domenica 2 marzo 2014

COME IMPARARE A PREGARE SECONDO SANTA TERESA D'AVILA NELLE SECONDE DIMORE DEL "CASTELLO INTERIORE"




La Transverberazione di santa Teresa d'Avila (16471652) è una scultura in marmo e bronzo dorato posta nella chiesa di Santa Maria della Vittoria in Roma, nella Cappella Cornaro. È unanimemente considerata dalla critica come uno dei capolavori scultorei, se non il massimo, di Gian Lorenzo Bernini. Lo stesso Bernini, riferendosi all'intera Cappella, la definì come la sua «men cattiva opera».(MIA FOTOGRAFIA FATTA A ROMA)
Secondo la meditazione fattaci da Padre Claudio e gli appunti fattimi pervenire da Padre Agostino ecco come S.Teresa D'Avila parla della preghiera  in 5 punti nelle seconde dimore....

1) Imparare
subito a
giudicare la propria
preghiera, non a partire dalla compagnia che noi riusciamo a fare a
Dio,
ma a partire dalla
compagnia amorosa che sempre Lui fa a noi
.
Il fatto che la nostra compagnia sia distratta, priva di fervore,

insensibile non significa che tale
sia anche la sua. Lui «stima molto» il tempo che

noi cerchiamo di vivere in orazione
(cfr. 2 M 1,3). Ne
segue
ancora che non siamo mai giustificati ad abbandonare la preghiera per
il fatto che non ci sembra di ricavarne profitto: noi non conosciamo
il vantaggio che Lui sa comunque

trarne: “Purché
non abbandoniamo l’orazione, il Signore volge
tutto
a nostro bene,
anche se nessuno ce ne spiega il modo” (2 M 1,10).
2) Poiché il
Nemico, il demonio, si dà molto da fare per indurre le anime ad
abbandonare il cammino intrapreso, quindi di ingannarci, facendoci
credere che “i beni di questa terra sono eterni” ( e l’
eternità come se fosse priva di vero “piacere”),
è
buona pedagogia riflettere spesso sulla precarietà di tali beni

(cfr. 2 M 1,4).



3) In positivo:
coltivare i pensieri che sono simili a quelli del figlio prodigo
pentito: “… fuori del Castello non c’è sicurezza né pace, e
che bisogna smetterla di andar per case estranee, mentre abbiamo a
disposizione la casa nostra che è piena di beni, se vogliamo
goderne. A che scopo perdersi…, mangiando cibo di porci, quando in
casa nostra c’è un Ospite che ci fa signori di tutti i beni di
questo mondo?» (2 M 1,4).
Soffermiamoci
a lungo sulle “attrattive” del Dio vivente, impariamo a
gustarle: “Intanto la volontà, riconoscendo d’aver ricevuto
innumerevoli prove e manifestazioni d’amore, s’inclina ad amare a
sua volta e vorrebbe ricambiare l’amore
.
In particolare ha sempre davanti agli occhi il fatto che Dio, vero
Amatore… le fa sempre compagnia… Un amico migliore non lo potrà
mai trovare neppure in molti anni di vita…” (2 M 1,4). Avere
sempre più chiara la differenza notevole tra il “castello”, cioè
la ‘
nuestra misma casa
e “la casa altrui” ‘
la casa
ajena’
.


4) Imparare ad
“apprezzare” Dio e i suoi
misteri; soffermarsi su di essi, per “molto amare”
.
In particolare meditare sulla Passione di Gesù,
volgere
abitualmente lo sguardo a Gesù paziente
:
“Consideriamo quello che gli dobbiamo, la morte che ha subito per
noi… Piaccia a Sua Maestà di farci intendere quanto gli siamo
costati» (2 M 1,11).
La meditazione
sui misteri della passione di Cristo – che ha commosso i santi –
è la preghiera più congeniale a chi è ancora agli inizi, e non ha
ancora ben compreso il prezzo d’amore pagato da Dio.


MIA FOTOGRAFIA DELL'ALTARE FATTA A ROMA
5) La preghiera
concreta che meglio d’ogni altra si adatta alle Seconde Dimore è
il
Padre
nostro
: “… Risolversi a
conformare la propria volontà alla volontà di Dio
.
In questo sta la più grande perfezione che si possa desiderare” (2
M 1,8).

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