Gesù: maestro, compagno, amico
 
«Anzitutto si fa il segno della croce, poi l'esame di coscienza, indi si recita il Confiteor. Poi,  siccome siete sole, dovete cercarvi una compagnia. E ve n'è forse una  migliore di quella del Maestro che vi ha insegnato la preghiera che  state per recitare? Immaginate, quindi, che vi stia vicino, e  considerate l'amore e l'umiltà con cui vi istruisce»... 
«Ascoltatemi,  figliole; fate sempre il possibile per stargli sempre dappresso. Se vi  abituerete a tenervelo vicino, ed Egli vedrà che lo fate con amore e che  cercate ogni mezzo per contentarlo, non solo non vi mancherà mai, ma,  come suol dirsi, non potrete più togliervelo d'attorno. L'avrete con voi  dappertutto, e vi aiuterà in ogni vostro travaglio. Credete sempre che  sia poca cosa aver sempre vicino un così buon amico?». 
«Non chiedo già di  concentrarvi tutte su di Lui, formare alti e magnifici concetti ed  applicare la mente a profonde e sublimi considerazioni. Vi chiedo solo  che lo guardiate. E chi vi può impedire di volgere su di Lui gli occhi  della vostra anima, sia pure per un istante se non potete di più?».... 
Se siete nella gioia potete contemplarlo  risorto, e nel vederlo uscire dal sepolcro, la vostra allegrezza  abbonderà. (...) Se invece siete afflitte o fra i travagli, potete  considerarlo mentre si reca al giardino degli ulivi (...), legato alla  colonna (...), perseguitato dagli uni e sputacchiato dagli altri,  rinnegato, abbandonato dagli amici (...) ridotto a tanta solitudine che  ben potete avvicinarlo e consolarvi a vicenda. Oppure consideratelo con  la croce sulle spalle, quando i carnefici non gli permettono nemmeno di  respirare. Egli allora vi guarderà con quei suoi occhi tanto belli,  compassionevoli e ripieni di lacrime; dimenticherà i suoi dolori per  consolare i vostri, purché voi Lo guardiate e Lo preghiate di  consolarvi». 
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