sabato 29 giugno 2013

Due anni di "Viaggio nel Vangelo" con la nostra Scuola di Cristianesimo

Abbiamo compiuto insieme,per 2 anni un "Viaggio nel Vangelo" guidati da Padre Antonio e dalla nostra amicizia nel Movimento..Ho trovato queste parole in un librettodi SDC e secondo me fanno "da corona"a tutto il nostro cammino insieme e mi spingono ad andare"più in là"..vorrei condividerle con voi.. Valter
.

.."Son diciotto secoli da quando Gesù Cristo camminava quaggiù; ma quest'avvenimento non è come gli altri che, una volta passati, entrano nella storia e che, trascorso gran tempo, cadono nell'oblio.
No, la sua presenza quaggiù non diventerà mai un fatto passato, né, di conseguenza, un fatto sempre più passato, se la fede esiste ancora sulla terra; ove e non appena manchi, la vita terrena di Cristo diventerebbe un fatto remotissimo. Ma fintantoché esiste un credente, bisogna che, per esser divenuto tale, egli sia stato, e che, come credente, sia contemporaneo alla presenza del Cristo né piu ne meno della generazione a lui contemporanea; contemporaneità che è condizione della fede, o meglio, è la fede stessa. Signore Gesù, ci sia concesso di diventare Tuoi contemporanei, vederTi come e dove realmente passasti sulla terra, e non nella deformazione dL un ricordo vuoto, frutto di un'esaltazione priva di pensiero o nutrita delle ciance della storia, giacché questo non è l'aspetto dell'umiltà in cui Ti vede il credente e nemmeno potrebbe essere quello della gloria in cui nessuno ancora Ti ha visto.
VederTi qual sei, fosti e sarai fino al Tuo ritorno in gloria, segno di scandalo e oggetto di fede, uomo umile eppure salvatore e redentore dell'umanità, venuto sulla terra per amore a cercarvi gli smarriti, a soffrire e a morire, eppure ansioso, - ahimè - a ogni passo e ogni volta che chiamavi uno smarrito, a ogni gesto della mano levata a far segni e miracoli, e ogni volta che senza levarla pativi indifeso l'ostilità degli uomini, ansioso di ripetere sempre: « Beato colui che non si sarà scandalizzato in me! ».
Concedi a noi di vederTi così e di non scandalizzarci di Te."  (S.Kierkegaard-1813,1855)

MAI PARLARE MALE DI ALTRE PERSONE..(Papa Francesco)

LE LENZUOLA SPORCHE...

Una giovane coppia di sposi novelli
ando' ad abitare
in una zona molto tranquilla della città.
Una mattina, mentre bevevano il caffé,
la moglie si accorse,
guardando attraverso la finestra,
che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria.
e commentò:
"Guarda che sporche le lenzuola di quella vicina!
Forse ha bisogno di un altro tipo di detersivo... .. 

Magari un giorno le farò vedere come si lavano le lenzuola!"
Il marito guardò e rimase zitto. 
La stessa scena e lo stesso commento
si ripeterono varie volte,
mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento.

Dopo un mese,
la donna si meravigliò nel vedere che la vicina
stendeva le sue lenzuola pulitissime,
e disse al marito:
"Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato!
Chi le avrà fatto vedere come si fa?

 Il marito le rispose:
"Nessuno le ha fatto vedere;
semplicemente questa mattina,
io mi sono alzato più presto e,
mentre tu ti truccavi...
ho pulito i vetri della nostra finestra !

Così è nella vita!
Tutto dipende dalla pulizia della finestra
attraverso cui osserviamo i fatti

Prima di criticare,
probabilmente sarà necessario osservare
se abbiamo pulito a fondo il nostro cuore
per poter vedere meglio.


Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino
..

venerdì 28 giugno 2013

LE MEDITAZIONI QUOTIDIANE DI PAPA FRANCESCO ALLA S.MESSA

http://www.vatican.va/holy_father/francesco/cotidie/2013/index_it.htm

Cliccando sul link sopra potrete leggere il testo di tutte le meditazioni  mattutine di Papa Francesco alla S. Messa  in S. Marta... attualizzazioni del Vangelo ed esortazioni del Santo Padre....stupende!
(Ho aggiunto queste anche nei siti importanti consigliati dal blog..Valter)

mercoledì 26 giugno 2013

COME VIVIAMO IL NOSTRO ESSERE CHIESA ? ( domanda di Papa Francesco a tutti noi))

PAPA FRANCESCO OGGI ALL'UDIENZA DEL MERCOLEDI' : “CHE BRUTTA COSA UN CRISTIANO STANCO E ANNOIATO”

