mercoledì 8 febbraio 2012

I DODICI APOSTOLI....CONOSCIAMOLI MEGLIO...

Stiamo parlando nella nostra Scuola di Cristianesimo dei primi chiamati da Gesù...impariamo a conoscerli meglio..

I primi discepoli di Gesù, da Lui chiamati e divenuti Apostoli sono: Simone, detto dal Maestro "Cefa", poi tradotto in Pietro; Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, definiti da Cristo come "figli del tuono" Andrea, fratello di Pietro, Filippo, Bartolomeo o Natanaele, Matteo, dapprima chiamato Levi, Tommaso, detto Didimo, cioè "Gemello", Giacomo di Alfeo e Giuda il Taddeo o Lebbeo, suoi cugini, Simone il Cananeo, detto "lo Zelote", o "lo Zelante"e Giuda di Simone, detto l'Iscariota. Al posto di Giuda Iscariota, poi, per sorteggio tra due pretendenti, verrà annoverato tra i 12 apostoli San Mattia.
All'infuori di Matteo che era un esattore delle tasse e quindi aveva una "posizione", come si direbbe oggi, tutti gli altri erano pescatori e qualcuno di loro aveva anche famiglia. Non erano dunque istruiti e faticavano anche a capire le parabole che Gesù, pur parlando con semplicità, spesso diceva.  Uomini, insomma, con difetti comuni a tutti gli altri, che però furono chiamati a diventare di Cristo, ad operare per Lui e a condurre a Lui tutte le genti della terra attraverso la Chiesa, che da loro verrà detta "apostolica".

SAN PIETRO
San Pietro, pescatore di Galilea, dopo aver incontrato e seguito Cristo - "Poco dopo, ecco pure Simone davanti a Gesù; il quale "fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa" - diventerà pescatore d'uomini, come annunciato dal Maestro. Facile a lasciarsi trascinare dagli impulsi ma fedele e pieno di fervore, Pietro riconoscerà in Cristo la natura divina ed Egli lo investirà di autorità: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli"
Purtroppo, proprio per l'impetuosità e l'alternanza dei suoi moti d'animo dettati dalle umane incertezze e debolezze, avrà paura e tradirà - così come Gesù gli aveva predetto - il suo Maestro, pentendosene amaramente subito dopo e impegnando tutte le sue energie per riscattarsi.
La tradizione vuole che, essendo stato condannato alla crocifissione, per umiltà nei confronti del Redentore, ucciso nello stesso modo, abbia chiesto di essere crocifisso a testa in giù. Là sul colle Vaticano dove venne martirizzato, venne poi innalzata una cappella che, durante il regno di Costantino diventerà una grande basilica, ampliata poi, come oggi appare.
La sua festa liturgica viene celebrata, unitamente a quella di San Paolo il 29 Giugno.

SANT'ANDREA
Andrea, nato a Betsaida, fratello di Pietro, pescatore anche lui e discepolo del Battista sarà presente, insieme con l'Apostolo più giovane, quando Giovanni affermerà: "Ecco l'Agnello di Dio". E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù."
Insomma, è tra i primi due ad essere "chiamato" e si affretterà ad avvicinare Gesù, a credere in Lui e poi a seguirLo, trascinando anche il fratello ed altri alla sua sequela, dicendo loro: "Abbiamo trovato il Messia!"
Anche lui, dunque, diventerà 'pescatore di uomini'. Nel Vangelo viene segnalato nella moltiplicazione dei pani e dei pesci e quando con Filippo presenta a Gesù dei Greci; viene ancora citato quando con Pietro, Giacomo e Giovanni è sul monte degli Ulivi e, infine, il suo nome appare nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli, nominato insieme a quelli che vanno a Gerusalemme dopo l'Ascensione.
Secondo fonti tradizionali, Andrea verrà crocifisso a Patrasso (è, infatti, molto venerato tra i Greci), su una croce a forma di X.
Sembra che successivamente il suo corpo, tranne il capo, venne trasportato a Costantinopoli, dove sarebbe rimasto fino alla quarta crociata, quando le sue reliquie furono portate in Italia, nel Duomo di Amalfi. La testa, invece, durante l'occupazione turca della Grecia fu trasferita in San Pietro dove sarebbe rimasta per cinque secoli, finchè cioè Papa Paolo VI non la fece restituire alla Chiesa greca. Viene ricordato dalla chiesa il 30 Novembre.

