sabato 31 marzo 2012

Il sogno di Monti e dell'Italia per gli "investimenti cinesi" e la libertà religiosa

Artricolo interessante perchè ci dice come il futuro dell'economia debba essere sempre più legato ai diritti umani.e alla libertà religiosa,e non a una nuova superpotenza.
Domani si ricorda come Gesù era osannato a Gerusalemme solo pochi giorni prima della sua condanna a morte....non siamo ciechi e ipocriti.....per i 30 denaryen...
di Bernardo Cervellera



Roma (AsiaNews) - Grande, probabilmente eccessivo, spazio hanno trovato sui giornali italiani le confidenze fatte da Hu Jintao al premier Mario Monti sulle sue intenzioni di dirigere investimenti cinesi verso l'Italia. Secondo i media, che l'avrebbero appreso dallo staff di Monti, Hu Jintao avrebbe "dato precise disposizioni ai vertici delle autorità finanziarie (compresi i fondi sovrani) e alla business community cinese di tornare ad investire nel nostro Paese".
Alcuni esperti hanno già indicato i campi in cui questi investimenti potrebbero dirigersi: porti, infrastrutture, elettronica, moda, elettrodomestici...  Altri giurano che la Cina stia andando verso un sempre maggior successo economico; che la classe media è in crescita, come pure i consumi; che il prossimo cambiamento al vertice, con Xi Jinping quale segretario del Partito e presidente, segna la venuta di un "riformatore" .
Alcune fondazioni in contatto con l'Italia e la Cina prevedono un cammino tutto rose e fiori per la Cina del 2012 e del 2013
Ho avuto l'impressione che si stia parlando di un sogno.
I motivi:
  • a) Nessuna giornale cinese, nemmeno la Xinhua ha riportato quella frase o citato una riga del dialogo fra il nostro premier e il presidente cinese. Questo fa supporre che forse per i cinesi quella frase non è tanto importante come per noi, o che siano solo parole di circostanza.
  • b) Non sono un economista, ma guardando ai grafici di import-export fra Italia e Cina, ci si accorge che il nostro problema è che non esportiamo a sufficienza in quell'Eldorado dell'Oriente. Gli investimenti sognati serviranno a far crescere le esportazioni o invece serviranno a spazzare via manodopera italiana e il mercato interno? Questi sono infatti i risultati di tanti investimenti cinesi in Africa, dove la mano di Pechino ha distrutto le economie locali. Capisco che l'Italia stia meglio di tutti i Paesi africani, ma il dubbio mi sorge comunque.
  • c) Il problema attuale della Cina è la mancanza di domanda interna. E un suo aumento può avvenire se alla gente che lavora si danno salari più alti e se si dà loro la parola. A questo proposito, proprio ieri, l'economista Minxin Pei ha fatto notare che la Cina ha ricevuto dei meravigliosi consigli dalla Banca mondiale e dal Fondo monetario internazionale, in cui si chiede al gigante asiatico di varare delle riforme strutturali come una maggiore privatizzazione e una riduzione dell'intervento statale nell'economia. Ma l'acuto Pei fa notare che queste riforme (che permetterebbero davvero una "società armoniosa" come predica da oltre un decennio Hu Jintao) significano la riduzione del potere del Partito comunista. E su questo sembra proprio che nessuno sia d'accordo, né i maoisti, tanto dissacrati in questi ultimi tempi, né i "riformisti", né tantomeno Xi Jinping, che finora ha giocato sui due fronti per non perdere nessuna chance per la sua carriera.
  • d) Come molte volte abbiamo riportato su AsiaNews, senza queste riforme, la Cina è destinata a un fallimento economico e sociale. Il monopolio del potere del Partito significa repressione, corruzione nel governo, economia predatoria incurante degli effetti sociali e ambientali, che catalizzano le molte rivolte di cui è costellata la geografia del Paese.
  • e) Un ulteriore elemento è la questione dei diritti umani e della libertà religiosa. Due mesi fa abbiamo osato fare la richiesta a Hu Jintao e all'ambasciatore cinese in Italia di liberare due anziani vescovi che sono imprigionati da 40 e 51 anni. Non speravamo in una risposta, che naturalmente non è venuta. Al di là di qualche raro caso, dal mondo politico (anche "tecnico") non è venuto alcun appoggio. Forse perché questa classe politica sperava sempre in questi futuri investimenti cinesi. Se Parigi val bene una messa, due vescovi in prigione valgono bene gli (ipotetici) investimenti (a cascata, dicono i media: "soldi. Molti soldi").
  • f) Vale la pena ricordare qui quanto papa Benedetto XVI ha detto proprio ieri a Cuba sulla libertà religiosa, un diritto che "manifesta l'unità della persona umana che è, nel medesimo tempo, cittadino e credente. Legittima anche che i credenti offrano un contributo all'edificazione della società. Il suo rafforzamento consolida la convivenza, alimenta la speranza in un mondo migliore, crea condizioni propizie per la pace e per lo sviluppo armonioso e, contemporaneamente, stabilisce basi solide sulle quali assicurare i diritti delle generazioni future". Insomma, bisogna che i nostri politici (anche "tecnici") spingano la Cina ad attuare la libertà religiosa proprio per motivi economici e di stabilità.
  • g) Infine una nota di "nemesi": sulla Xinhua e sui giornali cinesi si parla molto della riforma del lavoro in Italia e dell'articolo 18 elogiando Monti. Chissà: magari questa riforma spingerà Pechino proprio a fare i tanto agognati investimenti in Italia, portandovi lo stile di lavoro tipico dell'Impero di mezzo. È proprio una terribile vendetta della storia che la Cgil venga sconfitta dagli eredi di Mao Zedong.

