L'apertura dell'Anno della fede coincide con l'Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi che si svolge nello stesso mese e ha come tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana"
L'anno della fede terminerà nella solennità di Cristo Re il 24 novembre 2013. Infatti tutto l'anno «è un invito ad un'autentica e rinnovata conversione al Signore» e l'invocazione di Cristo Re, oltre a chiudere l'anno liturgico, è il traguardo finale del cammino di fede.
Il 14 settembre 2012 con il decreto Die quinquagesimo della Penitenzieria Apostolica, papa Benedetto XVI concede l'indulgenza plenaria ai fedeli che durante l'anno della fede:
- partecipino ad almeno tre prediche durante le Missioni oppure assistano ad almeno tre lezioni sui documenti del Concilio Vaticano II o sul Catechismo della Chiesa Cattolica;
- visitino una basilica papale, una catacomba cristiana, una cattedrale o un altro luogo di culto stabilito dall'Ordinario diocesano per l'Anno della fede e ivi assistano ad una sacra funzione o almeno vi sostino in meditazione, concludendo le loro preghiere con la recita del Padre nostro, della professione di fede, le invocazioni alla Vergine Maria o ai santi patroni;
- partecipino in certi giorni stabiliti dall'Ordinario diocesano alla celebrazione eucaristica o alla recita della liturgia delle ore, aggiuggendovi la professione di fede;
- in un giorno qualsiasi dell'Anno della fede visitino il luogo del proprio battesimo, rinnovandovi le promesse battesimali.
Se con la Confessione ci viene rimessa la colpa dei peccati, con l'Indulgenza plenaria ci viene rimessa anche la pena per i peccati,
che dovremmo altrimenti scontare immensamente in vita o in Purgatorio
come penitenza e purificazione, poiché chi è confessato è certamente
senza colpa davanti a Dio, ma in lui non è ancora stata cancellata la
pena.
Con
l’Indulgenza, la Chiesa ci autorizza ad attingere direttamente ai meriti
infiniti di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi e ad applicare quei
meriti a noi stessi o a un’anima che soffre nel Purgatorio. Con
l'Indulgenza vengono cancellate le pene accumulate per i nostri peccati,
facendo nostri i meriti di Cristo.
La
persona che si è confessata e riceve subito dopo una Indulgenza
plenaria è come un essere innocente, appena uscito dalle acque
battesimali. Se morisse in quel momento andrebbe immediatamente in
Cielo, perché ha già scontato tutte le sue pene con i meriti dei Santi.
(È un ricominciare senza il peso dei peccati).
I Santi
hanno sempre testimoniato che se potessimo vedere le pene delle Anime
del Purgatorio non smetteremmo mai di pregare per loro! Con l’indulgenza
possiamo abbreviare o estinguere del tutto la loro sofferenza.
L’Indulgenza è dunque un dono straordinario del Cielo!
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