Fantastico!
giovedì 28 dicembre 2017
Riflessioni dopo il Natale
Passato il Natale....ma Natale è ogni giorno ...se lo vogliamo.
Dopo tre concerti di Natale in cui ho cantato,da Tu scendi dalle Stelle a Spiritual,posso con gioia dire che Natale è stato una cosa nuova ..
Amici che mi hanno fatto compagnia,famiglia insieme,canti che sono stati la colonna sonora di tanti momenti belli...celebrazioni arricchite da bellissime riflessioni che magari riproporrò nel blog dopo averle trascritte...una ricchezza che nemmeno i magi potrebbero capire(scherzo...magari un po di oro non guasterebbe)..tutti doni che il Signore mi ha fatto nascendo un'altra volta e in questo anno.
Concerto del coro san Luca in Castello a Brescia:chiesa piena,canti eseguiti al meglio,una partecipazione sentita....I cieli immensi narrano,The ground,I love the Lord...e tanti applausi.
Padre Gino Toppan con la sua riflessione sul Natale ha toccato le corde dei nostri cuori..Il Sempre di Gesù,la sua contemporaneità,il suo venire oggi con i tempi cambiati ma sempre ricorrenti,tutte sottolineature che mi hanno colpito...
Poi l'altro concerto nella sala S.Barnaba a Brescia con gli allievi del liceo Arnaldo,il collegamento Skype con padre Arcesio in Missione in Colombia,il canto insieme agli studenti ,l'aiuto a Punto Missione.....un momento di festa e gioia condivise.
Ed infine il concerto delle tre parrocchie riunite,ne faccio parte di una,per concludere in bellezza a s.Stefano.
Gloria al Signore nel più alto dei cieli..
e pace,ne abbiamo proprio bisogno tutti,a partire dalla pace nel cuore (compagnia di Gesù) a quella per le famiglie e le strade del mondo...
Video di un canto che ho cantato ..non siamo noi.!..magari!
Dopo tre concerti di Natale in cui ho cantato,da Tu scendi dalle Stelle a Spiritual,posso con gioia dire che Natale è stato una cosa nuova ..
Amici che mi hanno fatto compagnia,famiglia insieme,canti che sono stati la colonna sonora di tanti momenti belli...celebrazioni arricchite da bellissime riflessioni che magari riproporrò nel blog dopo averle trascritte...una ricchezza che nemmeno i magi potrebbero capire(scherzo...magari un po di oro non guasterebbe)..tutti doni che il Signore mi ha fatto nascendo un'altra volta e in questo anno.
Concerto del coro san Luca in Castello a Brescia:chiesa piena,canti eseguiti al meglio,una partecipazione sentita....I cieli immensi narrano,The ground,I love the Lord...e tanti applausi.
Padre Gino Toppan con la sua riflessione sul Natale ha toccato le corde dei nostri cuori..Il Sempre di Gesù,la sua contemporaneità,il suo venire oggi con i tempi cambiati ma sempre ricorrenti,tutte sottolineature che mi hanno colpito...
Poi l'altro concerto nella sala S.Barnaba a Brescia con gli allievi del liceo Arnaldo,il collegamento Skype con padre Arcesio in Missione in Colombia,il canto insieme agli studenti ,l'aiuto a Punto Missione.....un momento di festa e gioia condivise.
Ed infine il concerto delle tre parrocchie riunite,ne faccio parte di una,per concludere in bellezza a s.Stefano.
Gloria al Signore nel più alto dei cieli..
e pace,ne abbiamo proprio bisogno tutti,a partire dalla pace nel cuore (compagnia di Gesù) a quella per le famiglie e le strade del mondo...
Potesse il tuo cuore diventare una mangiatoia.....
Quando Dio si fece uomo, lo misero sulla paglia.
Ah! perché non sono stato io il fieno e la paglia?
Dio nascerebbe ancora bambino sulla terra!”
(A. Silesius).
Ah! perché non sono stato io il fieno e la paglia?
”
“Potesse il tuo cuore diventare una mangiatoia,
“Potesse il tuo cuore diventare una mangiatoia,
Dio nascerebbe ancora bambino sulla terra!”
(A. Silesius).
domenica 26 novembre 2017
sabato 25 novembre 2017
SERIE TV ... fantastica! ...."This is us"
This is Us è una serie che mette al centro la fallibilità dell'essere umano, l'importanza delle radici ma anche (e soprattutto) la capacità delle persone di poter cambiare, modificare, evolvere e andare avanti. Sempre e comunque, nonostante le cicatrici, i dolori e l'irrefrenabile voglia di guardare indietro, a quando tutto era più facile, invece che avanti.
Abbiamo taciuto abbastanza (S.Caterina da Siena)
“Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito”.