mercoledì 28 marzo 2012

GRANDISSIMO DISCORSO DEL PAPA A CUBA- UN ESTRATTO


"Fede e ragione sono necessarie e complementari nella ricerca della verità. Dio ha creato l'uomo con un'innata vocazione alla verità e per questo lo ha dotato di ragione. Certamente non è l'irrazionalità, ma l'ansia della verità quello che promuove la fede cristiana. Ogni essere umano deve scrutare la verità ed optare per essa quando la trova, anche a rischio di affrontare sacrifici".
"Inoltre, la verità sull'uomo è un presupposto ineludibile per raggiungere la libertà, perché in essa scopriamo i fondamenti di un'etica con la quale tutti possono confrontarsi e che contiene formulazioni chiare e precise sulla vita e la morte, i doveri ed i diritti, il matrimonio, la famiglia e la società, in definitiva, sulla dignità inviolabile dell'essere umano. Questo patrimonio etico è quello che può avvicinare tutte le culture, i popoli e le religioni, le autorità e i cittadini, e i cittadini tra loro, e i credenti in Cristo con coloro che non credono in Lui".
"Il Cristianesimo, ponendo in risalto i valori che sostengono l'etica, non impone, ma propone l'invito di Cristo a conoscere la verità che rende liberi. Il credente è chiamato a rivolgerlo ai suoi contemporanei, come lo fece il Signore, anche davanti all'oscuro presagio del rifiuto e della Croce. L'incontro personale con Colui che è la verità in persona ci spinge a condividere questo tesoro con gli altri, specialmente con la testimonianza. Cari amici, non esitate a seguire Gesù Cristo. In Lui troviamo la verità su Dio e sull'uomo. Egli ci aiuta a sconfiggere i nostri egoismi, ad uscire dalle nostre ambizioni e a vincere ciò che ci opprime. Colui che opera il male, colui che commette peccato, è schiavo del peccato e non raggiungerà mai la libertà (cfr Gv 8,34). Solo rinunciando all'odio e al nostro cuore indurito e cieco, saremo liberi, ed una nuova vita germoglierà in noi".
Con la ferma convinzione che Cristo è la vera misura dell'uomo, e sapendo che in Lui si trova la forza necessaria per affrontare ogni prova, desidero annunciarvi apertamente il Signore Gesù come Via, Verità e Vita. In Lui tutti troveranno la piena libertà, la luce per capire in profondità la realtà e trasformarla con il potere rinnovatore dell'amore".
La Chiesa vive per rendere partecipi gli altri di tale verità. "Per poter svolgere questo compito, essa deve contare sull'essenziale libertà religiosa, che consiste nel poter proclamare e celebrare anche pubblicamente la fede, portando il messaggio di amore, di riconciliazione e di pace, che Gesù portò al mondo". "Quando la Chiesa mette in risalto questo diritto, non sta reclamando alcun privilegio. Pretende solo di essere fedele al mandato del suo divino Fondatore, cosciente che dove Cristo si rende presente, l'uomo cresce in umanità e trova la sua consistenza. Per questo, essa cerca di offrire questa testimonianza nella sua predicazione e nel suo insegnamento, sia nella catechesi come negli ambienti formativi ed universitari. È da sperare che presto giunga anche qui il momento in cui la Chiesa possa portare nei vari campi del sapere i benefici della missione che il suo Signore le ha affidato e che non può mai trascurare".
"Cuba ed il mondo - conclude il Papa- hanno bisogno di cambiamenti, ma questi ci saranno solo se ognuno è nella condizione di interrogarsi sulla verità e si decide a intraprendere il cammino dell'amore, seminando riconciliazione e fraternità".