GIUDA ISCARIOTA O GIUDA DI SIMONE
Figlio di Simone, detto l'Iscariota forse come derivante dalla parola "sicar" - sicario è il "portatore di pugnale (sica)" - cioè seguace di un partito nazionalista che combatteva l'occupazione romana, è sempre citato come ultimo Apostolo e con il marchio del suo tradimento.
Come evidenziato nei Vangeli, sembra essere stato incaricato da Gesù stesso di occuparsi della cassa: "Alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri" e probabilmente era l'uomo giusto al posto giusto in quel momento.
Come gli altri Apostoli, comunque, aveva ricevuto il comando di predicare il regno di Dio con la potestà di cacciare gli spiriti immondi e di guarire gli infermi. Uno tra i tanti, insomma, con difetti e pregi come gli altri,ma evidentemente per essere stato "chiamato" doveva di sicuro avere delle doti personali molto spiccate.
Nei Vangeli, oltrechè in occasione del suo tradimento, Giuda viene menzionato anche nell'episodio relativo all'unzione di Cristo da parte della Maddalena, gesto di amore e riverenza che suscita in lui un moto di stizza perchè da lui ritenuto eccessivo e costoso, avendo mentalmente calcolato che il costo dell'unguento avrebbe potuto sfamare molti poveri.

SAN MATTEO
Levi, nato a Cafarnao, era un pubblicano, cioè un esattore delle tasse per conto dei romani invasori, che stabilivano le somme da esigere e che li ritenevano responsabili delle cifre stabilite. Per questo, gli esattori, che dovevano anticipare all'amministrazione le tasse dovute, per lo più "arrotondavano" le cifre stabilite per compensare eventuali disavanzi ed erano per questo - come del resto, non mi sembra diverso oggigiorno - alquanto invisi al popolo.
Nonostante ciò, Gesù lo guardò e lo chiamò, dicendo "Seguimi". "ed egli si alzò e lo seguì" senza indugio, senza riserve, senza pensare che stava abbandonando i suoi averi terreni per ben altri beni spirituali. La sua presenza nel gruppo che seguiva Gesù era piuttosto criticata perchè ritenuto, prima di tutto un "venduto" ai romani e poi un peccatore. Ma Gesù era il medico venuto a guarire non i sani ma gli ammalati dello spirito e la presenza di Matteo servì forse a fargli avvicinare altri "peccatori" del genere
Essendo uno dei pochi che sapesse scrivere, iniziò la redazione del suo Vangelo - il più antico dei quattro - forse una diecina d'anni dopo la morte di Gesù, quando ancora molti testimoni dei fatti avvenuti erano in vita. I suoi scritti vennero trovati, secondo una rivelazione di San Matteo stesso nella tomba di Barnaba.
Si dice che abbia evangelizzato l'Etiopia dove pare sia morto e molte sue reliquie si trovano in varie chiese romane e a Salerno, di cui è Patrono e dove sembra che i suoi resti abbiano prodotto per molti anni, una sostanza particolare, chiamata "manna".
La sua festa liturgica è il 21 Settembre.

