domenica 14 ottobre 2012

L'ANNO DELLA FEDE 2012 - INIZIO .TERMINE E INDULGENZA PLENARIA

L'Anno della fede ha avuto inizio l'11 ottobre 2012, cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II e ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Entrambe le ricorrenze sono significative: il Concilio Vaticano II è «una grande forza per il  necessario rinnovamento della Chiesa.» Il Catechismo della Chiesa Cattolica, «uno dei frutti più importanti del Concilio Vaticano II» è uno strumento prezioso per approfondire la conoscenza sistematica dei contenuti della fede cattolica.
L'apertura dell'Anno della fede coincide con l'Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi che si svolge nello stesso mese e ha come tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana"
L'anno della fede terminerà nella solennità di Cristo Re il 24 novembre 2013. Infatti tutto l'anno «è un invito ad un'autentica e rinnovata conversione al Signore» e l'invocazione di Cristo Re, oltre a chiudere l'anno liturgico, è il traguardo finale del cammino di fede.

Il 14 settembre 2012 con il decreto Die quinquagesimo della Penitenzieria Apostolica, papa Benedetto XVI concede l'indulgenza plenaria ai fedeli che durante l'anno della fede:
  • partecipino ad almeno tre prediche durante le Missioni oppure assistano ad almeno tre lezioni sui documenti del Concilio Vaticano II o sul Catechismo della Chiesa Cattolica;
  • visitino una basilica papale, una catacomba cristiana, una cattedrale o un altro luogo di culto stabilito dall'Ordinario diocesano per l'Anno della fede e ivi assistano ad una sacra funzione o almeno vi sostino in meditazione, concludendo le loro preghiere con la recita del Padre nostro, della professione di fede, le invocazioni alla Vergine Maria o ai santi patroni;
  • partecipino in certi giorni stabiliti dall'Ordinario diocesano alla celebrazione eucaristica o alla recita della liturgia delle ore, aggiuggendovi la professione di fede;
  • in un giorno qualsiasi dell'Anno della fede visitino il luogo del proprio battesimo, rinnovandovi le promesse battesimali.
Per lucrare l'indulgenza occorre inoltre che i fedeli siano veramente pentiti, abbiano confessato sacramentalmente i propri peccati, si siano comunicati e preghino secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Se con la Confessione ci viene rimessa la colpa dei peccati, con l'Indulgenza plenaria ci viene rimessa anche la pena per i peccati, che dovremmo altrimenti scontare immensamente in vita o in Purgatorio come penitenza e purificazione, poiché chi è confessato è certamente senza colpa davanti a Dio, ma in lui non è ancora stata cancellata la pena.

Con l’Indulgenza, la Chiesa ci autorizza ad attingere direttamente ai meriti infiniti di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi e ad applicare quei meriti a noi stessi o a un’anima che soffre nel Purgatorio. Con l'Indulgenza vengono cancellate le pene accumulate per i nostri peccati, facendo nostri i meriti di Cristo.
La persona che si è confessata e riceve subito dopo una Indulgenza plenaria è come un essere innocente, appena uscito dalle acque battesimali. Se morisse in quel momento andrebbe immediatamente in Cielo, perché ha già scontato tutte le sue pene con i meriti dei Santi. (È un ricominciare senza il peso dei peccati).
 I Santi hanno sempre testimoniato che se potessimo vedere le pene delle Anime del Purgatorio non smetteremmo mai di pregare per loro! Con l’indulgenza possiamo abbreviare o estinguere del tutto la loro sofferenza. L’Indulgenza è dunque un dono straordinario del Cielo!


Nessun commento:

Posta un commento