A cavallo fra l’epoca del muto e quella del sonoro aveva già realizzato una trilogia cristiana: I dieci comandamenti (1923), Il re dei re (1927) ed ora questo film sonoro, del 1932.
L’opera ha altre caratteristiche peculiari: è un film Pre-code,
 realizzato cioè in quel ridotto intervallo di anni che vanno dalla 
nascita del sonoro nel 1927 all’adozione del codice Hays che divenne 
operativo nel 1934 e che imponeva strette regole di censura. La versione
 che è attualmente disponibile in DVD è in gran parte quella originale, 
perché il film venne rieditato nel 1938, per tagliare alcune scene; in 
particolare quelle cruente nell’arena dove elefanti, coccodrilli, 
gorilla, facevano scempio dei cristiani e quelle più sensuali durante i 
 festini fra patrizi romani. Si è conservato invece l’ormai famoso bagno
 di Poppea nel latte di pecora: si racconta che il latte utilizzato, 
sotto l’effetto del calore dei riflettori diventasse rancido e Claudette
 Colbert abbia dovuto recitare sopportando un odore nauseabondo. Un 
altro elemento che caratterizzò la produzione di quel tempo fu la 
contingenza di dover lavorare nel pieno della Great Depression: si usarono in gran parte i fondali già utilizzati nel precedente I dieci comandamenti e
 per ridurre i costi delle comparse nelle scene di massa si impiegarono 
gli stessi tecnici della troupe che a turno indossavano tuniche romane.
Per uno spettatore moderno, è sicuramente un 
elemento di distrazione notare come gli attori, in questo film del 1932,
 non si sono ancora affrancati da una recitazione enfatica secondo la 
consolidata tradizione del muto (quando una donna ride, deve portare 
tutta la testa all’indietro; quando un uomo è arrabbiato, deve mettere i
 pugni sui fianchi) ma a poco a poco il racconto prende quota.
Il tema portante è l’amore di Marcus, ricambiato, 
per Marsia. Marcus desidera quella ragazza: come prefetto di Roma è 
abituato ad avere tutto ciò che desidera ma è anche una persona retta 
(Marsia lo ha capito) e sa che ciò che si vuole amare non può esser 
conquistato con la forza. Anche la giovane Marsia sente dentro di se’ la
 voglia di vivere e di innamorarsi ma è convinta ormai che solo il 
cristianesimo può dare la vera vita e la vera felicità; 
non
 da soli ma assieme al resto della comunità anche se questo comporta 
andare verso un infausto destino. Nel momento culminante della storia, 
l’amore verso Dio (maturo in  Marsia, appena percepito in Marcus) e 
l’amore fra i due innamorati si intrecciano inestricabilmente e l’unico 
modo per portare a compimento la loro unione sarà quella di andare 
risoluti verso quella  vita dopo la morte che è stata promessa dalla 
nuova fede.
Le sequenze che rappresentano i primi cristiani 
sono particolarmente toccanti: il regista contrappone visivamente un 
ambiente pagano lussurioso e crudele ai pacifici e virtuosi cristiani 
che si riuniscono nei pressi delle catacombe per ascoltare la lettura 
delle lettere di S. Paolo e che poi, rinchiusi nelle celle del Colosseo 
in attesa che si compia il loro destino pregano e cantano insieme. In 
quei sotterranei il regista riesce a farci rendere partecipi di quegli 
ultimi momenti: ai cristiani giungono attutiti i rumori dall’arena ma 
quando sentono che gli applausi aumentano di intensità capiscono che una
 parte dello spettacolo è finita e la loro angoscia si rinnova perché 
sanno che adesso potrebbe toccare a loro.
Scenograficamente il percorso verso il loro 
destino si compie con la salita su di una ripida scala e con l’apertura 
di un enorme portone: una luce irrompe nei sotterranei, trasfigurando 
quello che è l’ingresso nell’arena , in un passaggio  verso cieli nuovi e
 terre nuove.
Gli autori hanno sapientemente evitato anonime 
scene collettive: la personalizzazione dell’angoscia di quei momenti 
viene realizzata nella figura di  Stefano, che si sente troppo giovane 
per morire e si affida a Marsia, la sua sorellastra. Ancora una volta 
fede e affetto umano si sostengono a vicenda: Stefano andrà sereno al 
martirio perché sa che verrà sostenuto nelle prova dalla fede di Marsia.
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