venerdì 18 febbraio 2011

Contempliamo l'amorosa povertà di Gesù

Gesù era ricco?

 “E Gesù gli disse: «Le volpi hanno delle tane, e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha neppure dove posare il capo».” (Mat 8:20)
“Ma Gesù gli disse: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi; ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».” (Luc 9:58)
“Voi conoscete infatti la grazia del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.” (2Co 8:9)


Certi astuti sostenitori del vangelo della “prosperità “si attaccano al fatto che la tunica di Gesù "era senza cuciture, tessuta d’un sol pezzo da cima a fondo" e i soldati decisero di non dividerla in parti ma di tirare a sorte perché era di valore, dicono. Il fatto è che i soldati tirarono a sorte perché se la tunica fosse stata tagliata in quattro parti sarebbe stata inutile dato il modo di come era fatta, e non perché era di molto valore. La tunica non era stata fatta da un costoso couturier francese ma con tutta probabilità era lavoro di mano delle semplice donne che Lo approvvigionavano dalle loro poche sostanze,. E' proprio vero che la mente umana è brava a razionalizzare quello che vuole provare.
Questo è come un preambolo a quello che dirò dopo…..
Vediamo onestamente dall'evidenza del Vangelo se Gesù era veramente ricco.
Egli nacque in una stalla (i suoi genitori sapevano il tempo approssimativo della sua nascita e avrebbero potuto benissimo prenotare un bel posto se erano ricchi, infatti Dio stesso avrebbe potuto provvedere una stanza) ma invece fu una stalla perché senza alternative. E così Gesù nacque in una grotta e la sua culla fu una mangiatoia. Inoltre Maria potette solo sacrificare due tortore che era il più basso sacrifico tipico delle famiglie povere per la purificazione dal parto). Gesù lasciò tutte le sue infinite ricchezze in cielo per diventare uomo e nascere in una famiglia povera, anche se non completamente indigente. Suo patrigno Giuseppe era un carpentiere, perciò povero, se avessero avuto tanti soldi dall'oro ricevuto alla Sua nascita  non avrebbe avuto più bisogno di lavorare come ha fatto, perché la Parola cita "il figlio del carpentiere" quando Gesù aveva 30 anni. La Bibbia non parla delle ricchezze di Gesù, ma della Sua povertà.  
Gesù fu portato dai Suoi genitori al Tempio per la Sua presentazione come ogni neonato maschio doveva essere) e per la purificazione di Maria per il parto ma loro potettero solo offrire l'offerta dei poveri, due tortore, Se loro fossero stati ricchi, come gli insegnanti della prosperità dicono, avrebbero dovuto offrire un più grande sacrificio. Se non l'avessero fatto essendo ricchi avrebbero infranto la Legge, ma i genitori di Gesù erano gente pia, non inclinati ad andare contro la Legge.
Come Gesù crebbe Egli lavorò nel mestiere di carpentiere del suo patrigno come voleva la tradizione, non un mestiere conosciuto per le sue ricchezze Come avrebbe potuto Gesù diventare ricco con un patrigno che era solo un carpentiere? Non c'è indicazione alcuna che Egli era ricco dalla Sua famiglia o nel viaggiare con i Suoi discepoli. E a proposito Egli non prese mai la decima e sia Lui come i Suoi discepoli vissero sulle offerte della gente. Infatti quando Egli mando i Suoi discepoli da città a città comandò loro specificatamente di non portare nulla: “E disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio: né bastoni, né sacca, né pane, né denari, e non abbiate due tuniche ciascuno.” Essi dovevano vivere in fede che Dio avrebbe provveduto ai loro bisogni, come aveva provveduto per Suo Figlio.

Egli fu seppellito nella tomba di un'altro uomo. Se Lui o la Sua famiglia fossero stati ricchi l'avrebbero seppellito nella tomba di famiglia, e anche questo prova che loro non avevano denaro per fare questo, Gesù sulla croce persino affidò Sua madre al discepolo Giovanni per il suo sostentamento. Né la Sua famiglia, né gli Apostoli avevano soldi per comprare una tomba per Lui, ma la prestarono, infatti fu donata. Dopo tutto non era cosa permanente.
 Gesù durante la Sua Vita prestò molte cose: una mangiatoia, prestò barche, prestò un puledro d'asino, prestò una casa per la Pasqua e fu sepolto in una tomba prestata.
Cristo venne in completa umiltà come espresso in: “Voi conoscete infatti la grazia del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.” (2Co 8:9)  (significando ricchi spiritualmente) 