SAN GIOVANNI
Fratello di Giacomo il Maggiore e quindi figlio di Zebedeo e pescatore a Betsaida, è tra i primi a seguire Cristo nel suo lungo cammino fino alla Croce, sempre pronto all'ascolto e alla interiorizzazione di ciò che Gesù dice e l'unico a seguirlo fisicamente attraverso la via dolorosa, dal processo sino al Calvario, poichè gli altri si disperderanno per paura.
A lui, che nel suo Vangelo si defnisce "il discepolo che Egli amava", Gesù, per la sua lealtà e trasparenza, per la predilezione che gli suscitava la sua purezza d'animo ed il suo affetto, affiderà la Madre che Giovanni, simbolo di tutti i cristiani di cui Maria è Madre, accoglierà nella sua casa.
Insieme a Pietro è colui che più volte viene menzionato nel Vangelo e che con il discepolo più anziano e più autorevole, sarà testimone dei numerosi miracoli di Gesù e dei momenti più salienti della Sua vita.
Autore, in età già molto avanzata, del quarto Vangelo e dell'Apocalisse, ultimo libro del nuovo Testamento redatto dopo una visione, era riuscito a penetrare nell'essenza del mistero di Gesù, vero Dio e vero Uomo, amore e bene infinito o come diceva: « Dio è carità » e soltanto in quell'amore di Dio si poteva trovare felicità e salvezza.
Secondo le fonti avrebbe vissuto ad Efeso con la Madonna, sarebbe stato esiliato a Patmos, per ritornare poi ad Efeso dove morì.
La sua festa liturgica è il 27 Dicembre.

SAN GIUDA TADDEO
San Giuda, fratello di Giacomo Apostolo, cugino di Gesù poichè figlio di Alfeo e di Maria di Cleofe, sorella della Vergine Maria, venne detto anche "Taddeo", da "Thad" che vuol dire "dolce, misericordioso, amabile, generoso, magnanimo", oppure "Lebbeo", cioè coraggioso. Si può dire che sia stato il primo discepolo di Maria e di Gesù, perchè da bambino senz'altro come parente li frequentò entrambi. A causa del nome Giuda, purtroppo, talvolta viene confuso con l'Iscariota e quindi non molto considerato. Derivante da questo bel nome ebraico, una delle 12 Tribù, quella da cui sarebbe poi nato il Messia.
Giuda fu quindi tra i primi ad essere interpellato dal Maestro e si dice che fosse lo sposo delle nozze di Cana a cui, quindi, come parenti, erano invitati anche la Madre e il Figlio. Nei Vangeli, la sua presenza viene sottolineata solo una volta, nell'ultima Cena, quando gli domanda: "Signore, che cosa è avvenuto, che tu debba manifestarti a noi e non al mondo?".
E Gesù gli risponde: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio l'amerà e verremo a lui, e faremo una cosa sola".
Sicuramente seguì Gesù senza reticenze per tutta la vita, impegnandosi a divulgare il Verbo, non solo in Patria ma anche in Mesopotamia o in Libia e infine in Persia, dove sembra si sia ricongiunto con l'Apostolo Simone e dove entrambi sarebbero stati martirizzati. Vengono ricordati dalla chiesa il 28 Ottobre e san Giuda è considerato il Patrono delle cause senza speranza.

SAN MATTIA
Il suo nome in ebraico vuole dire "Dono del Signore".
San Mattia prese il posto di Giuda Iscariota tra gli Apostoli che, dopo aver deciso la sostituzione: "Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione» e dopo aver pregato Dio di illuminarli nella scelta, lo elessero per sorteggio.
I candidati erano due, Mattia uno e l'altro era Giuseppe detto Barsabba, soprannominato "Il Giusto". Entrambi avevano sicuramente vissuto alla sequela di Cristo "fin dal Battesimo di Giovanni" ed erano stati anche testimoni della sua Risurrezione e della Pentecoste. Questi, infatti, erano i requisiti che doveva avere il nuovo Apostolo.
La scelta cadde, dunque, su Mattia di cui non si hanno notizie dettagliate e certe, nè per quanto concerne la sua opera apostolica nè per quanto riguarda le circostanze della sua morte. Viene ricordato liturgicamente il 14 Maggio, data presumibilmente vicina a quella della sua elezione.

