domenica 19 gennaio 2014

La chiesa, una compagnia affidabile...una serie di anelli legati gli uni agli altri

Presento on-line la trascrizione di una relazione di don Andrea Lonardo L’intervento è stato preparato per il secondo dei due incontri  proposti dalla diocesi di Roma agli operatori di pastorale per l’anno 2007/2008.La nostra Scuola di Cristianesimo sta parlando di questo....
 
Se io mi soffermo a pensare perché credo, chi mi ha spiegato chi è Gesù perché credessi, chi me lo ha fatto amare, posso rispondermi in tanti modi, che sono stati mia madre, mio padre, i miei nonni, i miei catechisti, un mio insegnante, i sacerdoti che mi hanno seguito nel cammino, il papa, ma, in essi, è sempre la Chiesa che mi ha donato la fede!

Faccio un esempio banalissimo, ma ricordatevi che anche gli esempi banali devono essere fatti: come mai nessuno è mai diventato cristiano avanti Cristo? Prima che nascesse Cristo le persone erano libere quanto noi, ma non potevano diventare cristiane perché non c’era Cristo! Non basta che tu voglia una cosa, perché se questa cosa non c’è tu non puoi averla e nemmeno volerla. La nostra libertà di volere una cosa nasce dal fatto che quella cosa ci sia e che ci venga fatta conoscere.

Ricordo una vicenda che mi colpì, qualche anno fa: conoscevo un giovane che era diventato cristiano tramite la fidanzata e aveva iniziato a frequentare la parrocchia, a partecipare alle attività, ai gruppi con entusiasmo. Poi un collega di lavoro gli aveva detto: «La tua fede non è realmente tua, perché te l’hanno data altri. Se tu non avessi incontrato quella ragazza e, tramite lei, quel gruppo e quella parrocchia, saresti ateo come prima». Lui era venuto da me un po’ triste perché si era convinto di non avere una vera fede. Gli risposi che invece questo era proprio il motivo per cui la sua fede era vera, perché non era una sua invenzione! È necessario incontrare un cristiano per diventare cristiani!

La fede è un dono che ti viene dalla Chiesa, la Chiesa è la madre che ti dà la fede. Se ci pensate è proprio come nella nostra vita. Noi ci mettiamo tutta una vita per dire grazie a nostra madre. Io da ragazzo non avrei mai detto grazie ai miei genitori che pure erano bravi; solo quando vai avanti negli anni cominci a capire che malgrado tante cose della tua famiglia che hai contestato, tu esisti, ami la tua vita, sei quello che sei, solo perché ti hanno dato la vita.

Ognuno di noi ha ricevuto quello che è; solo poi impara ad amarlo, scegliendo di continuare a vivere, di fare quello che fa. Qualcosa mi è stato dato, perché io potessi poi sceglierlo. Noi conosciamo anche i lati negativi dei nostri genitori, così come loro conoscono i nostri, anzi più uno è vicino ad un altro, più ne vede anche la ‘polvere’. Ogni figlio conosce i difetti dei propri genitori, però sa che la vita lo ha raggiunto proprio tramite loro.

Così Cristo ha voluto la Chiesa perché noi potessimo conoscerlo e credergli. Se qualcuno potesse arrivare ad immaginarsi Cristo da solo, chiuso in una stanza, senza alcun legame storico con i discepoli di Cristo, senza che alcuno gliene abbia parlato prima, senza che ne abbia mai letto, vorrebbe dire che la fede è una idea, una ideologia, una elaborazione della mente umana. Invece Cristo può essere incontrato solo tramite qualcuno che è legato alla catena della Tradizione che da lui è nata. Ed a questa serie di anelli legati gli uni agli altri appartiene anche la Sacra Scrittura. 

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