(Santa Caterina da Siena)
(Santa Caterina da Siena)
Costanza Miriano .."L'amore è...mistica in azione..."
https://costanzamiriano.com/2017/11/24/amare-da-soli-e-impossibile/
"Quando ti senti troppo mistica, vai a trovare la suocera – dice sempre un frate che conosco. Quando ti senti brava, fai qualcosa di serio per tua cognata, per il cugino. Perdi qualcosa di tuo. Ma non l’oretta di volontariato. Fatti rovinare il programma. Stai con i figli e accetta che non facciano assolutamente niente di quello che tu credevi di avere insegnato. Lo evitano scientificamente. E continuano imperterriti nonostante le tue prediche. Accetta di tacere e continua ad amare. Anzi, comincia. Perché io sospetto che, dopo avere ascoltato omelie, ritiri, incontri, conferenze, meditazioni, sto ancora all’inizio....
Condivido Costanza! Siamo sempre solo all'inizio... per fortuna è sempre un nuovo inizio.. Grazie!
"Quando ti senti troppo mistica, vai a trovare la suocera – dice sempre un frate che conosco. Quando ti senti brava, fai qualcosa di serio per tua cognata, per il cugino. Perdi qualcosa di tuo. Ma non l’oretta di volontariato. Fatti rovinare il programma. Stai con i figli e accetta che non facciano assolutamente niente di quello che tu credevi di avere insegnato. Lo evitano scientificamente. E continuano imperterriti nonostante le tue prediche. Accetta di tacere e continua ad amare. Anzi, comincia. Perché io sospetto che, dopo avere ascoltato omelie, ritiri, incontri, conferenze, meditazioni, sto ancora all’inizio....
Condivido Costanza! Siamo sempre solo all'inizio... per fortuna è sempre un nuovo inizio.. Grazie!
Vangelo do oggi......Siamo Figli della Resurrezione
"La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».(dal vangelo di oggi)
......😁Nel cielo ci ameremo tutti e con un cuore puro, senza invidie né diffidenze, e non solo verso il marito o la moglie, i figli o i consanguinei, ma verso tutti, senza eccezioni né discriminazioni d’idioma, di nazionalità, razza o cultura, perché l’«amore vero raggiunge una forza grande» (San Paolino di Nola).
.....😀il Signore ci dice oggi che siamo Figli della Resurrezione...restiamo allegri perché abbiamo un destino bellissimo....anche se muoiono sette mariti ogni moglie....😄😄Buona giornata!
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».(dal vangelo di oggi)
......😁Nel cielo ci ameremo tutti e con un cuore puro, senza invidie né diffidenze, e non solo verso il marito o la moglie, i figli o i consanguinei, ma verso tutti, senza eccezioni né discriminazioni d’idioma, di nazionalità, razza o cultura, perché l’«amore vero raggiunge una forza grande» (San Paolino di Nola).
.....😀il Signore ci dice oggi che siamo Figli della Resurrezione...restiamo allegri perché abbiamo un destino bellissimo....anche se muoiono sette mariti ogni moglie....😄😄Buona giornata!
sabato 16 settembre 2017
Il grande cardinale Cafarra....ci mancherà....
C'era una volta una persona che era talmente stolta che, quando si alzava alla mattina, non riusciva mai a ritrovare i suoi vestiti. Alla sera, non si decideva mai ad andare a dormire sapendo che poi al mattino avrebbe fatto fatica a ritrovare i suoi vestiti. Finalmente una sera trovò la soluzione: prese penna e carta e annotò il luogo dove deponeva il vestito. La mattina tirò fuori allegramente il suo taccuino e lesse: "la camicia", eccola e se la infilò e così via, fino a che ebbe indossato tutto. "Si, ma io dove sono?" si chiese allora ansiosamente. Invano cercò, cercò e non riuscì a trovarsi. (Gesu'Cristo ci ha detto una grande cosa: l'uomo ritrova se stesso solo attraverso il dono di sé.
L'uomo oggi sa tutto sui suoi vestiti, cioè su ciò che è più esterno al suo mistero. E su se stesso? )
(il grande Card.Cafarra in una sua meditazione)
L'uomo oggi sa tutto sui suoi vestiti, cioè su ciò che è più esterno al suo mistero. E su se stesso? )
(il grande Card.Cafarra in una sua meditazione)
Costruiamo sulla Roccia!
"Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».(Vangelo di oggi)
Costruire la propria casa sulla sabbia vuol dire riporre le proprie speranze, certezze su cose instabili che non reggono all’urto del tempo e dei rovesci di fortuna. Tali sono il denaro, il successo, la stessa salute. L’esperienza ce lo mette ogni giorno sotto gli occhi: basta un nonnulla – un piccolo grumo nel sangue, diceva il filosofo Pascal – per far crollare tutto.
Costruire la casa sulla roccia, vuol dire, al contrario, fondare la propria vita e le proprie speranze su ciò “i ladri non possono rubare, né la tignola corrodere”, su ciò che non passa. “I cieli e la terra passeranno, diceva Gesù, ma le mie parole non passeranno”.
