Grazie, che hai così distanziato il luogo dell’anima dal clamore
e in esso dimori amichevolmente circondato di strana povertà,
smisurato, occupi appena una piccola cella,
ami i luoghi deserti e spopolati.
Perché sei il Silenzio stesso, la grande Quiete,
privami dunque della voce,
e infondimi soltanto il tremito della Tua Esistenza,
il tremito del vento nelle spighe mature.
(Dal poema: “Canto del Dio nascosto”)