; ho i doveri di casa; sono troppo stanco perfino per
dormire. Ecco, è vero. Questo potrebbe essere vero, ma se noi non
preghiamo non conosceremo mai la cosa più importante di tutte: la
volontà di Dio per noi. Inoltre, pur con tutta la nostra attività, con
le nostre mille occupazioni, senza la preghiera concluderemo davvero
poco.
Riposare in preghiera è particolarmente
importante per le famiglie. È prima di tutto nella famiglia che
impariamo come pregare. (…) Lì arriviamo a conoscere Dio, a crescere
come uomini e donne di fede, a sentirci membri della più grande famiglia
di Dio, la Chiesa. Nella famiglia impariamo ad amare, a perdonare, ad
essere generosi e aperti e non chiusi ed egoisti. Impariamo ad andare al
di là dei nostri bisogni, ad incontrare gli altri e a condividere la
nostra vita con loro. Ecco perché è così importante pregare in famiglia!
Ecco perché le famiglie sono così importanti nel piano di Dio per la
Chiesa!
Riposare nel Signore, insieme in
famiglia. Devo anche dirvi una cosa personale: io amo molto San Giuseppe
perché è un uomo forte e silenzioso. Sulla mia scrivania ho un’immagine
di San Giuseppe mentre dorme e quando ho un problema o una difficoltà
io scrivo un biglietto su un pezzo di carta e lo metto sotto la statua
di San Giuseppe affinchè lui possa sognarlo. Ora consideriamo il secondo
aspetto: “alzarsi con Gesù e Maria”. Questi preziosi momenti di riposo,
di pausa con il Signore in preghiera, sono momenti che vorremmo forse
poter prolungare. Ma come san Giuseppe, una volta ascoltata la voce di
Dio, dobbiamo riscuoterci dal nostro sonno; dobbiamo alzarci e agire
come famiglie (cfr Rm 13,11). La fede non ci toglie dal mondo, ma ci
inserisce più profondamente in esso. Questo è molto importante, dobbiamo
andare più profondamente nel mondo attraverso la preghiera. Ognuno di
noi, infatti, svolge un ruolo speciale nella preparazione della venuta
del Regno di Dio nel mondo. Proprio come il dono della Santa Famiglia fu
affidato a san Giuseppe, così il dono della famiglia e il suo posto nel
piano di Dio viene affidato a noi. Lo stesso che succede con San
Giuseppe: questo regalo della Sacra famiglia gli è stato dato affinché
lui la portasse avanti e a tutti noi è affidato il piano di Dio della
famiglia affinché noi lo portiamo avanti. L’Angelo del Signore rivelò a
Giuseppe i pericoli che minacciavano Gesù e Maria, costringendoli a
fuggire in Egitto e poi a stabilirsi a Nazaret. Proprio così, nel nostro
tempo, Dio ci chiama a riconoscere i pericoli che minacciano le nostre
famiglie e a proteggerle dal male.E state attenti con le nuove
impostazioni ideologiche. Esistono delle colonizzazioni ideologiche che
cercano di distruggere la famiglia, non nascono dal sogno, dalla
preghiera, dall’incontro e dalla missione che Dio ci dà ma vengono da
fuori, per questo io dico si tratta di colonizzazioni. Per questo io
dico non perdiamo la libertà che Dio ci ha dato (…) come famiglia
dobbiamo essere molto abili e sagaci per poter dire no a qualsiasi
colonizzazione ideologica contro la famiglia e chiedere a San Giuseppe
che ci mandi un’ispirazione per capire quando possiamo dire si e quando
possiamo dire no.
I pesi che gravano sulla vita della
famiglia oggi sono molti. Qui nelle Filippine, innumerevoli famiglie
soffrono ancora le conseguenze dei disastri naturali. La situazione
economica ha provocato la frammentazione delle famiglie con
l’emigrazione e la ricerca di un impiego, inoltre problemi finanziari
assillano molti focolari domestici. Mentre fin troppe persone vivono in
estrema povertà, altri vengono catturati dal materialismo e da stili di
vita che annullano la vita familiare e le più fondamentali esigenze
della morale cristiana. Queste sono le nuove forme di colonizzazione. La
famiglia è anche minacciata dai crescenti tentativi da parte di alcuni
per ridefinire la stessa istituzione del matrimonio mediante il
relativismo, la cultura dell’effimero, una mancanza di apertura alla
vita. Penso al Beato Paolo VI in un momento in cui esisteva il problema
della crescita della popolazione, lui ha avuto il coraggio di difendere
l’apertura alla vita nella famiglia e conosceva le difficoltà che
esistevano e per questo nella sua lettera enciclica è stato
misericordioso in relazione a casi specifici e ha chiesto ai confessori
che fossero misericordiosi e lui ha guardato ai popoli della terra e ha
visto questa minaccia di distruzione della famiglia a causa della
privazione dei figli. Paolo VI era molto coraggioso (…) e gli chiediamo
di benedirci dal cielo (…)
Il mondo ha bisogno di famiglie buone e
forti per superare queste minacce! Le Filippine hanno bisogno di
famiglie sante e piene d’amore per custodire la bellezza e la verità
della famiglia nel piano di Dio ed essere di sostegno e di esempio per
le altre famiglie. Ogni minaccia alla famiglia è una minaccia alla
società stessa. Il futuro dell’umanità, come ha detto spesso san
Giovanni Paolo II, passa attraverso la famiglia (cfr Familiaris
consortio, 85). Dunque, custodite le vostre famiglie! Vedete in esse il
più grande tesoro della vostra nazione e nutritele sempre con la
preghiera e la grazia dei Sacramenti. Le famiglie avranno sempre le loro
prove, non hanno bisogno che gliene aggiungiate altre! Invece, siate
esempi di amore, perdono e attenzione. Siate santuari di rispetto per la
vita, proclamando la sacralità di ogni vita umana dal concepimento fino
alla morte naturale. Che grande dono sarebbe per la società se ogni
famiglia cristiana vivesse pienamente la sua nobile vocazione! Allora,
alzatevi con Gesù e Maria e disponetevi a percorrere la strada che il
Signore traccia per ognuno di voi.
......Dunque, non dimenticate,
preghiera per la Famiglia. Pregate spesso e portate i frutti della
vostra preghiera nel mondo, perché tutti possano conoscere Gesù Cristo e
il suo amore misericordioso. Per favore, dormite e pregate anche per
me: ho davvero bisogno delle vostre preghiere e conterò sempre su di
esse!
Vi ringrazio
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