Bellissima interpretazione di Gigi Proietti...in veste di un Santo sacerdote che ha riempito con la Misericordia di Dio la sua vita andando a "riacciuffare" tanti ragazzie e riportandoli al Padre..
“San Filippo Neri viveva in gioia e in letizia  l’assoluto desiderio di sprofondare nella meditazione e nella 
preghiera e il bisogno prepotente di dedicarsi agli umili, ai malati, a 
chi era rimasto senza amici e senza risorse. Che non sono solo gli 
anziani, ma anche i ragazzi, i giovanissimi della scuola dell’obbligo. 
Tanto è vero che si deve a lui la creazione del primo oratorio” afferma Proietti.
Se mi è consentita qualche osservazione – pur senza pretendere la competenza del teologo o dello storico – direi che 
certamente Filippo è il “profeta della gioia cristiana”, secondo
 la sapiente definizione data da Giovanni Paolo II
Anche i nostri amici Luca e Micaela ci ricordano dopo gli Esercizi del Mec che l'amore di Dio è unico e misericordioso:
"Le  meditazioni di P. Antonio ci hanno colpito soprattutto per questa 
verità sull’uomo: che ognuno di noi é unico e irripetibile, tanto 
prezioso in tale unicità che il mondo non può fare a meno di nessuno di 
noi. In questo diffuso e fastidioso appiattimento odierno, in cui dopo 
aver tolto di mezzo Dio stiamo rischiando di perdere anche l’uomo, é 
stato sacrosanto sentire dall’autorità e dal carisma di questo padre 
cose che abbiamo nel cuore e cioè che si può e si deve vivere a questo 
livello di autenticità e profondità, dove la vita ed i rapporti 
interpersonali diventano finalmente degni dell’uomo così come Dio lo ha 
creato: quest’uomo che é tanto amato da Dio da donarci il suo stesso 
Figlio che é venuto a farsi uno di noi, a soffrire e a morire in croce 
per riscattare quel nostro allontanamento dalla casa del Padre perché 
altra via di ritorno per noi non c’era. 
Questo Dio é venuto a 
prenderci di persona, a bruciare nel braciere ardente del suo amore il 
nostro odio, e risorgendo, a riportarci a casa, laddove ognuno di noi é 
stato concepito e realmente appartiene, al grembo dell’Amore Trinitario.
 É così bello scoprire che un Dio così alto e lontano e l’uomo così 
piccolo e fragile sono dopotutto più vicini che mai, tanto da aver già 
preso un volto e un nome, Gesù Cristo."
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