domenica 6 maggio 2012

Terza meditazione esercizi MEC 2012


Terza meditazione esercizi 2012
APPUNTI NON RIVISTI DAL RELATORE (grazie Cinzia!)
La meditazione inizia con un canto arabo di lode alla Madonna.

Ci siamo detti due parole: unicità e irripetibilità questo è il miracolo per cui possiamo essere una massa di persone e ognuna è diversa, nessuno è superfluo e ognuno di noi è necessario per il disegno di Dio, cadere alla triste sensazione della superfluità significa non vedere la verità.
Rapporto è la parola necessaria perché il nostro essere unici è insito di aperture comunicative.
Questa verità la capiamo nei momenti più forti delle nostra vita, quando ci innamoriamo, quando ci sposiamo, quando diventiamo genitori, quando siamo figli. Ogni uomo necessita di rapporti uniti.
Quando ci si dedica agli altri e si spende la propria vita, il proprio tempo, la propria fede, la propria creatività, sappiamo di cooperare al bene.
D’altra parte, non ci dobbiamo nascondere quando pecchiamo fortemente con coscienza o con superficialità o in modo ignobile, è la malattia che ci porta a mutare l’unicità in narcisismo, in idolatria, ci si compiace o ci si butta via dichiarandosi superflui a se stessi.
Così facendo si trasforma la relazione in una parola simile: relativismo, una relazione vale l’altra, la si nega, la si interscambia.
Ripeto, peccati gravi fatti coscientemente e quelli che rischiano di far parte del tessuto quotidiano.
Ma veramente io posso dire di  vivere relazioni che tendono all’unità e che sono tese verso l’unicità e verso il rispetto della relazione?
Siamo abituati a dire che l’amore rende simili crea somiglianza e devo dirvi che è una menzogna… Si è simili in amore ma non significa essere uguali, anzi…
Quando si ama l’atro, l’altro diventa sempre più se stesso, la diversità non è una minaccia ma una ricchezza.
Dobbiamo stare attenti alla malattia che ci fa usare le parole con il senso contrario del loro significato.
Il dramma del peccato non è una stupidaggine, si è oscurato il mistero della Trinità nel quale Dio non è più Padre, il Figlio non esiste e lo Spirito non può più abbracciare.
Il peccato è che noi stessi non comprendiamo più l’Amore trinitario.
Se poi abbiamo la sensibilità di vedere tutte le vicende umane dove il male accade nelle famiglie, luogo in cui l’Amore dovrebbe essere custodito.
CHI CI SALVERA’?
Ecco che si pone il problema della fede.
Cristo rivela l’uomo all’uomo, Cristo è venuto per rivelate te a te.
Senza di Lui non mi capisco, ecco che scatta la fede, l’incontro e sentire la parola Cristo è come sentire chiamare il proprio nome… l’innamoramento.
La buona notizia è il dono della persona: un immenso bene
La patria è la comunione di tutti gli uomini
Il dramma sta nella rottura dell’immagine umana.
Il punto in cui tutto viene contenuto, dove tutto può essere recuperato, un posto, un luogo un rapporto in cui tutto può essere abbracciato. E’ Cristo
Guardiamo l’icona della Trinità di Rublev sarebbe solo una bella immagine se non ci descrivesse un evento, se la osserviamo, a partire dal basso nel centro, è tutto un calice.
Gesù si dona in anticipo!


Proviamo ad osservare la Trinità di Masaccio, questa opera è stata messa in una chiesa alla quale di fronte vi era una porta che portava al cimitero.
IL Padre regge tra le braccia la croce da cui pende il Figlio abbandonato, mentre la colomba dello Spirito unisce e separa l’Amante e l’Amato abbandonato a colui che lo ha creato.
donati come Gesù.
Affidare tutto nelle mani di Gesù, i nostri peccati pesano e Gesù si è allontanato dal Padre per raggiungere noi, ha assunto su di se il peso dei peccati ma il legame che lega Gesù al Padre chiede resurrezione e nulla può distruggere. Esiste un luogo in cui tutto può essere affidato, le nostre fatiche, i nostri peccati, le nostre relazioni belle e sofferenti, i nostri colleghi di lavoro, gli amici che in qualche modo ci hanno ferito,amici che non vogliono più la nostra amicizia, c’è un luogo in cui possiamo offrire tutto, c’è una Persona che accoglie su di se tutto, questa persona è Gesù, questo luogo è l’Eucarestia. L’Eucarestia è il luogo in cui anche ciò che è più lontano si fa vicino ed è l’unico luogo in cui tu puoi essere al posto giusto
 
