sabato 4 aprile 2015

C.PEGUY - IL MISTERO DELLA CARITA' DI GIOVANNA D'ARCO


C. PEGUY

Il mistero della carità di Giovanna d’Arco




(Mt 16,55) (Mc 6,3) (Lc 2,51-52) (Mt 6,9) (Mc 1,15) (Jn 18,36) (Mt 22,21) (Jn 1,9)



«Era stato un buon operaio

Un buon carpentiere.

Come era stato un buon figlio.

Un buon figlio per sua madre Maria.

      Un bambino molto buono.

molto docile.

Molto sottomesso.

Molto obbediente a suo padre e a sua madre.

Un bambino.

Come tutti i genitori vorrebbero averne.

Un buon figlio per suo padre Giuseppe.

Per il suo padre putativo Giuseppe.

   Il vecchio carpentiere

   Il maestro carpentiere.

Come era stato un buon figlio anche per suo padre.

Per il suo padre che sei nei cieli.

Come era stato un buon compagno per i suoi piccoli compagni.

Un buon compagno di scuola.

Un buon compagno di giochi.

Un buon camerata di gioco.

Un buon camerata d’officina.

Un buon camerata carpentiere.

Tra tutti gli altri camerati.

Carpentieri.

Come era stato un buon povero.

Come era stato un buon cittadino.

Era stato un buon figlio per suo padre e sua madre.

Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.

La sua predicazione.

Un buon figlio per sua madre Maria,

Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione

Un buon figlio per suo padre Giuseppe.

Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.

Insomma tutto era andato bene.

Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.

Era generalmente amato.

Tutti gli volevano bene.

Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.

I  I camerati, gli amici, i compagni, le autorità,

I  I cittadini,

Il  Il padre e la madre

Trovavano che andava tutto bene.

Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione

I  I camerati trovavano che era un buon camerata.

Gli amici un buon amico.

I  I compagni un buon compagno.

Alla mano.

I  I cittadini trovavano che era un buon cittadino.

Gli eguali un buon eguale.

Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.

I  I cittadini trovavano che era un buon cittadino.

Fino al giorno in cui aveva cominciato la sua missione.

Fino al giorno in cui s’era rivelato come un altro cittadino.

Come il fondatore, come il cittadino di un’altra città.

Perché era della Città celeste.

E della Città eterna.

Le autorità trovavano che andava tutto bene.

Fino ai giorno in cui aveva cominciato la sua missione.

Le autorità trovavano che era un uomo d’ordine.

Un giovane posato.

Un giovane tranquillo.

Un giovane ordinato.

Comodo da governare.

E che dava a Cesare ciò che è di Cesare.

Fino al giorno in cui aveva cominciato il disordine.

Introdotto il disordine,

Il  Il più grande disordine che ci sia stato nel mondo.

Che ci sia mai stato nel mondo

Il  Il più grande ordine che ci sia stato nel mondo.

Il solo ordine.

Che ci sia mai stato nel mondo.

Fino al giorno in cui si era disturbato.

E disturbandosi aveva disturbato il mondo.

Fino al giorno in cui si rivelò

   Il solo Governo del mondo.

   Il Padrone del mondo.

   Il solo Padrone del mondo.

E in cui apparve a tutti.

In cui gli eguali videro bene.

Che egli non aveva nessun eguale.

Allora il mondo cominciò a trovare che egli era troppo grande.

E a dargli noie.

E fino al giorno in cui incominciò a rendere a Dio quello che è di Dio».

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