SAN FILIPPO
San Filippo, nato a Betsaida come Giacomo e Giovanni, nel Vangelo è citato poche volte, ma sempre in situazioni di una certa rilevanza.
La prima quando presenta a Gesù l'amico Bartolomeo-Natanaele, che si unirà al cammino del Maestro, poi quando Gesù, commosso dinanzi alla gran folla radunata, a lui si rivolge, dicendo : "Dove compreremo il pane, perchè questa gente possa mangiare?", ma Filippo non comprende appieno ciò che Gesù sta dicendo. Di nuovo viene citato quando si occupa di portare a Gesù dei non credenti e nell'ultima Cena, quando il Cristo parla loro della Trinità e poiché l'Apostolo sembra non comprendere Gesù, chiamandolo per nome, gli risponde:: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre... Non credi tu che io sono nel Padre e il Padre è in me?...»
Poi non si sa più nulla di lui, neanche come morì. La tradizione dice che evangelizzò alcune città della Samaria e della Frigia, dove compiva miracoli..
Sembra che abbia trovato la morte a Gerapoli, crocifisso sotto Domiziano o Traiano e le sue reliquie sono, insieme a quelle di San Giacomo il Minore, nella chiesa dei SS.Apostoli. La chiesa dunque li festeggia insieme il 3 Maggio.

SAN BARTOLOMEO
Figlio di Tholmai (Tolomeo) - questo il significato del nome - Bartolomeo viene identificato anche come Natanaele, così lo definisce Giovanni nel suo Vangelo.
Egli viene trascinato dal suo amico Filippo a seguire il Messia, ma sulle prime egli è dubbioso "Può mai venire qualcosa di buono da Nazaret?", ma poi va e Gesù appena lo vede lo apostrofa con un: "Ecco un israelita in cui non vi è falsità". Non accade spesso che vengano riportate le parole di Gesù dirette ad un apostolo, ma queste sono così esplicative da sole che già fanno intravedere il luminoso cammino dell'Apostolo sulle vie del Signore. Egli dunque, illuminato interiormente dirà: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!" e poi seguirà senza incertezze il Maestro, anche se della sua opera poco si sa dai Vangeli, se non che è tra quelli che vedranno il Cristo risorto sul lago di Tiberiade.
Sicuramente l'ha seguito fino alla fine, ammaestrando le folle (si dice che sia andato in Frigia e nel Ponto arrivando fino in India e in Armenia), coronando il suo percorso, secondo la tradizione, con il martirio: spellato vivo e poi decapitato o crocifisso.
La chiesa celebra la sua festa il 24 Agosto. Il suo corpo è deposto nella chiesa di San Bartolomeo all'Isola Tiberina in Roma.

SAN TOMMASO
Tommaso, detto Didimo, che tradotto significa "gemello", probabilmente anche lui pescatore sulle rive del Genazareth, giunto alla sequela di Cristo dopo i primi chiamati, viene citato varie volte nei Vangeli sempre in situazioni determinanti che ne definiscono la figura apostolica.
Viene infatti menzionato mentre manifesta la sua fedeltà al Maestro dicendo: "Andiamo insieme e moriamo con Lui", quando, chiamato da Marta e Maria per la malattia di Lazzaro, Gesù decide di tornare in Giudea, nonostante le minacce ricevute e il parere contrario dei suoi.
Ma il momento che viene più ricordato è quello in cui Tommaso, dopo aver messo in dubbio l'apparizione di Gesù agli altri Apostoli, proclama con tutto il suo essere, la sua fede in Cristo: "Mio Signore e mio Dio".
Pur se quasi sempre tacciato di incredulità, san Tommaso sembra destinato a dare le risposte più pregnanti ai nostri interrogativi, perchè troppo spesso anche noi dubitiamo e vorremmo vedere i "segni dei chiodi" e "mettere il dito nel posto dei chiodi e mettere la mano nel suo costato" per credere, per essere fedeli. Egli, quindi, rispecchia la nostra umanità che ci lega costantemente ai problemi terreni e che non ci permette di comprendere l'immensità dell'Uomo-Dio, e ci è di esempio nel professarGli la sua incondizionata adesione.
Di lui, dopo la morte del Redentore si sa poco o niente, sembra che abbia svolto la sua opera di evangelizzazione tra i Parti, i Medi e altri popoli e che recatosi poi in India, vi sia stato martirizzato.
La sua festa liturgica è il 3 Luglio.

