Lettera aperta a Luigi Amicone
Uno
scherzo, si.. senz’altro un scherzo, non può che essere uno scherzo.
Certo, in questo momento di confusione ci mancava anche questo. Così ho
pensato quando un mio amico mi ha dato la notizia (ricordo che ho fatto
anche una grande risata).
Invece no, è vero … è purtroppo vero.
Caro
Amicone inutile dirti che la tua promessa (ma per che cosa hai
promesso??) di endorsement e di dare il voto alla compagine radicale mi
trova assolutamente in disaccordo (è così ti assicuro per la
strastragrande maggioranza dei lettori di Tempi).
Trovo veramente difficile comprendere come tu sia potuto cadere nella trappola Pannelliana che è sempre la stessa da decenni.
Viene presentato il caso pietoso (il classico cavallo di Troia) e il radicale di turno si fa paladino della battaglia.
Mi
sembra difficile comprendere come tu sia potuto salire sul carro del
vincitore. Perché Pannella ha già vinto la sua battaglia. Ha avuto una
visibilità (guarda che caso.. poco prima delle elezioni) che neanche
sborsando milioni di euro avrebbe avuto e… è diventato l’eroe nazionale
difensore dei “poveri” carcerati. A questo proposito è illuminante il
libro “Da servo di Pannella a figlio libero di Dio” di Danilo Quinto (uno che i radicali li conosce molto bene visto che ne è stato il tesoriere per 20 anni).
Grazie
a questa fama Pannella potrà continuale e sviluppare la sua opera di
distruzione di quel poco di civiltà e rispetto dell’umano che rimane
nella società.
Inutile ricordarti che
dietro quell’allegra lista gialla (come la definisci tu) ci sia
quell’ideologia anticristica (quella di no Vatican) e antiumana che
permette di uccidere i più indifesi e i meno visibili di tutti gli
uomini: quelli nel grembo materno, che distrugge le famiglie, che
liberalizza le droghe, che promuove i rapporti omosessuali chiedendone
il riconoscimento con l’adozione di bambini, ecc.
Insomma
tutto il contrario di quei principi non negoziabili che il magistero
della Chiesa ci chiede di difendere (in sintesi: difesa della vita,
matrimonio tra uomo e donna, libertà educativa)
Caro
Amicone è questa la guerra che si combatte. Certo, è vero occorre
migliorare la condizione delle carceri. Ti preme? E allora fà tua la
battaglia! Prega, digiuna, incatenati davanti al Ministero di Grazie e
Giustizia, rapati a zero, fatti un piercing al naso con le manette
insomma lavora di fantasia per attirare l’attenzione sul problema ma
non salire sul carro della morte che puzza di zolfo da molto lontano.
Inutile
dirti anche che la tua scelta ha creato ancora più confusione e
disorientamento in un momento già di grande difficoltà per i cattolici
che devono votare, alla faccia del titolo di Tempi “cristiani di tutta Italia unitevi” (ecco un altro punto messo a segno di Pannella: aver creato divisione e confusione tra i cattolici).
Last
but not least: permettimi un consiglio fraterno, mettiti davanti al
Signore, ritira il tuo appoggio ai radicali e fatti una bella
confessione.
Meglio una promessa da marinaio che salire sul carro della morte.
Giorgio Marusi
A coloro che hanno la responsabilità del Paese "dobbiamo chiedere che esplicitino nei loro programmi che cosa intendono fare per le carceri italiane". Lo ha detto l'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, durante l'omelia della messa con i detenuti del carcere di San Vittore. Il cardinale ha parlato di "condizioni inaccettabili, dovute al sovraffollamento e a un concetto ancora troppo punitivo della pena".
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