Che cosa vogliamo per noi stessi e per i nostri figli,soprattutto?
Un lavoro,una famiglia,degli amici,una società,una guida sicura,la pace,la giustizia..l'amore...soldi,salute..tempo libero...tempo....
Cosa vogliamo per gli amici,per i compagni di lavoro,per la massa che guarda la televisione ed internet?
PENSO CI VORREBBE SOPRATTUTTO UN CUORE NUOVO DENTRO TUTTE LE COSE CHE SI FANNO O CHE SI VORREBBERO FARE..
"Quando sono debole è allora che sono forte!"diceva San Paolo..Sono momenti di debolezza,questi...
Il troppo attaccamento alla nostra debolezza però non ci fa trovare la soluzione ai nostri problenìmi e ai nostri desideri più profondi ...Dal superuomo di ieri all'uomo smarrito e solo di oggi ..MA LA VITA CONTINUA PERCHE' SENZA LA PRESENZA DI UN UOMO CRISTIANO TUTTO IL MONDO ANDREBBE IN ROVINA..
E' la passione per Cristo che rende possibile il cambiamento del mondo..
Grillini.Bersaniani,Berlusconiani...attaccati al leader come se avesse in tasca la soluzione di tutte le crisi
Oppure attaccati al gruppo,al partito,all'audience,al successo...al denaro anche se è poco..o soprattutto..nel disperarsi...non sapendo più cosa fare perchè si confidava in questo...
Questa nostra umanità tende a DISTRUGGERSI NELLA SUA COSCIENZA PROFONDA .
Noi dobbiamo,nella nostra POVERTA' ricominciare a MENDICARE CRISTO..
A domandarlo nei nostri ambienti e nel nostro cuore...
Se anche fossi solo al mondo,fossi l'unico,fossi dimenticato,povero,disperato....CRISTO DAREBBE LA SUA VITA SOLO PER ME...perchè LUI E' QUESTO,ESISTE PRIMA DI NOI PER QUESTO...E VIVE ANCORA TRA NOI PER QUESTO...
«Per sperare, bimba mia, bisogna essere molto felici, bisogna aver
ottenuto, ricevuto una grande grazia», dice il poeta francese Charles
Péguy (Il portico del mistero della seconda virtù, in I Misteri, Jaca Book, 1997, p. 167).
Che cos’è questa «grande grazia» di cui parla Péguy? La fede in Gesù
Cristo. La grande grazia è la certezza della fede. La fede è il riconoscimento di una Presenza viva tra noi.
Andrej
Tarkovskij, il famoso regista russo, fa dire a uno dei suoi personaggi
del film Andrej Rublëv: «Lo sai anche tu, certi giorni non ti
riesce nulla, oppure sei stanco, sfinito, e niente ti dà sollievo, e
all’improvviso nella folla incontri uno sguardo semplice, uno sguardo
umano, ed è come se avessi ricevuto la comunione e subito tutto è più
facile» (Andrej Rublëv, Garzanti, Milano 1992, p. 74).
L’esperienza presente di questa Presenza, analogamente a quella della
madre, è il fondamento della speranza.
Se la fede è riconoscere con certezza una
Presenza così corrispondente all’attesa del cuore, allora la speranza è
avere una certezza per il futuro che nasce da questa Presenza. È
l’espandersi al futuro della sicurezza del presente.
All’inizio dell’enciclica Spe salvi Benedetto
XVI dice : «La redenzione ci è offerta nel
senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in
virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il
presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se
conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri,
se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino» (n.
1).
CORAGGIO AMICI...RIPARTIAMO DA CRISTO...DANDO LA PAROLA A LUI.........
NELLA NOSTRA VITA OGNI GIORNO E' CRISI,OGNI GIORNO SI RICOMINCIA....
MA CI ATTENDE UN MONDO DI FELICITA'....
Lo dice bene sant’Agostino: «Sia il Signore Dio tuo la tua speranza; non
sperare qualcosa dal Signore Dio tuo, ma lo stesso tuo Signore sia la
tua speranza. Molti […] da Dio sperano qualcosa al di fuori di Lui; ma
tu cerca lo stesso tuo Dio; […] dimenticando le altre cose ricordati di
Lui; lasciando indietro tutto, protenditi verso di Lui. […] Egli sarà il
tuo amore» (Enarrationes in Psalmos, 39, 7-8).
La forma
della risposta al desiderio dell’uomo è Cristo stesso. Cristo è l’unica
speranza di compimento della nostra affettività. Egli solo, Egli solo è
capace di esaudire, di soddisfare veramenteogni nostro bisogno.
Cristo, la Presenza riconosciuta viva dalla fede, è l’unico
fondamento ragionevole della speranza. Senza di Lui la vita dell’uomo è
priva di un fondamento su cui poggiare.
E' proprio così, perché
- come conferma san Tommaso - «la vita dell’uomo consiste nell’affetto
che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande
soddisfazione» (San Tommaso d’Aquino, Secunda secundae, in Summa Theologiae, q. 179, art. 1).
PREGHIAMO INSIEME IN QUESTI GIORNI PER QUESTO..grazie...
Walter
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