CARI AMICI,VI PROPONGO QUESTA TESTIMONIANZA PER DIRVI CON QUESTO CHE IL SIGNORE E' SEMPRE COSI' PRESENTE IN MEZZO A NOI,CHE LA TESTIMONIANZA DI QUESTA FAMIGLIA E' STUPENDA,E CHE ATTRAVERSO LA SOFFERENZA SI CAPISCONO TANTE COSE AFFIDANDOSI ALL'AMORE DIO E ALLA COMUNITA?..GRAZIE...Valter
Solo così ci si potrà sentire parte della strada che Dio ha pensato per condurci a Lui,e assaporare le Sue meraviglie che ci alleggeriscono la vita,come le persone con cui condividiamo la via,perchè nostro Padre celeste conosce il cuore di chi ama e sa che da soli non si fa strada,mentre il poter essere insieme ci fa viaggiare con il vento alle spalle e godere del sole come della pioggia, forti della comunione di coloro che con noi hanno scelto di raggiungere la vetta con l'amore reciproco.
Buon cammino a ciascuno e ricordate che siamo tutti compagni di viaggio.
Vostro Marco"
Colpito da una grave malattia che gli impedisce di comunicare con
l’esterno, riesce comunque a far sentire il suo amore concreto a chi gli
sta vicino.
“Carissima
mamma, raffinato fiore del mio giardino, luce e gioia del mio sguardo. È
il primo anno che posso parlarti dopo otto di silenzio e ti dico che il
mio cuore è gonfio d’amore per te. Coglieremo insieme i frutti che la
vita ci darà, dolci o amari. Con tanto amore. Marco.”Così Marco Bettiol scrive alla mamma nel 2001. Sono le prime parole che, con l’ausilio di una tastiera, riesce a donare ai suoi genitori.
Marco nasce il 25 giugno 1992 in piena salute. Tuttavia ai Bettiol, giovane famiglia vicentina del Movimento dei focolari, Dio chiede subito tantissimo. Affetto già a tre mesi da crisi epilettiche, Marco è ben presto vittima di serie disabilità motorie ed impossibilitato a comunicare con il mondo esterno.
«Accogliere Marco è stato vivere con lui ogni sua conquista - raccontano i genitori - ogni passo senza pretendere che fosse come gli altri bambini. Marco era un bambino con un sorriso speciale e travolgente.»
Attraverso la scrittura facilitata dalla tastiera, Marco svela il suo intimo: dentro quel corpo fragile e deforme, c’è un’anima che la malattia ha reso ancora più sensibile all’amore di Dio e del prossimo.
Questa scoperta porta immediatamente nuove sfide per chi gli è accanto. E pur se talvolta travagliato per quello che appare, Marco riesce sempre a cogliere in ogni attimo l’amore di Dio e sa essere un dono speciale per chi gli sta accanto.
Di lui dice Elisa, la sorellina terzogenita: «Certo, nessuno è uguale a Gesù, gentile come Gesù, però Marco è quello che gli assomiglia più di tutti! Lui gioca con me, mi fa le coccole, mi dice delle parole bellissime». Eppure, fisicamente, Marco non può fare nulla di tutto ciò. È l’amore che sa trasmettere che arriva dove materialmente non riuscirebbe!
Marco fa parte attivamente del Movimento Gen, i giovani dei Focolari. Fa della sua dolorosa situazione un mezzo straordinario per realizzare quotidianamente la frase evangelica: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.” (Mt 18,20). Nell’ultimo incontro che ha con gli amici gen, così li sprona: “Noi siamo chiamati a fare la volontà di Dio e ci aiutiamo a viverla come fratelli che vogliono camminare insieme nel Santo viaggio.”
Un rapporto speciale lo lega a Chiara Luce Badano, la gen savonese morta a diciotto anni per un tumore e beatificata il 25 settembre 2010. Grandissima è per lui l’emozione nel poter partecipare a questo evento:“Una gioia smisurata che riprovo ogni giorno se dico il mio sì a Dio nell’adesione all’attimo presente, essere come lei vuol dire per me essere tutto donato a Gesù e farmi uno con Lui e la Sua volontà.”
Partecipare alla beatificazione di una giovane che, come lui, ha vissuto nella malattia il suo eroico sì a Dio, è il viatico per l’ultimo viaggio.
Come alla beata Chiara Luce Badano, anche alla sua anima sono stati sufficienti diciotto anni per prepararsi all’incontro con il Signore. La sua vita terrena si è infatti conclusa pochi giorni dopo, il 15 ottobre, a causa di un improvviso blocco respiratorio. Era riuscito a scrivere agli amati genitori: “Ciao Patrizia e ciao Franz, che duo favoloso che siete!”
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