"Se il Papa parla di un “ripetuto esame di coscienza davanti a Dio” e di una “certezza” da lui raggiunta d’essere diventato “troppo debole”, e di non aver più “il vigore necessario”
per dirigere la barca di Pietro, dobbiamo semplicemente credergli e
stargli vicini con affetto e comprensione. Qualcuno si sente frastornato
perché pensa che un Papa non dovrebbe mai cedere alle difficoltà.
Vorrei solo fargli osservare che ciò sarebbe vero se si trattasse di
difficoltà o di contrasti “esterni”.
Benedetto XVI aveva già
dichiarato che non si sarebbe mai dimesso se la Chiesa fosse stata in
una situazione di difficoltà o di turbamento. Una cosa, infatti, è
ritirarsi a causa dei contrasti o delle difficoltà provocate da altri, o
intimiditi dalle aggressioni altrui, (ciò che il Papa non ha inteso
fare!) e un’altra cosa è ritirarsi umilmente a causa delle propria
debolezza, provocata dagli anni e dal deperimento fisico che può
togliere, a volte, vigore e lucidità alle proprie azioni e
all’esecuzione dei propri compiti. Nel primo caso si tratterebbe di
paura e di fuga (e non è certo questo il motivo della decisione di Papa
Benedetto). Nel secondo caso si tratta di realismo, di umiltà, e perfino
di coraggio, come alcuni hanno già riconosciuto con ammirazione. Non
critichiamo il Papa proprio nel suo gesto spiritualmente più intenso e
nobile. Diamogli invece l’affettuosa comprensione che si merita e
uniamoci a Lui nella stessa preghiera che l’ha guidato e sostenuto nella
sofferta decisione." (11/02/2013)
Il Santo Padre Benedetto XVI darà l'addio ai
fedeli in piazza San Pietro il 27 febbraio, il giorno prima delle
dimissioni annunciate per il 28, che diverranno effettive alle ore
20:00. Joseph Ratzinger si ritirerà prima per un periodo a
Castel Gandolfo, e poi in un ex convento di clausura in Vaticano, dove
si dedicherà alla lettura e alla preghiera. Non si è ancora deciso
l'abito che dovrà indossare, nè il titolo che avrà dopo il 28 febbraio,
ma certamente avrà quello di vescovo emerito di Roma e non più quello di
cardinale
PREGHIAMO PER IL PAPA OGGI SEGNO DI VERITA' E UMILTA'
"Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di
non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la
Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui,
cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra
storia." Benedetto XVI
"Colui che è il titolare del ministero petrino deve avere la consapevolezza
di essere un uomo fragile e debole - come sono fragili e deboli le sue
proprie forze - costantemente bisognoso di purificazione e di conversione."
Benedetto XVI
"un piccolo fanciullo, un operaio oppresso dal lavoro, se credono, sono
superiori ai più grandi asceti"
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