Costruire la casa sulla roccia significa molto semplicemente costruire su Dio. Egli è la roccia. Roccia è uno dei simboli preferiti dalla Bibbia per parlare di Dio: “Il nostro Dio è una roccia eterna” (Is 26,4)
La casa costruita sulla roccia esiste già; si tratta di entrarci! È la Chiesa. Non, evidentemente, quella fatta di mattoni, ma quella composta dalle “pietre vive” che sono i credenti, edificati sulla “pietra angolare” che è Cristo Gesù. La casa sulla roccia è quella di cui parlava Gesù quando diceva a Simone: “Tu sei Pietro e su questa pietra (alla lettera, roccia) edificherò la mia Chiesa” (Mt 16, 18).Costruiamo dunque la Chiesa,nella Chiesa,per la Chiesa... e noi amici in Cristo lo siamo!Buon lavoro nelle opere che facciamo insieme e una preghiera per queste.....Buona giornata!☺
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».(Vangelo di oggi)
Costruire la propria casa sulla sabbia vuol dire riporre le proprie speranze, certezze su cose instabili che non reggono all’urto del tempo e dei rovesci di fortuna. Tali sono il denaro, il successo, la stessa salute. L’esperienza ce lo mette ogni giorno sotto gli occhi: basta un nonnulla – un piccolo grumo nel sangue, diceva il filosofo Pascal – per far crollare tutto.
Costruire la casa sulla roccia, vuol dire, al contrario, fondare la propria vita e le proprie speranze su ciò “i ladri non possono rubare, né la tignola corrodere”, su ciò che non passa. “I cieli e la terra passeranno, diceva Gesù, ma le mie parole non passeranno”.
Costruire la casa sulla roccia significa molto semplicemente costruire su Dio. Egli è la roccia. Roccia è uno dei simboli preferiti dalla Bibbia per parlare di Dio: “Il nostro Dio è una roccia eterna” (Is 26,4)
La casa costruita sulla roccia esiste già; si tratta di entrarci! È la Chiesa. Non, evidentemente, quella fatta di mattoni, ma quella composta dalle “pietre vive” che sono i credenti, edificati sulla “pietra angolare” che è Cristo Gesù. La casa sulla roccia è quella di cui parlava Gesù quando diceva a Simone: “Tu sei Pietro e su questa pietra (alla lettera, roccia) edificherò la mia Chiesa” (Mt 16, 18).Costruiamo dunque la Chiesa,nella Chiesa,per la Chiesa... e noi amici in Cristo lo siamo!Buon lavoro nelle opere che facciamo insieme e una preghiera per queste.....Buona giornata!☺
domenica 20 agosto 2017
Rivelazione a San Bernardo della Piaga incognita della Sacra Spalla di Nostro Signore Gesù Cristo aperta dal peso della Croce
San Bernardo, Abate di Chiaravalle, domandò nell'orazione a Nostro Signore quale fosse stato il maggior dolore sofferto nel corpo durante la sua passione.
Gli fu risposto: “Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce. Questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore più di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta. Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che a tutti quelli che per amore di Essa mi onoreranno con tre Padre Nostro, Ave e Gloria al giorno, perdonerò i peccati veniali, non ricorderò più i mortali, non morranno di morte subitanea e in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine conseguendo ancora grazia e misericordia”.
Orazione di S. Bernardo sulla Piaga della Sacra Spalla di N.S. Gesù Cristo
† Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Dilettissimo Signore Gesù Cristo, mansuetissimo Agnello di Dio, io povero peccatore adoro e venero la Santissima Vostra Piaga che riceveste sulla spalla nel portare la pesantissima Croce al calvario e nella quale restarono scoperte tre Vostre Sacratissime ossa, tollerando in essa un immenso dolore: vi supplico in virtù e per i meriti di questa piaga di avere di me misericordia col perdonarmi tutti i peccati, sia mortali che veniali, di assistermi nell'ora della morte e di condurmi al Vostro Regno beato.
Pater, Ave e Gloria
Pater, Ave e Gloria
Pater, Ave e Gloria
Scuola di cristianesimo del Movimento Ecclesiale Carmelitano :Assemblea conclusiva 2016-2017
Qui troverai il video dell'assemblea conclusiva dell'anno ....siamo al capitolo terzo del libro della scuola di Cristianesimo:La verità dell'amore https://www.youtube.com/watch?v=tzB9GfKF8Sc&sns=em
UNA BRICIOLA DI AMORE
"Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». (Parole di Gesù nel vangelo di oggi)
UNA BRICIOLA DI AMORE VALE PIÙ DI MILLE PAURE.
Cosa avreste fatto dopo i rifiuti di Gesù se foste stati al posto della donna cananea? me ne sarei andato, offeso.
Ecchecavolo di Messia? Ma chi si crede di essere?
Lei no. Colpita nell’orgoglio, messa all’angolo, esprime la sua vera natura, ora parla il suo cuore di madre.
