

E la tua voce dice:
Cantatelo nell’attesa dell’alba, cantatelo piano nel fosco orecchio del mondo.
Cantatelo in ginocchio, cantatelo come raccolti in un velo, come cantano le donne che saranno madri:
Il Potente si è fatto docile, l’Infinito piccolo, il Forte sereno, l’Altissimo umile.
È stato ospite nella casa di una Vergine: nel grembo ha posto il suo trono, e per lode gli basta una ninnna-nanna!
Guarda: i giorni non vogliono più spuntare dopo quel giorno, e le notti si sono fatte più scure dopo quella notte.
Voglio accendere le luci, voglio incendiare di gioia tutti i confini dell’umanità.
Salve, tu che porti il Signore” ( Gertrud von le Fort)
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