Su Youtube ci sono poi tutti i video da 1 in poi con la voce di P.Andrea che epone il suo cammino di preghiera (digitare sulla ricerca di google YOUTUBE ANDREA GASPARINO) In più P.Andrea Gasparino è su Facebook...digitare GASPARINO FACEBOOK....Ciao fraternamente a chi commentando mi ha chiesto approfondimento----i libri di Padre Andrea non ci sono su internet...vanno sicuramente comprati...per farne tesoro...
Estratto dal libro.........
" La missione della Chiesa e il suo servizio non possono che partire dalla contemplazione e passare attraverso la contemplazione.
La contemplazione nasce dall'amore, è esperienza d'amore e sfocia necessariamente nell'amore.
Se nella preghiera contemplativa un cristiano non scopre l'amore, ciò significa che invece di raggiungere Dio ha contemplato «una caricatura di Dio», o magari la propria immagine.
La contemplazione non è accartocciamento su se stessi, ma comunione. alla comprensione.
il contemplativo….è longanime
Deciso, tiene ben presenti la meta e gli obiettivi, ma non si lascia dominare dall’impazienza. Sa aspettare. Sceglie i tempi lunghi, convinto che ogni vera maturazione è sempre piuttosto lenta.E’ sicuro che Dio, anche quando tace, ha sempre l’ultima parola. Perciò vive nella pace, pur nell’infuriare della tempesta.
…..è silenzioso
Il contemplativo si riconosce non dai discorsi, ma dalla calma, dalla serenità, dalla pace, dal silenzio luminoso che emana dalla sua persona. Lui reca sul volto le stimmate della luce.Se lo incontri, ti ritrovi arricchito, illuminato dentro, pacificato.
….è umano
Un’esperienza del divino che non renda più umani è alquanto dubbia. L’umanità rappresenta uno dei segni più credibili della vera contemplazione.Così il contemplativo si rivela sensibile, delicato, attento alle necessità del prossimo, capace di compatire le miserie e le debolezze altrui. Non si vergogna di vere un cuore. Manifesta tenerezza; ama la solitudine, ma è anche l’uomo dell’incontro e dell’amicizia. Gode per le piccole cose e partecipa alle gioie degli altri. E’ attraverso la sua straordinaria umanità che il contemplativo ti fa sospettare la presenza di Dio in mezzo a noi.
….ha il senso dell’umorismo
Il contemplativo «è leggero», perché non appesantito dal proprio io, dalle preoccupazioni di se stesso, del successo, della vanità, della carriera. Non si prende troppo sul serio. Sa ridere di sé. Si adatta alle circostanze con elasticità. Per lui, il lasciarsi mettere in discussione dalle circostanze della vita, diventa una forma di sottomissione alla volontà di Dio.Il contemplativo si costruisce una nicchia nel cuore, ridimensionando gli altri e se stesso, abbattendo impalcature ingombranti per coltivare, nel terreno dell’umiltà,il fiore prezioso del sorriso....."
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