«Madre del Vangelo vivente». È il titolo del pellegrinaggio mariano a
piedi che, organizzato dal Movimento Ecclesiale Carmelitano, per la 36°
volta raggiunge il Santuario della Madonna della Neve di Adro partendo
dalla Madonna della Stella di Cellatica (BS) e dalla chiesa di S.
Alessandro in Canzanica, nel territorio di Adrara S. Martino (BG).
«Madre del Vangelo vivente» è il titolo, uno tra «i mille nomi che a
Maria ha dato l’amore», proposto da papa Francesco nella dolce preghiera
che conclude l’esortazione apostolica Evangelii gaudium sull’annuncio
del Vangelo nel mondo di oggi. «Madre del Vangelo vivente», perché
«all’inizio dell’essere cristiano – lo ha ricordato papa Benedetto XVI –
non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un
avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con
ciò la direzione decisiva». «Madre del Vangelo vivente», perché in Maria
si raccoglie l’intera storia sacra che nel profeta Elia trovava un
prezioso testimone: «Vive il Signore alla cui presenza io sto».
«Madre
del Vangelo vivente», perché nella sua maternità accade la rivelazione
di quello che la Chiesa da sempre professa: Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra; il Figlio suo Unigenito, Verbo della
vita, inviato nel mondo; lo Spirito Santo, il Consolatore, che è Signore
e dà la vita rendendo fecondo il grembo di una Vergine.
«Madre del
Vangelo vivente», perché ogni vita, anche quella del Figlio di Dio che
si fa uomo, ha bisogno di una madre che la generi, la accolga e ne
custodisca la promessa di un destino buono.
«Madre del Vangelo
vivente», perché è solo insieme a Maria che possiamo scoprire la
straordinaria potenza della vita divina che il Figlio suo Gesù dona
incessantemente agli uomini.
«Madre del Vangelo vivente» perché
quando, nel tempio santo, in Gesù tutto è teso a ciò che appartiene al
Padre suo, solo il cuore di una madre che medita e custodisce è in grado
di rendere ragione di questo legame infinito.
«Madre del Vangelo
vivente» è Maria quando la sua materna intercessione fa sì che il
banchetto nuziale, intristito per il venir meno del vino dell’alleanza,
riprenda vigore alla presenza dell’unico Sposo capace di ravvivare la
fonte dell’amore.
«Madre del Vangelo vivente», quando Gesù paragona
se stesso e la sua parola all’umile seme che accolto da una terra
generosa fiorisce come albero frondoso sotto il quale tutti possono
trovare riparo.
«Madre del Vangelo vivente», quando Gesù
nell’istituire l’eucaristia dimostra che la vita ricevuta da Maria
cresce e si rafforza proprio quando viene donata.
«Madre del Vangelo
vivente» è Maria, sotto la croce, testimone del dono della vita fino
alla fine, fino a che tutto sia compiuto.
«Madre del Vangelo vivente»
è Maria con la giovane Chiesa nel Cenacolo mentre accade il miracolo
dello Spirito di Cristo che ci fa trasforma in un cuore solo e un’anima
sola.
«Madre del Vangelo vivente» è Maria che sperimenta, per
prima, nell’anima e nel corpo, la forza della risurrezione del Figlio
suo nel cielo di Dio.
«Madre del Vangelo vivente», è Maria, assunta
alla vita eterna, madre spirituale di tutti gli uomini, sempre orante in
nostro favore perché già ora possiamo incominciare a vivere da risorti.
«Madre
del Vangelo vivente» è Maria, in questo nostro pellegrinaggio, simbolo
della vita: un cammino non verso un destino tragico ed oscuro, ma il
compimento felice tra le braccia di Dio.
«Madre del vangelo vivente» è anche l’implorazione del santo Padre Francesco:
«Vergine e Madre Maria,
tu che, mossa dallo Spirito,
hai accolto il Verbo della vita
nella profondità della tua umile fede, [...]
Ottienici ora un nuovo ardore di risorti
per portare a tutti il Vangelo della vita
che vince la morte. [...].
Madre del Vangelo vivente,
sorgente di gioia per i piccoli,
prega per noi.
Amen. Alleluia».
(Dal sito del MEC )
Nessun commento:
Posta un commento