Hai ragione, sono proprio una cagna, non so chi sei, non so che fai, non mi sono mai fatta vedere e pretendo il pane dei figli. Hai perfettamente ragione. Ma i cani si accontentano delle briciole che cadono dal tavolo.
.......Bene, risposta esatta.
Gesù è stupito, sorride, ne sono certo.
Ecco la lezione. Per noi, per la comunità di Matteo, per quelli che distribuiscono patentini di cattolicità, ancora oggi. Dio non divide il mondo secondo le nostre categorie, ma secondo il suo cuore.
E una cagna cananea può avere molta più fede del più devoto fra i cattolici.
Ai pagani diventati discepoli, nel dolore di vedere che la maggioranza del popolo ebraico non ha riconosciuto in Gesù il Messia, san Paolo ricorda che la chiamata di Dio è irrevocabile ed e' per tutti,cancellando l’idea antievangelica e antigiudaica che tanti danni ha fatto nella storia, che i giudei siano deicidi e che abbiano tradito la chiamata di Dio.
Pensiamo a noi, piuttosto, a non compiere l’errore di considerarci la razza eletta che nemmeno rivolge lo sguardo ai tanti peccatori di oggi che si avvicinano al nostro Maestro e a cui, a volte, riserviamo solo sprezzanti giudizi.Grida la cananea.....ci uniamo a lei,alla sua fede,al suo farsi piccola,per implorare dal Signore la grazia della guarigione dalla nostra superbia.....Buona Domenica!😊🙏
UNA BRICIOLA DI AMORE VALE PIÙ DI MILLE PAURE.
Cosa avreste fatto dopo i rifiuti di Gesù se foste stati al posto della donna cananea? me ne sarei andato, offeso.
Ecchecavolo di Messia? Ma chi si crede di essere?
Lei no. Colpita nell’orgoglio, messa all’angolo, esprime la sua vera natura, ora parla il suo cuore di madre.
Hai ragione, sono proprio una cagna, non so chi sei, non so che fai, non mi sono mai fatta vedere e pretendo il pane dei figli. Hai perfettamente ragione. Ma i cani si accontentano delle briciole che cadono dal tavolo.
.......Bene, risposta esatta.
Gesù è stupito, sorride, ne sono certo.
Ecco la lezione. Per noi, per la comunità di Matteo, per quelli che distribuiscono patentini di cattolicità, ancora oggi. Dio non divide il mondo secondo le nostre categorie, ma secondo il suo cuore.
E una cagna cananea può avere molta più fede del più devoto fra i cattolici.
Ai pagani diventati discepoli, nel dolore di vedere che la maggioranza del popolo ebraico non ha riconosciuto in Gesù il Messia, san Paolo ricorda che la chiamata di Dio è irrevocabile ed e' per tutti,cancellando l’idea antievangelica e antigiudaica che tanti danni ha fatto nella storia, che i giudei siano deicidi e che abbiano tradito la chiamata di Dio.
Pensiamo a noi, piuttosto, a non compiere l’errore di considerarci la razza eletta che nemmeno rivolge lo sguardo ai tanti peccatori di oggi che si avvicinano al nostro Maestro e a cui, a volte, riserviamo solo sprezzanti giudizi.Grida la cananea.....ci uniamo a lei,alla sua fede,al suo farsi piccola,per implorare dal Signore la grazia della guarigione dalla nostra superbia.....Buona Domenica!😊🙏
lunedì 26 giugno 2017
ANIME FIAMMEGGIANTI (ADRIANO STAGNARO)
/http://cinquepassi.org/2017/03/dite-sia-libro-adriano-stagnaro/
padre Maurizio Botta ci ha fatto conoscere questa "anima fiammeggiante".
E in fondo all'articolo ci regala il libro introvabile di ADRIANO STAGNARO...."E voi chi dite che io sia?"
Frutto della più grande ricerca e scoperta della sua vita...
Frutto della sua fede,incrollabile nella sofferenza,dono agli altri...per ricominciare...
padre Maurizio Botta ci ha fatto conoscere questa "anima fiammeggiante".
E in fondo all'articolo ci regala il libro introvabile di ADRIANO STAGNARO...."E voi chi dite che io sia?"
Frutto della più grande ricerca e scoperta della sua vita...
Frutto della sua fede,incrollabile nella sofferenza,dono agli altri...per ricominciare...
Lectio Divina secondo il metodo VIGAN
Mi permetto ora di proporvi un metodo di Lectio DIVINA
Tale metodo è molto efficace, specie se attuato in comunità.
Si chiama ‘metodo Vigan’ (Vigan è il nome della città delle Filippine, dove ha avuto origine).
Viene sperimentato con grande profitto spirituale da anni dal biblista benedettino belga, Padre Benoît Standeart.
E’ particolarmente efficace se attuato con piccoli gruppi di 6- 8 persone al massimo.
Si procede in tre tappe principali: il TESTO, la PAROLA e la RISPOSTA.
Ogni trappa conosce tre momenti: lettura – silenzio – condivisione.