La Chiesa non e' un potere politico ma e' un'autorita' morale ( papa Benedetto XVI)

Papa: in politici cattolici  schizofrenia tra vita pubblica e privata

23 Marzo 2012

  ''La Chiesa non e' un potere politico, non e' un partito, ma e' una realta' morale, un'autorita' morale'': lo ha detto papa Benedetto XVI, nella conferenza stampa tenuta sull'aereo che l'ha portato in America Centrale per un viaggio in Messico e Cuba. Il pontefice  non ha mancato di confermare l'impegno della Chiesa per la giustizia sociale.

E' responsabilita' della Chiesa, ha spiegato, ''educare le coscienze e cosi' creare la responsabilita' necessaria; educare le coscienze sia nella sfera individuale sia nella sfera pubblica''. E questo, ha osservato, soprattutto perche' in America Latina e altrove, ''presso non pochi cattolici'', si riscontra una certa ''schizofrenia tra morale individuale e pubblica''. Nella sfera individuale, ha affermato, ''sono cattolici credenti, ma nella vita pubblica si seguono altre strade che non rispondono ai grandi valori del Vangelo che sono necessari per la fondazione di una societa' giusta''.

L'incontro tra Fidel Castro e Papa Benedetto XVI

L'Avana, Benedetto XVI incontra Fidel Castro

Papa: "Cuba e il mondo hanno bisogno di cambiamenti"

Un colloquio di mezz'ora "molto cordiale" durante il quale il 'lìder maximo' ha ringraziato per le beatificazioni di madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II. Prima la messa davanti a 300mila fedeli a Plaza de la Revolucion
di Giampaolo Pioli
L'inocntro tra Fidel Castro e Papa Benedetto XVI (Ansa)
L'incontro tra Fidel Castro e Papa Benedetto XVI (Ansa)

L’Avana, 28 marzo 2012 - "Sono contento per la beatificazione di madre Teresa e Giovanni Paolo II… Sono due persone che hanno fatto tanto per il mondo e per Cuba…". Inizia così l’incontro fra Benedetto XVI e Fidel. Non gli ha dato il benvenuto ma ha voluto essere lui il 'lìder maximo' a salutare il Pontefice che lascia L’Avana. Trenta minuti di incontro privato. Quasi un addio affettuoso per il leader della rivoluzione molto debole, gravemente malato da anni e sempre più staccato dal potere.
E’ stato Fidel a recarsi con la moglie Dalia e due figli alla Nunziatura apostolica di l’Avana per stringere la mano a Benedetto XVI. Il 'lìder maximo' ha scherzato sull’età sua e del pontefice e papa Ratzinger gli ha risposto : "E' vero sono anziano, ma posso ancora fare il mio dovere…". A quel punto Fidel ha chiesto "ma cosa fa un Papa?" e il pontefice ha spiegato la sua missione che consiste nell’incontrare i popoli e le chiese dei diversi paesi garantendo che quella cattolica abbia uno spazio di espressione sempre più pieno. I loro argomenti hanno toccato fede e ragione, libertà e responsabilità e i problemi della scienza .Fidel alla fine ha chiesto a Papa Ratzinger un libro in regalo e Benedetto XVI lo manderà al più presto.