SAN SIMONE
Simone, dall'ebraico "Dio ha esaudito", e forse il meno noto degli Apostoli, soprannominato da Luca "lo Zelote", forse perchè seguace del partito politico e religioso degli zeloti (che però non è certo esistesse già al tempo di Gesù, mentre da Matteo e Marco viene definito "il Cananeo", per indicare la sua città d'origine.
Molti identificano Simone con il cugino di Gesù, fratello dell’apostolo Giacomo il Minore, al quale secondo la tradizione sarebbe succeduto come vescovo di Gerusalemme. Ma, comunque, nonostante non vi siano altre notizie nei Vangeli, egli è uno degli Apostoli di Cristo, da Lui scelto personalmente - poichè aveva scrutato nel suo cuore e trovato amore e disponibilità - a Lui fedele sino alla fine, che portò la Parola a chi ancora non la conosceva.
La tradizione vuole, infatti, che con S. Giuda Taddeo abbia predicato in Mesopotamia e nelle dodici province dell'impero persiano dove, entrambi furono martirizzati.
La chiesa li ricorda insieme il 28 Ottobre.

SAN GIACOMO (IL MAGGIORE)
San Giacomo, fratello maggiore di San Giovanni e figlio di Zebedeo e di Salome, inizia subito a seguire Gesù che, mentre erano intenti al loro lavoro di pescatori, passando lungo le rive del lago di Genazareth li chiama. Entrambi accettano senza indugi, senza pensare al lavoro appena iniziato e che lasceranno per chissà quanto tempo - se non per sempre - senza sapere che sbocchi avrà il loro futuro, insomma senza esitazione alcuna, rivelando una prontezza e una fermezza d'animo che solo "Gesù che passa e chiama" può instillare nell'animo umano. Una simile, decisa risposta di Giacomo si avrà quando Gesù chiederà se vorranno seguirlo sulla via che conduce al calvario. L'Apostolo verrà difatti subito perseguitato in Gerusalemme per quel suo essere cristiano e prima condannato al carcere e alla flagellazione e successivamente verrà ucciso da Erode Agrippa.
San Giacomo è molto venerato in Spagna che, secondo un'antica tradizione, avrebbe evangelizzato e dove è noto come Santiago; nel IX secolo le sue reliquie sarebbero state ritrovate e conservate a Compostella, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, sin dall'antichità.. La sua festa liturgica è il 25 Luglio.

SAN GIACOMO (IL MINORE)
Di San Giacomo, detto il Minore - per distinguerlo dal fratello di Giovanni chiamato il Maggiore - o anche "Il Giusto", nel Vangelo non si dice nulla, tranne che viene annoverato tra i 12 e che era cugino di Gesù, essendo anch'egli come Giuda Taddeo figlio di Alfeo, nato probabilmente a Cana. Dagli Atti degli Apostoli, invece, sappiamo che nella chiesa di Gerusalemme occupava un posto di primo piano, anche per la parentela con il Maestro, tanto che probabilmente ne diventò Vescovo, dopo l'uccisione di Giacomo il Maggiore.
Pietro, dopo la liberazione dal carcere lo investirà con la sua autorità del il compito di portare la Parola ai neoconvertiti e sarà accanto a lui nel primo Concilio di Gerusalemme, tenutosi attorno al 50 d.C., per parlare sull'ecumenismo della Chiesa. Ebbe poi contatti con San Paolo che lo cita nella sua lettera ai Galati dicendo: «Degli Apostoli non vidi nessun altro se non Giacomo, il fratello del Signore».
Secondo la tradizione sarebbe stato condannato alla lapidazione dai sacerdoti del Tempio attorno al 62 ed il suo sepolcro si trova quindi a Gerusalemme, mentre la sua testa viene venerata nel Duomo di Ancona.
La sua festa liturgica viene celebrata dalla chiesa, insieme a quella di San Filippo, il 3 maggio.

Nessun commento:

Posta un commento