E vi assicuro che in un tempo abbastanza breve si può giungere ad un livello molto profondo e condiviso.
-Prima tappa: IL TESTO
Si legge il testo (è bene che ciascuno abbia il brano scelto per la lectio, un quaderno e una penna),
Si fa silenzio per 3/5 minuti durante i quali si sottolinea il versetto o l’espressione che ci ha più colpito.
Dopo il silenzio, ciascuno legge le parole o le espressioni che ha sottolineato, senza fare commenti.
-Seconda tappa: LA PAROLA = IL TESTO DIVENTA PAROLA
Dio ci parla attraverso il testo, questo è il ‘momento rivelativo’: si legge di nuovo tutto il brano scelto; seguono alcuni minuti di silenzio in cui si cerca di dare una risposta a questa domanda: “Che cosa mi sta dicendo il Signore attraverso questo testo?” (e non: che cosa penso io dopo la lettura del testo).
E si scrive la risposta, iniziando così: “ il Signore mi dice: Angelo, Carla…”.
Poi ognuno legge agli altri ciò che ha scritto.
-Terza tappa. LA RISPOSTA
Per la terza volta si legge l’intero testo. Seguono 5 minuti di silenzio in cui ciascuno cerca di rispondere alla domanda: “Cosa rispondo io a ciò che il Signore mi ha detto?”. La risposta prende naturalmente la forma di preghiera, nella quale si può inserire una risoluzione pratica, un impegno concreto).
Ognuno legge la sua preghiera; alla fine di ciascuna di esse tutti insieme dicono: AMEN.
Per concludere si può dire insieme il Padre Nostro o intonare un canto.
Vi garantisco, per averlo sperimentato, che il metodo è molto efficace, esso nella sua semplicità implica un evento teologale: Dio parla. Spesso non lo ascoltiamo: diamogli la possibilità di parlarci facendo silenzio intorno al testo proclamato!
Perché l’esito di questa Lectio si gioca sul clima di silenzio. Così si prende familiarità col linguaggio biblico, si memorizza la frase del testo che ci ha colpito, e la domanda centrale: “Cosa mi sta dicendo adesso il Signore” darà il là alla nostra giornata.
Il fatto poi di condividere quanto si è scritto crea un clima di comunione tra tutti i presenti.
P.S. Un grosso grazie a Filippo che me l'ha segnalato...
Tale metodo è molto efficace, specie se attuato in comunità.
Si chiama ‘metodo Vigan’ (Vigan è il nome della città delle Filippine, dove ha avuto origine).
Viene sperimentato con grande profitto spirituale da anni dal biblista benedettino belga, Padre Benoît Standeart.
E’ particolarmente efficace se attuato con piccoli gruppi di 6- 8 persone al massimo.
Si procede in tre tappe principali: il TESTO, la PAROLA e la RISPOSTA.
Ogni trappa conosce tre momenti: lettura – silenzio – condivisione.
E vi assicuro che in un tempo abbastanza breve si può giungere ad un livello molto profondo e condiviso.
-Prima tappa: IL TESTO
Si legge il testo (è bene che ciascuno abbia il brano scelto per la lectio, un quaderno e una penna),
Si fa silenzio per 3/5 minuti durante i quali si sottolinea il versetto o l’espressione che ci ha più colpito.
Dopo il silenzio, ciascuno legge le parole o le espressioni che ha sottolineato, senza fare commenti.
-Seconda tappa: LA PAROLA = IL TESTO DIVENTA PAROLA
Dio ci parla attraverso il testo, questo è il ‘momento rivelativo’: si legge di nuovo tutto il brano scelto; seguono alcuni minuti di silenzio in cui si cerca di dare una risposta a questa domanda: “Che cosa mi sta dicendo il Signore attraverso questo testo?” (e non: che cosa penso io dopo la lettura del testo).
E si scrive la risposta, iniziando così: “ il Signore mi dice: Angelo, Carla…”.
Poi ognuno legge agli altri ciò che ha scritto.
-Terza tappa. LA RISPOSTA
Per la terza volta si legge l’intero testo. Seguono 5 minuti di silenzio in cui ciascuno cerca di rispondere alla domanda: “Cosa rispondo io a ciò che il Signore mi ha detto?”. La risposta prende naturalmente la forma di preghiera, nella quale si può inserire una risoluzione pratica, un impegno concreto).
Ognuno legge la sua preghiera; alla fine di ciascuna di esse tutti insieme dicono: AMEN.
Per concludere si può dire insieme il Padre Nostro o intonare un canto.
Vi garantisco, per averlo sperimentato, che il metodo è molto efficace, esso nella sua semplicità implica un evento teologale: Dio parla. Spesso non lo ascoltiamo: diamogli la possibilità di parlarci facendo silenzio intorno al testo proclamato!
Perché l’esito di questa Lectio si gioca sul clima di silenzio. Così si prende familiarità col linguaggio biblico, si memorizza la frase del testo che ci ha colpito, e la domanda centrale: “Cosa mi sta dicendo adesso il Signore” darà il là alla nostra giornata.
