Blog di un gruppo di comunione del Movimento Ecclesiale Carmelitano di Brescia
domenica 31 gennaio 2016
Family day :30 Gennaio 2016 al Circo Massimo (bel resoconto dal sito Emmaus Online)
Uno degli striscioni del Family day 2016
(Foto Sir)E
alla fine la risposta c’è stata. Un milione, due milioni? Che importa?
All’inevitabile e inutile balletto delle cifre, fa da sfondo un Circo Massimo
stracolmo di gente, famiglie giovani e meno giovani, tantissimi bambini
di tutte l’età, disabili, nonni e nonne. Un fiume di gente che da tutta
la Penisola è giunto a Roma, dopo ore di viaggio, riversandosi in
quella che fu la sede dei giochi sin dagli inizi della storia dell’Urbe,
situata tra il Palatino e l’Aventino. Ma oggi al Circo Massimo non c’è
stata solo festa, ma anche manifestazione di dissenso e assunzione di
responsabilità. E senza contrapposizioni con altre piazze.
Massimo Gandolfini (Foto Comitato «Difendiamo i nostri figli»)Massimo Gandolfini, leader del comitato «Difendiamo i nostri figli», promotore del terzo Family day,
lo ha messo subito in chiaro, all’inizio dell’incontro, guardando dal
palco la fiumana di gente ancora in arrivo. «Vogliamo dare la cifra
della bellezza della piazza che non vuole fare la guerra a nessuno. Non è
una piazza contro nessun tipo di persona: questa è una piazza di
bellezza della famiglia che è contro le ideologie ma non è contro le
persone».
«Riunire la piazza – ha affermato – è l’unico modo civile e onesto – per
noi che siamo gente povera che non abbiamo nessuna lobby multinazionale
che ci protegge – per mostrare realmente qual è il comune sentire degli
italiani». Alle sue spalle, l’enorme fondale con scritta gigante, «Family day – In difesa della famiglia e dei bambini», e più in basso, uno striscione altrettanto chiaro: «Vietato rottamare la famiglia». Davanti a lui uno sventolio di bandiere e striscioni, moltissimi contro il ddl Cirinnà,
«inaccettabile dalla prima all’ultima parola», vero convitato di pietra
di questo Family Day. «Siamo tantissimi», ha sottolineato sciorinando
l’elenco dei presenti, da tutte le regioni italiane fino ai
rappresentanti della società civile e delle diverse confessioni
religiose, tra queste evangelici, ortodossi e anche la comunità
islamica.
In migliaia oggi hanno manifestato al Circo Massimo di RomaPresenti anche le istituzioni. «I gonfaloni della
Lombardia del Veneto e della Liguria», ha rimarcato Gandolfini, che si è
subito rivolto ai politici e parlamentari presenti, in vista della
imminente discussione al Senato del ddl Cirinnà: «Voi siete la voce e
gli interpreti di questa piazza». Come a dire che «la famiglia non può
essere un istituto ultimo e negletto della società italiana». Chi ha
orecchie per intendere, intenda, insomma. «Abbiamo un welfare per le
famiglie che ha ampi buchi», ha fatto notare Gandolfini: che ha tuonato:
«Nel nostro Paese un milione e 420 mila famiglie sono al di sotto della
soglia di povertà». Approvare leggi come il ddl Cirinnà sulle unioni
civili «significherebbe lo stravolgimento dell’essenza della natura
umana e a questo dobbiamo con tutte le forze opporci, mostrando il volto
bello della famiglia, della solidarietà nella famiglia e tra le
famiglie quella che ha garantito la tenuta del Paese negli anni della
grande crisi». E tra gli applausi della folla è arrivato l’appello, dal
sapore di avvertimento, al mondo politico: «In questa piazza ci sono
persone di tutte le idee politiche, ma dobbiamo tenere ben presente
quanti ci stanno aiutando e quanti invece ci oscurano. Seguiremo i
prossimi passaggi della legge minuto per minuto e valuteremo chi ha
raccolto il messaggio della piazza e chi lo ha preso per metterselo
sotto i tacchi. Al momento delle elezioni dovremo ricordare chi si è
messo dalla parte della famiglia e dei bambini e chi se ne sarà
dimenticato rendendo possibile l’abominevole pratica dell’utero in affitto» o della stepchild adoption (adozione del figliastro) da parte di uno dei componenti dell’unione omosessuale. Maternità surrogata. Sulla maternità surrogata è intervenuta la femminista americana Jennifer Lahl
che ha parlato della California, «la capitale mondiale del turismo
riproduttivo, dove Elton John e il suo compagno hanno letteralmente
comprato i loro due bambini che non conosceranno mai e non saranno mai
conosciuti dalle loro madri». «Proprio in questo momento – ha proseguito
– in California ci sono due donne che per la maternità surrogata
portano in grembo entrambe tre bambini. A entrambe si sta chiedendo di
porre fine alla gravidanza di uno dei bambini, perché non sono voluti.
Le madri sono sottoposte a pressioni perché uccidano il bambino
semplicemente perché i genitori che li hanno commissionati ne vogliono
due e non tre». «La maternità surrogata – ha ammonito Lahl – è uno
sfruttamento delle donne, le rende schiave e le tratta come produttrici
di bambini a pagamento». A ricordare quelli abbandonati nel mondo sono
stati Marco e Irene Griffini dell’Aibi (Associazione amici dei bambini) che hanno salutato dal palco tutte le famiglie adottive e affidatarie.
«La maternità surrogata è uno sfruttamento delle donne, le rende schiave e le tratta come produttrici di bambini a pagamento»
Oltre 160 milioni di bambini abbandonati nel mondo – hanno
ricordato – gridano: voglio un papà, voglio una mamma, voglio essere un
figlio», hanno ricordato i due ribadendo l’importanza di «buone
pratiche», come l’adozione e l’affido, all’interno di famiglie fondate
sul matrimonio tra un uomo e una donna. Buone pratiche sulle quali non
bisogna dormire come hanno invitato, a conclusione del meeting, le note
di «Nessun dorma» dalla Turandot di Puccini.
Si è chiuso così il Family day al Circo Massimo. «Nessun dorma»,
soprattutto i politici, hanno voluto ricordare le famiglie del Circo
Massimo. La parola ora passa al Senato.
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