 Santa Teresina leggeva la preghiera di Gesù come se fosse sua perché, se l’ha detta Gesù, anche lei poteva dirla, un cuore che si spalanca ad ogni creatura.
L’unità con Gesù, l’unità con l’Eucarestia porta all’unità trinitaria ed il prezzo di questa unità è il sangue di Cristo, i santi non dimenticano questo, la conversione di ogni uomo è importante perché il prezzo di questa conversione è il sangue di Gesù.
Più ci innamoriamo di Gesù più la Trinità entra a far parte della nostra persona. Vivere come diceva Santa Elisabetta della Trinità “sono abitata” “Spirito Santo fa che in me si compia una nuova incarnazione del Verbo affinché io sia una aggiunta di Gesù affinché Dio si serva della nostra umanità per così da espandere il Suo bene.
Diciamo a Dio: “la mia umanità ti appartiene” in modo tale che l’unicità e la bellezza infinita della Trinità si riuniscono, solo così io posso trovare il mio posto.
“Non può la Croce del Golgota liberarti dal male se essa non è innalzata anche dentro di te” 
Capitolo 17,1-26 Vang.Giovanni
*Dopo aver parlato così, Gesù alzò gli occhi al cielo e disse: Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo, affinché il Figlio glorifichi te: *perché tu gli hai dato potere sopra ogni uomo, affinché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai affidato. *Questa è la vita eterna: conoscere te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. *Io ti ho glorificato sulla terra portando a termine l'opera che mi hai dato da compiere. *E ora, Padre, glorificami presso di te con quella gloria che avevo acanto a te prima che il mondo fosse. *Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato (traendoli) dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno conservato la tua parola. *Ora sanno che tutto ciò che mi hai dato viene da te, *perché le parole che tu mi hai date, io le ho date a loro, ed essi le hanno accolte, e hanno veramente riconosciuto che io sono uscito da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato. *Io prego per loro. Non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché ti appartengono. *Tutto quello che è mio è tuo, e tutto quello che è tuo è mio, e io sono stato glorificato in loro. *Io non sono più nel mondo, essi invece restano nel mo do, mentre io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome che mi hai dato, affinché siano uno come noi. *Mentre ero con loro, li ho custoditi nel tuo nome che mi hai dato, e li ho protetti, e nessuno di loro si è perduto, tranne il figlio della perdizione., affinché si adempisse la Scrittura. *Ora vengo a te. Dico queste cose mentre sono nel mondo, affinché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. *Ho dato loro la tua parola, e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come anche io non sono del mondo. *Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li preservi dal maligno. *Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. *Santificali nella verità: la tua parola è verità. *Come tu mi hai mandato al mondo, così anch'io li ho mandati al mondo. *Per loro santifico me stesso, perché siano anche essi santificati nella verità. *Non prego soltanto per questi, ma anche per coloro che crederanno in me tramite la loro parola: *che tutti siano uno; come tu, Padre, in me e io in te, anch'essi siano una cosa sola in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. *Ho dato loro la gloria che tu mi hai data, affinché siano uno come lo siamo noi: *io in loro e tu in me, perché giungano alla perfetta unità, e il mondo possa conoscere che mi hai mandato e hai amato loro come hai amato me. *Padre, voglio che coloro che mi hai dato siano anch'essi con me là dove sono io, affinché contemplino la gloria che mi hai data, perché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. *Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e anche essi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. *Ho fatto conoscere loro il tuo nome, e glielo farò conoscere ancora, affinché l'amore con cui mi hai amato sia in loro ed io in essi.

“La croce è il racconto della Trinità di Dio la rivelazione dell’infinito Amore”

“Si può dire che vedi la Trinità se vedi l’Amore (sant’Agostino) e vedi l’Amore se guardi la croce dove il Padre dona a noi il Figlio”

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