Il fatto poi di condividere quanto si è scritto crea un clima di comunione tra tutti i presenti.
P.S. Un grosso grazie a Filippo che me l'ha segnalato...
RICOMINCIO
Dopo tanto tempo,riprende UMANOEDIVINO.
Si era trasferito su facebook e whattsapp ma c'è bisogno di ritrovarlo anche su internet.
Sono stato sollecitato da amici che vorrebbero conoscere la vita del gruppo e del mio movimento.
La vita concreta e'continuata: incontri,esercizi,gesti di carità,feste,giorni insieme.
Non sono stati documentati....e allora in alcuni casi torneremo indietro nel tempo....ma per guardare avanti!
L'UMANOEDIVINO che è presente nella persona di Gesù Cristo ed è in mezzo a noi accresca la fedeltà al gesto del blog.
Un gesto che non vuole essere un ostentazione o un distaccato giudizio sulla realtà.
Ma vuole essere un aiuto fraterno allo svolgersi della nostra fede personale e comunitaria.
Si era trasferito su facebook e whattsapp ma c'è bisogno di ritrovarlo anche su internet.
Sono stato sollecitato da amici che vorrebbero conoscere la vita del gruppo e del mio movimento.
La vita concreta e'continuata: incontri,esercizi,gesti di carità,feste,giorni insieme.
Non sono stati documentati....e allora in alcuni casi torneremo indietro nel tempo....ma per guardare avanti!
L'UMANOEDIVINO che è presente nella persona di Gesù Cristo ed è in mezzo a noi accresca la fedeltà al gesto del blog.
Un gesto che non vuole essere un ostentazione o un distaccato giudizio sulla realtà.
Ma vuole essere un aiuto fraterno allo svolgersi della nostra fede personale e comunitaria.
domenica 12 marzo 2017
MIENMIUAIF
Chi non li conosce legga chi sono e a cosa si ispirano,ascolti la loro canzone Quando saremo piccoli.....Si può comprare il cd!
Mienmiuaif (Me and my wife) vuol dire.. Io e mia moglie...per chi non capisce l'inglese parlato...
P.S. Bella l'idea del concerto in salotto....magari invitiamo anche gli amici..
Qui sotto il link!
.https://www.musicraiser.com/it/projects/7108
Mienmiuaif (Me and my wife) vuol dire.. Io e mia moglie...per chi non capisce l'inglese parlato...
P.S. Bella l'idea del concerto in salotto....magari invitiamo anche gli amici..
Qui sotto il link!
.https://www.musicraiser.com/it/projects/7108
Il crocifisso (Enrico Medi)
"Vuoi sapere ciò che vale la tua anima? Guarda il crocifisso
Vuoi farti un'idea della gravità del peccato? Medita il crocifisso
Vuoi conoscere quanto Dio ti ama? Contempla il crocifisso
Il mio crocifisso lo porto dappertutto e lo preferisco a tutto.
Il mio crocifisso quando sono debole mi da forza, quando cado mi rialza, quando mi scoraggio mi rianima, quando piango mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando lo chiamo mi risponde.
Nel mio crocifisso trovo tutto, non voglio desiderare, cercare, domandare, possedere se non il mio Crocifisso.
Il mio crocifisso mi custodirà e proteggerà in vita, mi rassicurerà in morte, mi coronerà nell'eternità la cui beatitudine dovrò al mio crocifisso."
Vuoi farti un'idea della gravità del peccato? Medita il crocifisso
Vuoi conoscere quanto Dio ti ama? Contempla il crocifisso
Il mio crocifisso lo porto dappertutto e lo preferisco a tutto.
Il mio crocifisso quando sono debole mi da forza, quando cado mi rialza, quando mi scoraggio mi rianima, quando piango mi consola, quando soffro mi guarisce, quando tremo mi rassicura, quando lo chiamo mi risponde.
Nel mio crocifisso trovo tutto, non voglio desiderare, cercare, domandare, possedere se non il mio Crocifisso.
Il mio crocifisso mi custodirà e proteggerà in vita, mi rassicurerà in morte, mi coronerà nell'eternità la cui beatitudine dovrò al mio crocifisso."
VENERDI' 11 Marzo Ritratti di Santi a Verona
https://www.facebook.com/radiopaceverona/videos/1286222454796778/
Ieri sera c'ero anche io con il coro di San Luca a Verona per il primo ritratto....Un bellissimo santuario,una meditazione stupenda ed una comunità accogliente...e poi padre Gino Toppan...👍
Ieri sera c'ero anche io con il coro di San Luca a Verona per il primo ritratto....Un bellissimo santuario,una meditazione stupenda ed una comunità accogliente...e poi padre Gino Toppan...👍
RITRATTI DI SANTI 2017
http://www.mec-carmel.org/c44-articoli/c43-articoli/ritratti-di-santi-2017/http://www.mec-carmel.org/c44-articoli/c43-articoli/ritratti-di-santi-2017/
Il monaco eil crocifisso (storia raccolta dal sito di Radio Santa Teresa)
Il monaco e il crocifisso
Mar 12, 2017 by admin
Condividiamo questa bellissima storiella che ci ha girato una nostra cara amica monaca.
