Quella dei Ladri di Carrozzelle è una realtà unica nel panorama musicale italiano trattandosi di una band formata anche da artisti con disabilità.
La nascita del gruppo risale al 1989 quando Paolo Falessi conosce un gruppo di ragazzi, portatori di handicap, che in quel periodo sono in soggiorno a Cattolica e vista la passione comune per la musica decidono di rivedersi al ritorno a Roma. Il quartiere di Tor bella Monaca, dove la maggior parte dei ragazzi abita, è il punto di ritrovo e nel volgere di pochissimo tempo nasce il gruppo che oltre alla principale attività concertistica si pone anche come obiettivo quello di diffondere un'immagine nuova ed insolita della disabilità con attività collaterali, quali possono essere concerti e dibattiti nelle scuole dove i "Ladri" aiutano gli alunni a riflettere su pace, musica e diversità.
La distrofia muscolare è una malattia che colpisce e debilita progressivamente i muscoli, e nella prima formazione la batteria, nell'impossibilità di essere suonata da un solo elemento, è stata divisa in quattro parti, così come il basso è stato sostituito da un sintetizzatore a tastiera che ne riproduce fedelmente il suono.
......E il Papa dice a Cesare e ai suoi familiari : pregate per me.
Arrivato da San Benedetto del Tronto con il gruppo dell'Unitalsi,
Cesare Cicconi, persona con disabilità da quando aveva otto mesi, è
stato il protagonista del saluto di papa Francesco, che è sceso dalla
jeep e si è avvicinato per salutarlo di persona: "Da quando l'ha fatto,
non faccio altro che sorridere"
ROMA - "Da quando mi ha salutato non faccio che ridere, davvero, non
faccio altro che ridere". E gli amici confermano: "Ha il sorriso
stampato in fronte". E' stata una giornata particolare per Cesare
Cicconi, 51 anni, uno dei tantissimi fedeli che oggi ha assistito alla
messa di inizio del Pontificato di papa Francesco. Alle nove del
mattino, durante il giro di saluti in piazza San Pietro, il pontefice si
è fermato, scendendo dalla jeep, e si è avvicinato proprio a Cesare,
presente in piazza insieme alla sorella e ad un gruppo di persone
disabili, di familiari e di volontari dell'Unitalsi. Cesare, chiamato
"Cece" dagli amici, è originario di San Benedetto del Tronto: secondo le
informazioni raccolte è invalido da quando, a otto mesi, gli fu
somministrato il vaccino antipolio: da allora è tetraplegico. Il papa
gli si è avvicinato, gli ha dato un bacio sulla fronte, lo ha salutato e
accarezzato: e con lui ha salutato anche la sorella Cinzia e gli amici
che lo attorniavano. "Quando s'è avvicinato - ha raccontato Cinzia - il
papa ha detto ‘pregate per me'". E a chi lo ringraziava per il gesto ha
risposto: "No, grazie a voi".
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