Durante
il suo lungo cammino per raggiungere un lontano santuario, un
pellegrino si imbatté in un’enorme cava dove alcuni uomini stavano
scolpendo dei grossi blocchi di pietra. Gli uomini erano tutti sudati,
pieni di polvere e visibilmente affaticati.
Il pellegrino si avvicinò al primo uomo che batteva con fatica il martello sulla pietra e gli chiese: “Che cosa stai facendo?”.
L’uomo
molto irritato gli rispose:“Non lo vedi? Sto martellando a fatica
questa stupida roccia e non vedo l’ora di finire questo maledetto lavoro
per tornarmene a casa”.
Più
il là c’era un secondo spaccapietre ed il pellegrino gli rivolse la
stessa domanda: “Cosa stai facendo?”. L’uomo che sembrava più diligente
ed interessato al suo lavoro rispose: “Sto lavorando questo blocco di
pietra per costruire un muro. E’ un lavoro molto faticoso ma lo faccio
per mantenere la mia famiglia”.
Il
pellegrino continuò a camminare e si imbatté in un terzo spaccapietre.
Anche questi era molto stanco e sudato, batteva con fervore il martello
sulla pietra scolpita egregiamente e di tanto in tanto si fermava per
ammirare il suo lavoro. Alla domanda:”Cosa stai facendo?” l’uomo sorrise
e rispose con orgoglio:“Non vedi? Stò costruendo una cattedrale!” e
guardò in alto indicando la grande costruzione che stava sorgendo sulla
cima della montagna.
Cosa ci insegna questa storia?
Tre uomini, tre atteggiamenti diversi, tutti a fare lo stesso lavoro.
Ognuno dei tre spaccapietre, guarda il proprio lavoro da una prospettiva diversa
e di conseguenza assume un diverso atteggiamento nei confronti di ciò
che sta facendo. A seconda della prospettiva, inoltre, anche la qualità
del lavoro è nei tre casi, completamente differente.
Il primo uomo concentra la propria attenzione sugli aspetti negativi
del lavoro che sta svolgendo (fatica e perdita di tempo) ed assume
dunque un atteggiamento negativo di rabbia e frustrazione. Il secondo
uomo, invece, percepisce il proprio lavoro come un mezzo per mantenere
la famiglia, seppur affaticato, sa che deve farlo e quasi rassegnato
cerca di portarlo avanti con calma e pazienza.
Il terzo uomo, al contrario di tutti, ha una visione completamente diversa di ciò che sta facendo. In questo caso guarda l’aspetto positivo
del suo lavoro, non lo percepisce come un sacrificio ma come una grande
impresa a cui sta dando il suo contributo e per questo cerca di fare
del suo meglio per portarlo a termine egregiamente.
Questo
è ciò che accade nella vita di tutti. Nel lavoro, nelle relazioni,
negli impegni, in qualsiasi evento o circostanza ciò che influenza il
nostro atteggiamento ed il nostro stato d’animo è proprio la nostra
personale prospettiva, gli aspetti particolari che mettiamo in evidenza.
Ecco
perché è importante non fermarsi mai alle apparenze ma provare a
guardare qualcosa sempre da un’angolazione diversa anche nelle cose che
possono sembrarci piccole e banali.
Impara a cambiare prospettiva
Qualche
tempo fa in ufficio mi portarono un libro enorme da fotocopiare. La
prima cosa che pensai fu:“Che lavoro noioso, ci metterò tutta la
mattinata per finirlo”. Mi ricordai poi della storiella dei 3
spaccapietre e così pensai a come potevo guardare la mansione che mi era
stata assegnata in modo diverso e comportarmi come il terzo
spaccapietre. Il libro da fotocopiare era un grosso volume di storia
dell’arte (che non centra niente con il mio lavoro ma serviva al figlio
del capo!), ogni capitolo cominciava con un quadro famoso seguito da un
breve aforisma che lo descriveva. Cominciai a fotocopiare il libro
attendendo con curiosità l’inizio di un nuovo capitolo per guardare il
quadro e leggere la frase introduttiva. In quel momento capii che la mia prospettiva era cambiata:
non stavo più fotocopiando un semplice libro ma stavo imparando
qualcosa di più sull’arte! La mattinata sembrò passare più velocemente,
quel lavoro che all’inizio avevo considerato monotono ed inutile (perché
mi ero fissata solo su questo aspetto), si trasformò in un’occasione di
arricchimento, e alla fine lo feci ben volentieri.
Cambiare prospettiva,
dunque, può fare la differenza in molte situazioni anche se a volte ci
vuole un po’ di impegno e tanta fantasia per cercare l’aspetto positivo
di qualcosa piuttosto che soffermarsi sul lato negativo e pessimistico.
Anche in questo caso ci vuole tanta pratica per abituarsi a non vedere
soltanto il lato peggiore delle cose, però possiamo cominciare a
provarci già da oggi, magari pensando ogni volta all’atteggiamento del
terzo spaccapietre.
Quando
ci troviamo di fronte a qualcosa di spiacevole come un lavoro faticoso,
un collega noioso, una situazione pesante ecc. abbiamo mille
prospettive diverse per guardare la situazione e altrettanti
atteggiamenti diversi per affrontarla. Possiamo mettere in risalto gli
aspetti più sfavorevoli (fatica, perdita di tempo, paura di fallire ecc)
ma questo ci porterà solo ad accrescere i pensieri negativi e a farci
sentire frustrati, oppure possiamo cominciare a pensare ai lati più positivi della
situazione, a quali insegnamenti possiamo trarre, a cosa ci porterà di
buono, all’obiettivo finale che stiamo per raggiungere.
Questo atteggiamento spiega anche la differenza tra una persona ottimista
ed una pessimista, entrambi guardano la stessa cosa da due angolazioni
diverse (il famoso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto) e si comportano
di conseguenza.