Un monaco di nome Serafino chiedeva con insistenza al Signore di poter prendere il suo posto sulla croce, perché voleva condividere in tutto il ruolo di Cristo. Un giorno il Crocifisso accettò, ma a un patto. Il Signore Gesù gli disse: “Che tu stia zitto!”. Serafino, essendo monaco, abituato al rigore, all’osservanza del silenzio, promise immediatamente. Il Cristo scese allora dalla croce, che era in chiesa, e vi salì invece il monaco Serafino.
Entrò un uomo ricco a pregare e, mentre pregava, gli scivolò giù il sacchetto dei soldi. Si alzò per andarsene e Serafino, che aveva visto, avrebbe voluto dirgli che gli era caduto il sacchetto, però si era impegnato a tacere e quindi tacque.
Subito dopo entrò un uomo povero, cominciò a pregare, ma gli caddero subito gli occhi su quel sacchetto di soldi; si guardò intorno, non c’era nessuno che lo vedesse, prese il sacchetto, se lo mise in tasca e scappò. Serafino avrebbe voluto dirgli che non doveva prenderli, perché non erano suoi, ma si era impegnato a star zitto e dunque tacque.
Poi entrò un giovanotto che si mise devotamente in ginocchio ai piedi del crocifisso chiedendo aiuto e protezione perché stava per mettersi in viaggio per mare. In quel mentre entrò l’uomo ricco con i gendarmi dicendo che aveva lasciato in chiesa il sacchetto dei soldi. L’unica persona presente era quel giovanotto, i gendarmi lo presero e lo arrestarono. A quel punto Serafino non riuscì più a stare zitto e gridò: “È innocente”.
Figuratevi! Il crocifisso parlante salvò quel giovane dalla galera, perché in forza di quella voce fecero meglio le indagini, lasciarono andare il giovanotto che si imbarcò, e arrestarono il povero che aveva preso i soldi, ed il sacchetto coi denari fu restituito al ricco.
Alla sera il Cristo tornò con la faccia scura e rimproverò severamente Serafino: “Così non va proprio bene!”. “Ma come, Signore?”. “Ti avevo detto di stare zitto”. “Ma ho rimesso a posto le cose, ho fatto giustizia”.
Disse allora il Signore: “No, Serafino, tu hai sbagliato tutto; il tuo impegno era quello di tacere; me lo avevi promesso. Invece, parlando, tu hai rovinato la mia azione. Quel ricco stava per fare un’opera cattiva con quei soldi e io glieli ho fatti perdere; quel povero ne aveva bisogno e io glieli ho fatti trovare; quel giovanotto ora sta naufragando in mare, e mi aveva chiesto aiuto: se fosse andato in prigione, almeno per un giorno, avrebbe perso la nave e non sarebbe morto.
Hai rovinato tutto, non sei in grado di metterti al mio posto, caro Serafino! Anche se sei un monaco, e ti consideri avanti nella vita spirituale, la Mia Provvidenza guida le cose meglio di voi, anche quando sembrano andare storto”.
Morale del racconto: spesso vorremmo risposte da Dio e ce la prendiamo con il Crocifisso che non ci parla! Lui non parla, ma invece sempre opera secondo il nostro miglior bene. Ringraziamolo allora, perché ci aiuta lo stesso.
martedì 14 febbraio 2017
Abbè Pierre :La felicità e l'amore
Dove trovare la felicità
Carità... Amore... difficile trovare parole così “abusate”. Eppure, sono parole semplicissime. L’Amore, infatti, è l’Essere stesso di Dio. Dio è Amore, nonostante tutto quello che sembra negare questo Amore. Noi siamo amati, nonostante tutto. Noi siamo capaci di amare o di non amare. Queste tre realtà sono sempre state la radice e la guida della mia vita di credente.
Quando, nelle nostre comunità, qualche amico mi chiede “Chi è Dio?” sono solito rispondere con un ricordo dei primi anni di Emmaus.
Una sera un comunitario col quale avevo lavorato tutta la giornata per finire di costruire una casa a una famiglia che dormiva in strada, mi disse: “Padre, sono stanco morto, ma felice”. Ricordo che commentai quella confessione di un amico, che nulla sapeva di religione, dicendogli: “Non dimenticare mai questa gioia. Tu stesso la ritieni inspiegabile. Eppure ne avverti tutta l’intensità incomparabile. Questa gioia, è Dio stesso. Attraverso questa giornata che con fatica hai vissuto per gli altri, per rendere un servizio ai più poveri, Dio si manifesta e ti fa gustare la Sua gioia. Anche se, magari non sai nulla di Lui, attraverso un gesto di carità e di amore, tu incontri, tu conosci Dio”.
