Dalle omelie di San Giovanni Maria 
      Vianney (il curato d'Ars)
Il buon Dio perdonerà solamente 
      coloro che avranno perdonato: è la legge.
I santi non nutrono né odio, né 
      astio; essi perdonano tutto, anzi, ritengono sempre di meritare, per le 
      offese che hanno arrecato al buon Dio, molto di più del male che viene 
      loro fatto. I cattivi cristiani, invece, sono vendicativi. Quando si odia 
      il proprio prossimo, Dio ci restituisce questo odio: è un atto che si 
      ritorce contro di noi. Un giorno dicevo ad una persona: “Ma allora non 
      desidera andare in paradiso, dato che non vuole vedere quell’uomo!”, “Oh, 
      sì che voglio andarci…. tuttavia cercheremo di stare lontani l’uno 
      dall’altro, in modo da non vederci”. Non avranno di che preoccuparsi, 
      poiché la porta del paradiso è chiusa all’odio. In paradiso non esiste il 
      rancore. Per questo, i cuori buoni e umili, che sopportano le ingiurie e 
      le calunnie con gioia o indifferenza, cominciano a godere del loro 
      paradiso in questo mondo; coloro, invece, che serbano rancore sono 
      infelici: hanno l’espressione preoccupata ed uno sguardo che sembra 
      divorare ogni cosa attorno a sé. Ci sono persone che, in apparenza devote, 
      se la prendono per la minima ingiuria, per la più piccola calunnia…. Si 
      può essere santi da fare miracoli ma, se non si ha la carità, non si andrà 
      in paradiso.
L’unico modo per spiazzare il 
      demonio, quando questi suscita in noi sentimenti di odio verso coloro che 
      ci fanno del male, è pregare subito per loro. Ecco come si riesce a 
      vincere il male con il bene, ed ecco cosa significa essere santi.
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