martedì 27 marzo 2012

Messaggio del Santo Padre Benedetto XVII per la XXVII giornata mondiale della gioventù 1 aprile 2012 («Siate sempre lieti nel Signore!» (Fil 4,4)

http://lugopress.wordpress.com/2012/03/27/messaggio-del-santo-padre-benedetto-xvi-per-la-xxvii-giornata-mondiale-della-gioventu-1-aprile-2012-27-03-2012/

«Siate sempre lieti nel Signore!» (Fil 4,4)

".... come ricevere e conservare questo dono della gioia profonda, della gioia spirituale?
Un Salmo ci dice: «Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore» (Sal 37,4). E Gesù spiega che «il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo» (Mt 13,44). Trovare e conservare la gioia spirituale nasce dall’incontro con il Signore, che chiede di seguirlo, di fare la scelta decisa di puntare tutto su di Lui. Cari giovani, non abbiate paura di mettere in gioco la vostra vita facendo spazio a Gesù Cristo e al suo Vangelo; è la strada per avere la pace e la vera felicità nell’intimo di noi stessi, è la strada per la vera realizzazione della nostra esistenza di figli di Dio, creati a sua immagine e somiglianza...
(estratto dal messaggio che si può leggere cliccando sul link http:....sopra)

Ritratti di Santi 2012--Beata Elisabetta della Trinità--Preghiera di Elevazione alla S.Trinità-immagini e approfondimenti

libro di P.Antonio Sicari
 


biografia cliccando su indirizzo sopra...
(ulteriori informazioni cliccando su approfondimenti all'interno della pagina)

lunedì 26 marzo 2012

IL PAPA IN MESSICO E A CUBA -SERVIZI GIORNALISTICI IN VIDEO ( per essere a Lui vicini )

Marina Ricci è una brava giornalista....http://www.video.mediaset.it/video/tg5/servizio/292469/papa-in-messico-folla-in-delirio.html  
Alle 21 di oggi,il Papa atterrerà a Cuba......e di certo parlerà di diritti umani....di desiderio di Dio e vera-liberante risposta in Cristo.. 
Una preghiera particolare per Il Santo Padre da tutto il gruppetto..

FILM CONSIGLIATO PER FAMILY DAY 2012 ..COMPLETO DA VEDERE NEL BLOG

http://www.youtube.com/watch?v=_n3QJKFL7z0&feature=fvwrel

cliccare sull'indirizzo http...sopra e...BUONA VISIONE!

VISITA A S.PANCRAZIO E VIA CRUCIS DEL GRUPPETTO A MONTICHIARI - FOTOGRAFIE


"Gesù è sospeso fra terra e cielo; ripudiato dalla terra, si è assunto anche la condizione del peccatore, di allontanamento dal Padre che è in cielo: ma proprio così ricostituisce tra loro l'unità. Gesù stende le sue braccia verso i due lati: verso il peccatore, che si è rivolto a lui, ma anche verso l'altro, che guarda altrove: questi non può impedire la mano stesa verso di lui. Come la linea verticale supera tutta la distanza tra l'uomo e Dio, così la linea orizzontale raggiunge tutti i confini del mondo. Perciò i Padri della Chiesa potevano dire che la croce ha le dimensioni di tutto il creato.
Essa ha anche le dimensioni di tutta la storia, perché qui, in queste tre interminabili ore, è stata raccolta ogni colpa, dal primo all'ultimo uomo. Nessun peccato è rimasto senza la sua soddisfazione.
 La via al cielo è ora aperta per tutti."  (dalla 12°stazione della via Crucis Meditazione di von Balthasar letta nel gruppetto)..

Gianni ci legge informazioni sulla  Pieve
....in cammino verso la pieve di S. Pancrazio


il gruppetto davanti alla Pieve
facciata della Pieve






Fascio di sole in centro all'altare

...ecco il raggio di sole da dove entra..


Affresco dietro l'altare



Lettura delle Meditazioni riportate anche nel blog ( post precedente)


Qui presso a Te, Signor,
restar vogl'io!
È il grido del mio cuor,
ascolta, o Dio!
La sera scende oscura
sul cuor che s'impaura:
mi tenga ognor la fe',
qui presso a Te.


