La passione di Cristo - ha spiegato Benedetto XVI , a conclusione della Via Crucis– ci sospinge a caricare sulle nostre spalle la sofferenza del mondo, con la certezza che Dio non è qualcuno di distante o lontano dall’uomo e dalle sue vicissitudini». Con Gesù, ha detto, «in ogni sofferenza umana è entrato
uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da lì si diffonde in ogni sofferenza la con-solatio, la consolazione dell’amore partecipe di Dio e così sorge la stella della speranza». «
Voi che siete molto sensibili all’idea di condividere la vita con gli altri – ha invitato - non passate oltre davanti alla sofferenza umana». «Auspico - ha detto ancora - che sappiamo accogliere questa lezione e metterla in pratica» e che Cristo «ci
insegni questa sapienza misteriosa della croce».
La croce durante le 14 «stazioni» è
stata portata da giovani che esemplificano varie situazioni di sofferenza nel mondo,
tra cui: Terra Santa, paesi in cui ci sono persecuzioni della fede, Iraq, ex drogati, situazioni di emarginazione, disoccupati, disabili, precari e disoccupati, Haiti e Giappone.
P.S. Noi che siamo andati a Lourdes ne abbiamo vista tanta di sofferenza...Maria Santissima, donna della speranza,dell'obbedienza e dell'umiltà,infonda coraggio ai giovani,coraggio che l'amore dona a chi rivolge il suo sguardo alla croce..
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