sabato 29 giugno 2013

Due anni di "Viaggio nel Vangelo" con la nostra Scuola di Cristianesimo

Abbiamo compiuto insieme,per 2 anni un "Viaggio nel Vangelo" guidati da Padre Antonio e dalla nostra amicizia nel Movimento..Ho trovato queste parole in un librettodi SDC e secondo me fanno "da corona"a tutto il nostro cammino insieme e mi spingono ad andare"più in là"..vorrei condividerle con voi.. Valter
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.."Son diciotto secoli da quando Gesù Cristo camminava quaggiù; ma quest'avvenimento non è come gli altri che, una volta passati, entrano nella storia e che, trascorso gran tempo, cadono nell'oblio.
No, la sua presenza quaggiù non diventerà mai un fatto passato, né, di conseguenza, un fatto sempre più passato, se la fede esiste ancora sulla terra; ove e non appena manchi, la vita terrena di Cristo diventerebbe un fatto remotissimo. Ma fintantoché esiste un credente, bisogna che, per esser divenuto tale, egli sia stato, e che, come credente, sia contemporaneo alla presenza del Cristo né piu ne meno della generazione a lui contemporanea; contemporaneità che è condizione della fede, o meglio, è la fede stessa. Signore Gesù, ci sia concesso di diventare Tuoi contemporanei, vederTi come e dove realmente passasti sulla terra, e non nella deformazione dL un ricordo vuoto, frutto di un'esaltazione priva di pensiero o nutrita delle ciance della storia, giacché questo non è l'aspetto dell'umiltà in cui Ti vede il credente e nemmeno potrebbe essere quello della gloria in cui nessuno ancora Ti ha visto.
VederTi qual sei, fosti e sarai fino al Tuo ritorno in gloria, segno di scandalo e oggetto di fede, uomo umile eppure salvatore e redentore dell'umanità, venuto sulla terra per amore a cercarvi gli smarriti, a soffrire e a morire, eppure ansioso, - ahimè - a ogni passo e ogni volta che chiamavi uno smarrito, a ogni gesto della mano levata a far segni e miracoli, e ogni volta che senza levarla pativi indifeso l'ostilità degli uomini, ansioso di ripetere sempre: « Beato colui che non si sarà scandalizzato in me! ».
Concedi a noi di vederTi così e di non scandalizzarci di Te."  (S.Kierkegaard-1813,1855)

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