Qui presso a Te, Signor,
restar vogl'io!
Niun vede il mio dolor:
tu 'l vedi, o Dio!
O vivo Pan verace,
sol Tu puoi darmi pace:
nè pace v'ha per me,
lontan da Te.



il gruppetto in cammino

venerdì 23 marzo 2012

Ritratti di Santi 2012- Servo di Dio Rosario Livatino- Profilo scritto da P.Antonio Sicari e letto da Giulio Base

 
Ancora video Youtube dalla comunità di Roma..
L'attore e regista Giulio Base egge il profilo di questa grande figura di giudice...
è veramente un dono ascoltarlo..


Attore e regista impegnato, ma anche uomo di fede. Giulio Base è intervenuto martedì al primo dei «Ritratti di Santi 2012», ciclo organizzato dal Movimento ecclesiale carmelitano nella chiesa di Santa Maria della Vittoria. Ha declamato alcuni brani, scelti dalle opere teologiche di padre Antonio Maria Sicari, sulla vita del Servo di Dio Rosario Livatino, giudice ucciso dalla mafia nel 1990.

Quanto è importante raccontare la vita dei santi? Oltre a Livatino, ha dato il volto, per la fiction, anche ad altre figure come Padre Pio
Fin dall’inizio, dal 2006, ho partecipato al percorso quaresimale «Ritratti di Santi». Ogni volta ne traggo giovamento e ricevo più di quanto io non riesca a dare all’uditorio attraverso la mia voce. L’emozione è grande in una chiesa così bella con tanto silenzio e raccoglimento. 
Si tratta di un’occasione speciale, per chi crede, per riflettere su che cosa significhi, davvero, essere cristiani e l’esempio di certe figure non può che aiutarci e illuminarci.....(da Romasette)

Ritratti di Santi 2012 Claudia Koll "legge" S.Elisabetta della Trinità -Testo di Padre Antonio Sicari -SABATO 24 MARZO Claudia Koll parlerà all'Università Cattolica di Brescia alle ore 11

 
cliccare sopra per leggere testimonianza di Claudia Koll

Nel video un'anticipazione per gli amici ....
della stessa lettura che si terrà Martedì prossimo a Brescia 
 al Santuario Madonna delle Grazie di Brescia..
un grazie alla Comunità di Roma..

 Un nuovo appuntamento del ciclo "Di donna in donna. Essere donna. Risposte d'amore nella sofferenza" si terrà sabato 24 marzo 2012 alle ore 11, nell'Aula Magna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.
Ospite d'eccezione dell'incontro: Claudia Koll, attrice e presidente di "Le opere del padre" Onlus, che introdotta da Federico Vincenzi, avvocato e scrittore, interverrà sul tema "La cura dell'amore".
L'impegno di Claudia Koll nel campo della solidarietà umana è ben noto e il tema proposto, oltre che inquadrarsi pienamente nel tema generale "Risposte d'amore nella sofferenza", sollecita una riflessione capace di coinvolgere menti e cuori circa l'effetto "terapeutico" dell'amore.
"L'amore aiuta a cogliere bisogni vicini e lontani, soddisfa la fame del corpo e dell'anima, lenisce le ferite, asciuga le lacrime, conforta i dolori, produce e dispensa serenità, fiducia e speranza, costruisce futuro" ha detto l'attrice, concludendo: "Infine dà gioia non solo a chi riceve, ma anche a chi dona, perché la cura dell'amore si fa balsamo a ogni essere umano".
L'iniziativa, di cui l'Università Cattolica è uno tra i numerosi patrocinatori e sostenitori, è promossa da: Centro di Aiuto alla Vita; Coordinamento Aggregazioni Femminili Laicali; Donum vitae; Federvita Lombardia; MOICA; Movimento per la Vita di Brescia; Scienza &Vita; in collaborazione e con il sostegno della Commissione Pari Opportunità del Comune di Brescia e della rivista "Madre".
Coordinatrice del progetto: Elisabetta Pittino. Il ciclo di incontri ha avuto l’alto patronato della Regione Lombardia.

