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Coro San Luca : diretto da Rosa Tomasini
La Nostra Storia
“Là dove senti cantare fermati, gli uomini malvagi non hanno canzoni”
(Lèopold Sèdar Senghor, poeta senegalese)
(Lèopold Sèdar Senghor, poeta senegalese)
Il coro San Luca è nato 30 anni or sono, sotto la direzione dell’attuale maestra Lella Tomasini, come gruppo di amici
legati dal comune piacere di cantare e suonare. Amicizia e desiderio di
entrare da attori nell’avventura umana della bellezza, attraverso la
musica. La molla di tutto: una passione dichiarata per Cristo e per
l’uomo. Inizialmente, negli anni 70/80, si configura come formazione
vocale e strumentale. Si dedica allo studio della realtà musicale e
sociale dell’America Latina. Esegue i ritmi e i canti del folklore
latino-americano, dove non c’è poesia che non sia musica e non c’è
musica che non sia poesia. La poesia e il canto di Violeta Parra, Victor Jara, Atahualpa Yupanqui…Il
coro ha portato i ritmi della samba, della baguala e del carnavalito
nelle feste popolari e nei piccoli teatri delle nostre province
lombarde, crescendo musicalmente e umanamente nel vivo contatto con la
gente e nel confronto con tradizioni culturali
diverse. Contemporaneamente ha cominciato a sviluppare una particolare
sensibilità verso le polifonie rinascimentali italiana e spagnola, che
ha impegnato il coro in una revisione radicale della tecnica vocale ed
esecutiva. La polifonia calzava a pennello, come una splendida
architettura che permette lo sviluppo libero ma perfettamente ordinato
di tutte le componenti vocali e dei più svariati registri: uomini e
donne, alti e bassi, voci forti e voci flebili… ma il fascino della
polifonia sacra sta soprattutto nel saper dar voce all’unità dell’umano e
del divino, che in essa trovano un equilibrio e una grazia
incomparabili. Così, un giorno la scelta si è imposta. Gli
strumenti musicali hanno lasciato posto alle esecuzioni a cappella e il
gruppo vocale-strumentale si è definitivamente trasformato in coro,
dedito ala polifonia sacra proveniente da diverse tradizioni culturali.
Infatti dal Rinascimento italo-spagnolo alle altre forme della polifonia
europea, compresa quella bizantina, il passo è stato breve. L’intuizione
era sempre la stessa: la voce deve sgorgare dall’anima, altrimenti
anche il più prezioso virtuosismo annoia e tradisce chi canta e chi
ascolta. E la domanda inesauribile: “Da dove attingi la voce, perché l’animo vi si accordi?”.
Concerti nella vasta provincia bresciana e in diverse città dell’alta Italia. Incisione di tre CD (Jesu dulcis memoria, Oboediens usque ad mortem, O Magnum Mysterium), l’appuntamento annuale dei Ritratti di Santi nel periodo quaresimale e del concerto di Natale ma soprattutto l’animazione della liturgia domenicale in S. Pietro in Oliveto.
Da 25 anni cantiamo lì ogni domenica, plasmati dalla spiritualità e dal carisma carmelitano.Jacques Maritain ha lasciato scritta quella che è diventata la regola-madre del coro San Luca:
“Il
cristianesimo non facilita l’arte. Le toglie molti mezzi facili, ma per
elevarne il livello. E nel mentre le crea queste difficoltà salutari, la
sopreleva dal di dentro, le fa conoscere una bellezza nascosta che è
più deliziosa della luce, le dà quello di cui l’artista ha bisogno: la
semplicità, la pace del timore e della dilezione, l’innocenza che rende
la materia docile agli uomini e fraterna.” (J. Maritain, Arte e Scolastica, Morcelliana).
Coro San Luca Brescia
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