In conclusione possiamo dire che Dio non tiene la Sua gente povera, visto che provvede per i loro bisogni,
Egli provvede sempre per le necessità dei Suoi, ma non per la loro ingordigia.  Gesù e i Suoi discepoli non erano degli indigenti mendicanti in strada, essi avevano un pasto e un tetto, loro o offerto da qualcuno in supporto al loro ministero perché il lavoratore è degno della sua paga) e il Signore provvede per il bisogno corporeo dei Suoi come ha sempre fatto. Il Signore può benissimo fare qualcuno ricco, come ha fatto con Abramo ma bisogna sempre ricordare che non è roba nostra da vantarci, noi siamo solo dei custodi Qui stiamo parlando contro l'amore per le ricchezze (diventare ricchi e famosi) che non è il modo di seguire Gesù e un figlio di Dio, perché l'amore per il denaro è la radice di tutti i mali Infatti è molto raro vedere una persona ricca che serve il Signore con tutto il cuore, perché dovrebbe per prima cosa liberarsi del suo denaro come Gesù comandò al giovane ricco, ma come il giovanotto non lo fa.
La nostra vita di cristiani dovrebbe essere come quella di Davide che chiese al Signore di non farlo troppo povero e nemmeno troppo ricco affinché non Lo dimentichi. 
Per aiutarci e per salvarci Gesù si fece povero. Egli si fece povero perchè noi potessimo diventare ricchi:
1.       Egli scelse la condizione di povertà, nella forma di un servo
2.      Egli nacque in una famiglia povera anche se era discendente da Davide la famiglia era caduta in rovina ed era povera,
3.      Tutta la sua vita fu una vita di povertà. Non aveva casa, scelse di essere dipendente sulla carità di qualche amico che Egli attrasse accanto a Se, tutti poveri, piuttosto che crearsi mangiare in abbondanza per i Suoi bisogni.  Non aveva fattorie ne piantagioni, nemmeno palazzi splendidi, non aveva soldi accaparrati in inutili forzieri o banche. Non aveva proprietà da distribuire ai suoi amici, e tutto quello che aveva di personale proprietà era il vestiario che aveva addosso che fu diviso fra i soldati che lo crocifissero.   
4.      Non fece nessun piano per diventare ricco, e sempre parlò su i pericoli che attendono gli sforzi per accumulare proprietà e soldi. Egli parlò contro accumulare ricchezze: “«Non vi fate tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine guastano, e dove i ladri sfondano e rubano, anzi fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano.” “Che giova infatti all’uomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? Ovvero, che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?”
5.      Egli morì povero. Non fece nessun testamento a riguardo la Sua proprietà perché non ne aveva alcuna da disporre. Sapeva benissimo gli effetti che sicuramente avrebbero seguito la Sua morte se avesse avuto ricchezze ammassate da dividere fra i Suoi seguaci. Essi erano molto imperfetti. e persino attorno alla croce ci sarebbero state ansiose discussioni , e persino conflitti per la distribuzione dei beni, come ci sono spesso sopra la bara o sulla tomba aperta di un ricco sciocco padre che è appena morto. Gesù intendeva che i Suoi discepoli non fossero distolti dal grande lavoro al quale Lui li chiamò per ricchezze che Lui avrebbe lasciato a loro, per questo non lasciò a loro nemmeno un ricordo come memoriale a suo nome. Tutto questo è straordinario per due considerazioni: 
1.      Egli aveva nel Suo Potere di venire come voleva. Avrebbe potuto venire benissimo come uno splendido principe con una meravigliosa carrozza e vivere in un suntuoso palazzo. Avrebbe potuto avere tesori magnifici ancora più grandi di quelli di Salomone, ma non lo fece, preferì le vesti di un servo. 
2.      Sarebbe stato giusto e proprio per Lui di ammassare ricchezze e di cercare possessioni principesche, ed anche per i Suoi discepoli. Quello che era giusto per Lui sarebbe stato anche giusto per loro. Non si può dimostrare che tutti i Suoi discepoli avrebbero cercato di essere poveri come Lui, però e assolutamente vero che Egli intendeva che il Suo esempio operasse in loro costantemente a limitare qualsiasi desiderio di ammassare ricchezze. In Lui era cosa volontaria mentre in noi ci deve essere sempre una volontà ad essere poveri, se questo è il volere di Dio. Dobbiamo avere una preferenza ad essere in circostanze moderate ed essere come era il nostro Redentore. 
               In conclusione:   
1.       Colui che ha interesse a Gesù ha ricchezze molto più preziose di tutte le cose il mondo possa conferire,
2.      Il diritto alla eredità eterna, è il più grande dono di Cristo, la promessa della gloria immortale è la sua più importante promessa
3.      Avere tesori in cielo. Così il Salvatore paragona le benedizioni del cielo ai tesori terreni: “anzi fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano e non rubano. Perché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.” anche voi patirete la stessa fine.
4.      In un mondo dove il guadagno è la grande meta, dove tutti gli uomini formano piani per diventare ricchi, è bene avere un modello che continuamente dimostra la follia di questo agire e che punta a cose migliori.
5.      Il Signore non vuole che noi siamo poveri soltanto per essere poveri, ma ci invita a non ammassare ricchezze come la nostra meta della vita, perché le ricchezze terrene hanno nessun valore nell'eternità: “Che giova infatti all’uomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? Ovvero, che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?”
6.      Gesù Cristo nella Sua forma umana perse tutto sulla croce per farci ricchi per sempre e condividere con noi il suo Regno.
Gesù. Maria,i santi….con S.Francesco….Tutto è nostro….il presente e il futuro.. ma noi siamo di Cristo e Cristo è di Dio…
persino nella Relazione della Trinità’  c’è questo continuo donare in ricchezza e donarsi in povertà…Pag.93-94-95 della Scuola di Cristianesimo  

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