mercoledì 21 marzo 2012

21 MARZO GIORNATA MONDIALE SULLA SINDROME DI DOWN

http://www.coordown.it/coordown.php

Cliccando sul link sopra vedrete il sito di una iniziativa per questa giornata (cliccate poi su PROGETTO per vedere il video)
Una innovativa campagna di comunicazione a favore dell'integrazione delle persone con sindrome di Down.
 Il 21 marzo, Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, in tv, sulla stampa e su www.coordown.it ci sono le versioni alternative di spot e campagne stampa di alcuni dei principali marchi italiani e internazionali, nei quali gli attori originali sono stati sostituiti da colleghi con sindrome di Down.
 «La scelta della data del 21/03 non è casuale: la sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più - tre invece di due - nella coppia cromosomica 21 all'interno delle cellule», ricordano i promotori della campagna.

Cristina Acquistapace suora laica con la sindrome di Down... il dott.Lejeune difensore della verità sulla vita umana

Sono migliaia le persone che  hanno scelto come immagine del profilo Facebook il volto di Cristina Acquistapace, suora laica con la sindrome di Down. Hanno aderito all'evento 'Stand up for Down', per protestare contro un articolo pubblicato da due ricercatori, che su una rivista scientifica riflettevano sulla possibilità di equiparare un neonato a un feto, ipotizzando l'eventualità di un "aborto post-natale".

 " La compassione per i genitori è un sentimento che ogni medico dovrebbe avere. L'uomo che riesce ad annunciare a dei genitori che il loro bambino è gravemente malato senza sentire il cuore schiantarsi al pensiero del dolore che li assalirà, non è degno del suo mestiere. Non è commettendo un crimine che si protegge qualcuno da una disgrazia. E uccidere un bambino è semplicemente omicidio. Non si dà sollievo al dolore di un essere umano uccidendone un altro. Quando la medicina perde tale consapevolezza, non è più medicina. "    (Prof.Jerome Lejeune)

Jerome Lejeune...RITRATTI DI SANTI 2012...Movimento Ecclesiale Carmelitano

Propongo,dopo aver sentito il ritratto tracciato martedì sera da Padre Antonio Sicari a Brescia,un articolo interessante sempre su questo scienziato cattolico

