Essa ci
ricorda che la vita è lotta, è corsa.
Lo diceva Caterina:
"Correte, correte ché il tempo è breve."
Il suo "correte" faceva eco a
quello dell'Apostolo: "Non sapete che i corridori nello stadio corrono
sì tutti, ma uno solo riporta il premio? Correte dunque in modo da
riportarlo. Ma quelli che partecipano alla gara s'impongono ogni sorta
di privazioni: essi per ottenere una corona corruttibile, noi, invece,
per una incorruttibile."
Ecco le privazioni. Chiamiamole come vogliamo:
sono quelle piccole operazioni contro l'io, contro gli istinti, contro
l'egoismo congenito che la Quaresima propone per avvicinarci a Gesù
Cristo.
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