lunedì 5 ottobre 2015

S.Teresa di Gesù Bambino (immagini della sua vita)..... 1 Ottobre ...la sua festa.....

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Gesù non è lontano, è lì che ci guarda, che va mendicando la nostra tristezza, la nostra agonia. Ne ha bisogno per le anime, per la nostra anima. Vuol darci una ricompensa tanto bella! Le sue ambizioni per noi sono così grandi!

– Non desidero più la sofferenza né la morte, eppure le amo tutte due, ma è l’amore solo che mi attira.

– Com’è dolce la via dell’amore! Senza dubbio, si può ben cadere, si può commettere delle infedeltà, ma l’amore, sapendo trarre profitto di tutto, consuma rapidamente tutto quello che può dispiacere a Gesù, lasciando soltanto una umile profonda pace in fondo al cuore.

– I direttori di spirito portano avanti nella perfezione facendo fare un gran numero di atti di virtù, e hanno ragione; ma il mio direttore, che è Gesù, non m’insegna a contare gli atti, m’insegna
a fare tutto per amore, a non rifiutargli nulla, ad essere contenta quando mi da un’occasione di dimostrargli che lo amo, ma tutto questo nella pace, nell’abbandono. E’ Gesù che fa tutto, io non faccio niente.

– Quando non sento nulla, quando sono incapace di pregare, di praticare la virù, è quello il momento di cercare delle piccole occasioni, dei nonnulla che piacciono a Gesù più che l’impero
del mondo, più del martirio sofferto eroicamente. Per esempio, un sorriso, una parola amabile quando avrei voglia solo di tacere o di avere un’aria annoiata.

– Se tutti i fiori piccini volessero essere rose, la natura perderebbe la sua veste di primavera, i campi non sarebbero più smaltati di infiorescenze. Così è nel mondo delle anime, che è il giardino di Gesù. Dio ha voluto creare i grandi Santi, che possono essere paragonati ai gigli e alle rose; ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi si debbono contentare d’essere margherite o violette, destinate a rallegrar lo sguardo del Signore quand’egli si degna d’abbassarlo.

– La felicità consiste soltanto nel nascondersi, nel restare nell’ignoranza delle cose create. Ho capito che, senza l’amore tutte le cose sono niente, anche le più splendide come risuscitare i morti o convertire i popoli.

– Oh, com’è dolce la via dell’amore! Come mi voglio dedicare a far sempre, col più grande abbandono, la volontà del Signore.

– Voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta, molto breve, una piccola via tutta nuova. Siamo in un secolo d’invenzioni, non vale più la pena di salire gli scalini, nelle case dei ricchi un ascensore li sostituisce vantaggiosamente. Vorrei anch’io trovare un ascensore per innalzarmi fino a Gesù, perché sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione.

– L’ascensore che deve innalzarmi fino al Cielo sono le vostre braccia, Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo divenga sempre di più.

– Per me la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo gettato verso il Cielo, è un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia, insomma è qualche cosa di grande, di sopranaturale, che mi dilata l’anima e mi unisce a Gesù.

– T’assicuro che il buon Dio è assai migliore di quanto credi. Si contenta d’uno sguardo, d’un sospiro d’amore…Per conto mio, trovo la perfezione molto facile a praticarsi, perché ho compreso che non c’è da fare che una cosa: prendere Gesù dalla parte del cuore.

– Gesù, lo so bene, l’amore si paga soltanto con l’amore, perciò ho cercato, ho trovato sollievo rendendoti amore per amore.

Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto, Dio mio, me l’avete dato voi! Nel cuore della Chiesa mia Madre, io sarò l’amore. Così, sarò tutto….e il mio sogno sarà attuato.

– La mia vocazione infine l’ho trovata, la mia vocazione è l’amore!

– Compresi che l’amore comprendeva tutte le vocazioni, che l’amore era tutto, che abbracciava tutti i tempi e tutti i luoghi. In una parola che era eterno.

– Lasciando alle anime grandi, ai grandi spiriti, i bei libri che non sono capace di comprendere, e meno ancora, di mettere in pratica, ringrazio Dio d’essere piccola, poiché solo i fanciulli
e coloro che li rassomigliano saranno ammessi al banchetto celeste.

– Capisco ora che la carità perfetta consiste nel sopportare i difetti degli altri, non stupirsi delle loro debolezze, edificarsi dei minimi atti di virtù che essi praticano, ma soprattutto ho capito che la carità non deve restare affatto chiusa nel fondo del cuore: Nessuno, ha detto Gesù, accende una fiaccola per metterla sotto il moggio, ma la mette sul candeliere affinché rischiari tutti coloro che sono in casa.

– Com’è facile piacere a Gesù, rapire il suo cuore! Non c’è che da amarlo, senza badare a se stessi, senza troppo esaminare i propri difetti.

Abbraccia tutti a nome mio e dì loro tutto ciò che riuscirai a trovar di più gentile. La tua piccola Teresa del Bambino Gesù.

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