Quando, nelle nostre comunità, qualche amico mi chiede “Chi è Dio?” sono solito rispondere con un ricordo dei primi anni di Emmaus.
Una sera un comunitario col quale avevo lavorato tutta la giornata per finire di costruire una casa a una famiglia che dormiva in strada, mi disse: “Padre, sono stanco morto, ma felice”. Ricordo che commentai quella confessione di un amico, che nulla sapeva di religione, dicendogli: “Non dimenticare mai questa gioia. Tu stesso la ritieni inspiegabile. Eppure ne avverti tutta l’intensità incomparabile. Questa gioia, è Dio stesso. Attraverso questa giornata che con fatica hai vissuto per gli altri, per rendere un servizio ai più poveri, Dio si manifesta e ti fa gustare la Sua gioia. Anche se, magari non sai nulla di Lui, attraverso un gesto di carità e di amore, tu incontri, tu conosci Dio”.
Abbè Pierre
L'Amore e la gioia è quando......
Un giorno, mentre me ne tornavo in albergo, ho incontrato una donna con un bambino al petto. Era una donna ancor giovane, e il bambino poteva avere sei settimane. Lei aveva notato che il bambino le aveva sorriso proprio allora per la prima volta dalla nascita. Mentre la osservo, vedo che improvvisamente si fa devotamente il segno della croce.
“Che cosa fai, brava donna?” le chiedo (io allora avevo l’abitudine di far domande a tutti). E lei mi fa: “Vedi, la gioia che prova una madre quando coglie il primo sorriso del suo bambino dev’essere proprio la stessa che prova Iddio ogni volta che, su dal cielo, vede un peccatore che gli rivolge una preghiera con tutto il suo cuore”.
Questo mi disse quella donna del popolo, e quasi con queste precise parole, e questo pensiero così profondo, così giusto ed autenticamente religioso, un pensiero in cui è contenuta tutta l’essenza del cristianesimo, e cioè tutta la concezione di Dio, come di un padre amoroso, di un Dio che si compiace dell’uomo, così come un padre si compiace e prova gioia per suo figlio, questa è appunto l’idea essenziale di Cristo!
“Che cosa fai, brava donna?” le chiedo (io allora avevo l’abitudine di far domande a tutti). E lei mi fa: “Vedi, la gioia che prova una madre quando coglie il primo sorriso del suo bambino dev’essere proprio la stessa che prova Iddio ogni volta che, su dal cielo, vede un peccatore che gli rivolge una preghiera con tutto il suo cuore”.
Questo mi disse quella donna del popolo, e quasi con queste precise parole, e questo pensiero così profondo, così giusto ed autenticamente religioso, un pensiero in cui è contenuta tutta l’essenza del cristianesimo, e cioè tutta la concezione di Dio, come di un padre amoroso, di un Dio che si compiace dell’uomo, così come un padre si compiace e prova gioia per suo figlio, questa è appunto l’idea essenziale di Cristo!
Fëdor Dostoevskij
da L’idiota
da L’idiota
domenica 29 gennaio 2017
Inno all'Amore (Debora Vezzani)
Inno all'amore (San Paolo) Il famoso Inno all'amore tratto dalla Prima Lettera ai Corinti:
"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l'amore, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l'amore, non sarei nulla. e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi l'amore, niente mi gioverebbe. è benigno l'amore; non è invidioso l'amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L'amore non avrà mai fine". |
DESIDERATA (Consigli per la vita - da un manoscritto antico ritrovato in America )
Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta,
e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finché è possibile senza doverti abbassare,
sii in buoni rapporti con tutte le persone.
Di' la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri,
anche i noiosi e gli ignoranti;
anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine,
perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti.
Conserva l'interesse per il tuo lavoro,
per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le
sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli.
Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la
virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è
piena di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e
neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a dispetto di tutte le
aridità e disillusioni esso è perenne come l'erba.
Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'età,
lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna.
Ma non tormentarti con l'immaginazione.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso.
Tu sei figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle
stelle; tu hai diritto ad essere qui.
E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l'universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue
aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.
Fai attenzione. Cerca di essere felice.
e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finché è possibile senza doverti abbassare,
sii in buoni rapporti con tutte le persone.
Di' la verità con calma e chiarezza; e ascolta gli altri,
anche i noiosi e gli ignoranti;
anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine,
perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti.
Conserva l'interesse per il tuo lavoro,
per quanto umile; è ciò che realmente possiedi per cambiare le
sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli.
Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la
virtù; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita è
piena di eroismo.
Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e
neppure sii cinico riguardo all'amore; poiché a dispetto di tutte le
aridità e disillusioni esso è perenne come l'erba.
Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'età,
lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna.
Ma non tormentarti con l'immaginazione.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso.
Tu sei figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle
stelle; tu hai diritto ad essere qui.
E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l'universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue
aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.
Fai attenzione. Cerca di essere felice.
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