Jerome Lejeune: una vita straordinaria di uomo e di scienziato

di Francesco Agnoli -

In Italia su di lui si sa molto poco. Gli unici quattro libri, a quanto mi consta, li ha pubblicati l’editore Cantagalli (l’ultimo è di Clara Lejenue, sua figlia: “La vita è una sfida”). Il suo nome è quindi sconosciuto ai più, anche in tempi in cui di genetica si parla spesso. Eppure Jerome Lejeune è uno dei grandi scienziati della storia, uno di quelli che ha fatto fare alla conoscenza umana un balzo in avanti.
Nato nel 1926 a Montrouge sur Seine, è infatti colui che ha scoperto la prima anomalia genetica, la cosiddetta trisomia 21, cioè l’anomalia genetica che determina la sindrome di down, altrimenti detta mongolismo. Sino alla sua scoperta si credeva che il mongolismo fosse una tara razziale, oppure che fosse determinato da genitori alcolisti o sifilitici. Lejeune dimostrò che non vi era nulla di disdicevole, nei genitori di quei bambini, nessuna degenerazione razziale, nessuna contagiosità, in quelle creature in cui era avvenuta la triplicazione di un cromosoma, un eccesso di informazione genetica, e che vengono colpite nella facoltà dell’intelligenza, dell’astrazione, anche se conservano integre affettività e memoria.
Lejeune per questa scoperta, e per altre che la seguirono, ottenne innumerevoli riconoscimenti internazionali, premi ed onoreficenze. Divenne un uomo famoso e per lui fu creata la prima cattedra di Genetica Fondamentale presso l’università di medicina di Parigi. Ma Lejeune non era solo un ricercatore, un curioso, uno studioso di segmenti di Dna. Il suo intento fu sempre quello di guarire i suoi malati, così socievoli, così allegri, così fanciulleschi. “Se si riuscisse a scoprire come poter curare la trisomia 21, scrive la figlia Clara, allora sì la strada sarebbe aperta per poter curare ogni altra malattia genetica”. Scoprire la prima aberrazione cromosomica è, nella mente di Lejeune, il primo passo per compiere l’opera del medico, che è, da sempre, quella di curare.
Così anche la scoperta della diagnosi pre natale, ad opera dell’amico di Lejeune, il professor Liley, originario della Nuova Zelanda, è collegata al desiderio di poter individuare quanto prima e curare più precocemente i bambini. Curare il prima possibile, in utero: è l’idea che entusiasma entrambi. Ma i due scienziati, che “si conoscono e si stimano”, “impotenti, assisteranno allo snaturamento delle loro scoperte”. Infatti nel 1970 in Francia la proposta di legge “Peyret” apre il dibattito sull’aborto, sull’eliminazione dei bambini che sono identificati come portatori di handicap già prima della nascita. “In quel momento, ricorda Clara, “l’unico handicap riconosciuto prima della nascita è la trisomia!”.
Lejeune, di fronte alla proposta Peyeret e al dibattito sull’aborto in generale, dinanzi alle menzogne sulla natura del feto o sul numero degli aborti clandestini, non riesce a tacere: sostiene la sacralità della vita, palesa il suo amore per i suoi piccoli malati, dinanzi a tutti, ovunque, arrivando ad affermare, all’Onu: “Ecco una istituzione per la salute che si trasforma in istituzione di morte”. Lejeune non è un ingenuo: sa di aver intrapreso una strada pericolosa, di procurarsi, in questo modo, innumerevoli antipatie. La sera stessa del suo discorso all’Onu, scrive alla moglie: “Oggi pomeriggio ho perduto il premio Nobel”. Ed è proprio così. Non garba, a coloro che lo insultano, che gli sputano in faccia, a coloro che scrivono sui muri “A morte Lejeune e i suoi mostriciattoli”, che qualcuno rivendichi con carità e con forza la verità, e lo faccia con l’evidenza della scienza. Scrive Lejeune: “La genetica moderna si riassume in questo credo elementare: all’inizio è dato un messaggio, questo messaggio è nella vita, questo messaggio è la vita. Vera e propria perifrasi dell’inizio di un vecchio libro che ben conoscete, tale credo è quello del genetista più materialista possibile…”. In principio è il Logos, al principio della vita è l’informazione del dna, tutta già compresa nella prima cellula: “tutto questo lo sappiamo con una certezza assoluta che vince ogni dubbio perché se tale informazione non fosse già contenuta in essa, non potrebbe entrarvi mai più; nessuna informazione, infatti, entra in un uovo dopo che sia stato fecondato”.
Per stroncare Lejeune le proveranno tutte: l’odio, le persecuzioni, le molestie anche fisiche, i controlli fiscali… Gli verrà negato l’avanzamento di carriera per ben 17 anni, verrà radiato dai congressi scientifici, gli verranno soppressi i crediti per la ricerca e negati i finanziamenti per i suoi pionieristici studi sull’acido folico per le mamme in gravidanza. Ma per fortuna il suo nome è famoso in tutto il mondo, e può continuare a lavorare grazie a sussidi americani, inglesi, neozelandesi. “Percorre il mondo, tiene conferenze e torna con riconoscimenti e borse di studio per i suoi collaboratori, finanziamenti per i programmi di ricerca”. Si batte in questi anni per evitare il disastro nucleare, e confuta il darwinismo materialista e ideologico di Jacques Monod, che riduce l’uomo ad un figlio del caso. In nome dei suoi studi di genetica Lejeune sostiene la credibilità di Adamo ed Eva e, anticipando di dieci anni le scoperte di Gould ed Eldrege, confuta il gradualismo step by step di Darwin, sostenendo che l’evoluzione ha dovuto per forza fare dei salti In ogni cosa, come padre di cinque figli, come scienziato, come polemista contro l’aborto e il darwinismo materialista, ciò che più colpiva, in lui, come rammenta la figlia, era “l’assenza di paura. Non aveva paura. Cosa si può fare contro un uomo che non desidera niente per se stesso?”. Timete Dominum et nihil aliud, diceva.