lunedì 4 marzo 2013

MARCO BETTIOL...un ragazzo che parlava col cuore....VIDEO TESTIMONIANZA DA "A SUA IMMAGINE"

CARI AMICI,VI PROPONGO QUESTA TESTIMONIANZA PER DIRVI CON QUESTO CHE IL SIGNORE E' SEMPRE COSI' PRESENTE IN MEZZO A NOI,CHE LA TESTIMONIANZA DI QUESTA FAMIGLIA E' STUPENDA,E CHE ATTRAVERSO LA SOFFERENZA SI CAPISCONO TANTE COSE AFFIDANDOSI ALL'AMORE DIO E ALLA COMUNITA?..GRAZIE...Valter

"La vita è una strada che non si ferma quando vorremmo sederci,che molte volte non va nella direzione che avremmo desiderato,che spesso è così in salita da lasciarti senza fiato,ma che va affrontata con lo sguardo puntato sulla meta e non solo con il capo chino,per non inciampare sui sassi che ci intralciano il cammino.
Solo così ci si potrà sentire parte della strada che Dio ha pensato per condurci a Lui,e assaporare le Sue meraviglie che ci alleggeriscono la vita,come le persone con cui condividiamo la via,perchè nostro Padre celeste conosce il cuore di chi ama e sa che da soli non si fa strada,mentre il poter essere insieme ci fa viaggiare con il vento alle spalle e godere del sole come della pioggia, forti della comunione di coloro che con noi hanno scelto di raggiungere la vetta con l'amore reciproco.
Buon cammino a ciascuno e ricordate che siamo tutti compagni di viaggio. 
Vostro Marco"

Marco Bettiol:(25.06.1992-15.10.2010)
 Colpito da una grave malattia che gli impedisce di comunicare con l’esterno, riesce comunque a far sentire il suo amore concreto a chi gli sta vicino.
“Carissima mamma, raffinato fiore del mio giardino, luce e gioia del mio sguardo. È il primo anno che posso parlarti dopo otto di silenzio e ti dico che il mio cuore è gonfio d’amore per te.  Coglieremo insieme i frutti che la vita ci darà, dolci o amari.  Con tanto amore. Marco.”
Così Marco Bettiol scrive alla mamma nel 2001. Sono le prime parole che, con l’ausilio di una tastiera, riesce a donare ai suoi genitori.
Marco nasce il 25 giugno 1992 in piena salute. Tuttavia ai Bettiol, giovane famiglia vicentina del Movimento dei focolari, Dio chiede subito tantissimo. Affetto già a tre mesi da crisi epilettiche, Marco è ben presto vittima di serie disabilità motorie ed impossibilitato a comunicare con il mondo esterno.
«Accogliere Marco è stato vivere con lui ogni sua conquista - raccontano i genitori - ogni passo senza pretendere che fosse come gli altri bambini. Marco era un bambino con un sorriso speciale e travolgente.»
Attraverso la scrittura facilitata dalla tastiera, Marco svela il suo intimo: dentro quel corpo fragile e deforme, c’è un’anima che la malattia ha reso ancora più sensibile all’amore di Dio e del prossimo.
Questa scoperta porta immediatamente nuove sfide per chi gli è accanto. E pur se talvolta travagliato per quello che appare, Marco riesce sempre a cogliere in ogni attimo l’amore di Dio e sa essere un dono speciale per chi gli sta accanto.
Di lui dice Elisa, la sorellina terzogenita: «Certo, nessuno è uguale a Gesù, gentile come Gesù, però Marco è quello che gli assomiglia più di tutti! Lui gioca con me, mi fa le coccole, mi dice delle parole bellissime». Eppure, fisicamente, Marco non può fare nulla di tutto ciò. È l’amore che sa trasmettere che arriva dove materialmente non riuscirebbe!
Marco fa parte attivamente del Movimento Gen, i giovani dei Focolari. Fa della sua dolorosa situazione un mezzo straordinario per realizzare quotidianamente la frase evangelica: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.” (Mt 18,20). Nell’ultimo incontro che ha con gli amici gen, così li sprona: “Noi siamo chiamati a fare la volontà di Dio e ci aiutiamo a viverla come fratelli che vogliono camminare insieme nel Santo viaggio.”
Un rapporto speciale lo lega a Chiara Luce Badano, la gen savonese morta a diciotto anni per un tumore e  beatificata il 25 settembre 2010. Grandissima è per lui l’emozione nel poter partecipare a questo evento:“Una gioia smisurata che riprovo ogni giorno se dico il mio sì a Dio nell’adesione all’attimo presente, essere come lei vuol dire per me essere tutto donato a Gesù e farmi uno con Lui e la Sua volontà.”
Partecipare alla beatificazione di una giovane che, come lui, ha vissuto nella malattia il suo eroico sì a Dio, è il viatico per l’ultimo viaggio.
Come alla beata Chiara Luce Badano, anche alla sua anima sono stati sufficienti diciotto anni per prepararsi all’incontro con il Signore. La sua vita terrena si è infatti conclusa pochi giorni dopo, il 15 ottobre, a causa di un improvviso blocco respiratorio. Era riuscito a scrivere agli amati genitori: Ciao Patrizia e ciao Franz, che duo favoloso che siete!




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