domenica 3 aprile 2011

Povero Vasco..........hai bisogno di un' inguaribile voglia di vivere!”


Il rocker Vasco Rossi è un idolo per molti.  Da lui c’è chi accetta tutto: musica e filosofia.
Ad alcuni piace solo la musica.  Altri non apprezzano né l’una né l’altra.
Presentando il nuovo disco Vivere o niente,  il cantautore rivendica il suo ruolo di vate (profeta!) di una nuova umanità sempre in rotta con il potere e la mentalità dominante.  Il suo manifesto, che ha di mira il rispetto per se stessi, si fonda, parole sue, su alcuni (pochi) princìpi:

  • La vita non è un dono, è un caso.
  • La fede è un’illusione.  L’uomo nuovo non crede più alle verità eterne. È  la scienza a dirci quali sono le verità.  L’uomo nuovo è senza Dio.
  • Decido io quando la vita deve finire.  Quando avrò pensato di averne abbastanza spegnerò l’interruttore.
Vasco Rossi dice di essere “sempre in fuga”.  Speriamo!  Speriamo di vederlo in fuga anche dalla imperante dittatura del relativismo che impone pari pari, con le stesse parole, le cose che lui dice (o ripete?):  se io sono tutto, niente vale al di fuori di ciò che mi pare e piace.

Mario Melazzini non è una star.  È  un uomo provato e segnato dalla SLA (sclerosi laterale amiotrofica).  La SLA  porta via tutto,  rende inesorabilmente l’uomo prigioniero del suo corpo.
Ragazzo come tanti, ricco di valori e impegnato nel volontariato, diventa un brillante primario oncologo.   Nel pieno della carriera  piomba nel buio più fitto: da medico diventa malato. Lui che aveva scalato tante montagne, si vede ora costretto a guardarle solo dal basso all’alto.  Allontana tutti e pensa seriamente al suicidio.  Ma in quella solitudine si fa strada una luce.  Scrive: “Ho affrontato la realtà e non è stato facile, ma oggi sono felice.” Questo è ciò che ci dice di aver scoperto:
“La vita è un Mistero, dono di Qualcuno che è più grande.  La dignità di ogni vita ha un carattere intrinseco che non si misura secondo un principio utilitaristico.  La vita è un dono e io la amo. “
“Non basta guardare con lo sguardo della scienza, bisogna guardare con lo sguardo dei genitori.   Dobbiamo avere il coraggio di guardare con lo sguardo giusto.  Lo sguardo che liberamente porgo sull’altro, ridà dignità a me stesso e custodisce la dignità dell’altro.”
“Il miracolo è scoprire una inguaribilità nuova.  Di inguaribile ho solo la voglia di vivere!”
“Importante è riconoscere e accettare il proprio limite. Mi auguro e vi auguro la serenità che si può provare quando si accetta il proprio limite.  Ti fa sentire una persona forte, una persona vera.”


I gesti della  vita, come bere un bicchiere d’acqua o abbracciare gli amici, sembrano gesti così semplici che finiamo per non apprezzarli.  Non pensiamo mai che all’improvviso potrebbero non essere più nostri, almeno nello stesso modo in cui lo sono oggi.
D’altra parte se e la vita è un caso, chi se ne frega?
Ma se la vita è un dono e un mistero anche le cose da niente si riempiono del TUTTO.
P.G.

Nessun commento:

Posta un commento