Centomila 
persone  che sabato sera, alle 
20.30, hanno partecipato alla Santa Messa celebrata a Macerata dal 
cardinale Marc Ouellet, poi hanno ascoltato il Papa Francesco che ha 
parlato loro in collegamento e quindi sono partiti per il pellegrinaggio
 di notte che li ha portati – lungo ventotto chilometri - fino a Loreto,
 alla Santa Casa di Maria: sono arrivati domenica mattina alle 6.30, 
stanchissimi, ma felici e radiosi. 
 E’ il 35° anno. Iniziò come 
pellegrinaggio degli studenti di Comunione e liberazione di Macerata nel
 1978: venne fatto in ringraziamento alla Madonna, alla fine dell’anno 
scolastico. Allora parteciparono trecento giovani della città.
 Poi, 
anno dopo anno, questo gesto di preghiera e di affidamento è cresciuto 
ed è diventato ormai un evento caro a tutti i cattolici del nostro 
Paese. 
 Così un fiume immenso di persone anche quest’anno ha 
attraversato la notte e le campagne marchigiane che furono cantate dal 
Leopardi (il poeta più caro a don Giussani).
 Un fiume di persone che
 alterna il silenzio, al rosario e ai canti. E’ commovente guardarli e 
la gente che nella notte aspetta il pellegrinaggio e dà ristoro a questi
 viandanti dell’eterno è profondamente toccata.
 Ognuno porta ai 
piedi di Maria le sue pene, le sue ferite, le sue attese, le sue gioie 
e, insieme, le fatiche, il dolore e le gioie di tanti altri che – dalle 
loro case – partecipano spiritualmente.
 Il tema di quest’anno era: 
“Che cosa può davvero saziare il desiderio dell’uomo?”. Una domanda che 
fa interrogare su ciò che è veramente essenziale nella vita e su ciò che
 rende felici.
 Don Julian Carron ha invitato i pellegrini a “chiedere la fede”, facendo questo cammino. E ha aggiunto: 
 “Non ci accada con Gesù quello che il Papa ha descritto il giorno di 
Pentecoste: ‘Spesso lo seguiamo, lo accogliamo, ma fino ad un certo 
punto; ci è difficile abbandonarci a Lui con piena fiducia, lasciando 
che sia lo Spirito Santo l’anima, la guida della nostra vita, in tutte 
le scelte’ ”.
 Proprio Papa Francesco – dicevo - ha voluto salutare i
 pellegrini con un cordialissimo collegamento durante il quale ha detto:
 “Siate aperti alle sorprese di Dio. Anche per voi l’avvenimento di 
questa notte, che ogni anno cresce, è una sorpresa, è il segno che nulla
 è impossibile a Dio. Come spiegare altrimenti che da 300 che eravate 
nel ‘78 siete diventati lo scorso anno 90.000? Anche voi potete 
appoggiarvi tutti su Gesù, su questa presenza così affascinante e 
attraente. Quando vi sentirete stanchi e vi verrà la tentazione di 
andare per conto vostro, pensate a questo: ripetete il vostro sì, 
pregate perché ciascuno di voi possa riconoscere nella sua carne piagata
 nel corpo e nello spirito la propria umanità bisognosa dell’umanità di 
Cristo, l’unica che può saziare davvero il desiderio dell’uomo”. 
 A 
questo straordinario evento nessuno dei grandi giornali, ieri, ha 
ritenuto di dedicare nemmeno una riga di resoconto. A meno che non mi 
sia sfuggita non è apparsa nemmeno una riga. 
 Per un’innocente 
distrazione, si capisce. Con i cristiani capita spesso. Loro sono 
invisibili. Sabato e domenica c’erano centomila invisibili a Loreto con 
il Papa. (Antonio Socci)
GRANDE,GRANDE,GRANDE AVVENIMENTO DI FEDE..
UNA FORESTA  CHE CRESCE E NON FA RUMORE...
UN  POPOLO IN SILENZIO CHE SEGUE IL SIGNORE...
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