“Che brutta cosa un cristiano stanco, annoiato, indifferente!”. Ad esclamarlo è stato il Papa, nella parte finale della catechesi dell’udienza generale di oggi, dedicata al tema della Chiesa come tempio dello Spirito Santo. Dopo aver insistito sulla necessità che tutti portiamo il nostro contributo alla vita della Chiesa, Papa Francesco ha ammonito: “Se manca il mattone della nostra vita cristiana, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa”. “Vorrei allora che ci domandassimo”, l’invito del Papa: “Come viviamo il nostro essere Chiesa? Siamo pietre vive o siamo, per così dire, pietre stanche, annoiate, indifferenti? Ci apriamo all’azione dello Spirito Santo per essere parte attiva nelle nostre comunità, o ci chiudiamo in noi stessi, dicendo: ‘Ho tante cose da fare, non è compito mio’?”. “Che brutta cosa un cristiano stanco, annoiato, indifferente”, l’esclamazione centrale: “Il cristiano deve essere vivo, gioioso di essere cristiano: deve vivere la bellezza del fare parte di quel popolo di Dio che è la Chiesa”. Per questo, secondo il Papa, è necessario chiederci: “Ci apriamo per essere parte attiva nelle nostre comunità, o ci chiudiamo in noi stessi?”. “Il Signore ci doni la sua grazia, la sua forza, affinché possiamo essere profondamente uniti”.

IL CREDO : E' LA TUA RISPOSTA ALL'AZIONE DI DIO

Dio mi parla… e io gli rispondo: “Credo…"
(Anno della Fede 2012-2013)

Dio mi dice: “Io esisto, sono il tuo Dio, sono tuo Padre. Ti ho creato traendoti dal grembo del mio amore e ti dono la vita a ogni istante, per amore. Tu sei unico ai miei occhi, sei prezioso. Tutto ciò che ho creato, l’ho creato per te e desidero che tu viva in comunione con me”.
Io gli rispondo: “Credo in Dio Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra e di tutte le cose…”.

Dio mi dice: “Io ti ho creato come un figlio, perché io ho un Figlio nel quale ti ho pensato, facendoti a Sua immagine. Il tuo peccato ti ha impedito di gustare la mia paternità e la tua dignità filiale. Per questo io ho chiesto a mio Figlio di farsi uomo, di farti compagnia, di spiegarti il mio disegno e la mia volontà, di liberarti dal male, di ricondurti a me. Tutto questo è costato molto al mio Cuore. È costato i patimenti e la morte di mio figlio Gesù. Ma il mio amore di Padre e l’amore di mio Figlio sono stati più forti del male. Lui è risorto e la strada per ricondurti a me insieme al mondo intero ormai è aperta”.
Io gli rispondo: “Credo in Gesù, tuo unico figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Il terzo giorno risuscitò da morte, salì al cielo, siede alla tua destra, verrà a giudicare il cielo e la terra”.

Dio mi dice: “La vita che ti dono è il tempo che la mia misericordia offre alla tua libertà. Non devi avere paura di essere solo. Ti ho mandato il mio Spirito, come amore e guida, versato nel tuo cuore e nel cuore della creazione intera”.
Io gli rispondo: “Credo nello Spirito Santo”, “che è Signore e dà la vita”.

Dio mi dice: “Ricordati che non sei solo. Per te ho costruito una storia, una casa che si chiama Chiesa e che è come il corpo di mio Figlio, quando era tra voi sulla terra. In questa Chiesa puoi trovare il perdono tutte le volte che ne hai bisogno e tutti gli aiuti che ti sono necessari; puoi realizzare tutti i legami di amicizia e di grazia che rendono bella la vita; puoi diventare una persona in comunione unita a tutti i santi e a tutto ciò che è santo. Io ti aspetto nella mia vita eterna e custodirò tutto di te, anche il tuo corpo”.
Io rispondo: “Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen”.

P. Antonio Maria Sicari
da “Scuola di Cristianesimo”
tenuta a Brescia l’8 ottobre 2012

domenica 23 giugno 2013

PREGHIERA PER IMPLORARE L’INTERCESSIONE DEL BEATO GIOVANNI PAOLO II, PAPA


O Trinità Santa, ti ringraziamo per aver donato
alla Chiesa il Beato Giovanni Paolo II
e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza
della tua paternità, la gloria della Croce
di Cristo e lo splendore dello Spirito d’amore. 
Egli, confidando totalmente nella
tua infinita misericordia e nella materna intercessione
di Maria, ci ha dato un’immagine
viva di Gesù Buon Pastore e ci ha indicato
la santità come misura alta della vita
cristiana ordinaria quale strada per raggiungere
la comunione eterna con Te. 
Concedici,per sua intercessione, secondo la tua volontà,
la grazia che imploriamo, nella speranza
che egli sia presto annoverato nel numero
dei tuoi santi. Amen.







Con l’approvazione ecclesiastica
AGOSTINO CARD. VALLINI
Vicario Generale di Sua Santità
per la Diocesi di Roma

venerdì 21 giugno 2013

“Un cristiano, se non è rivoluzionario, in questo tempo, non è cristiano!...Fare la lotta, tutti i giorni, per testimoniare. Questo è martirio.

PAPA FRANCESCO  TRACCIA LA STRADA DEL NOSTRO VIAGGIO NEL VANGELO
(da meditare durante l'estate...)


Karol Wojtila sul lavoro con lo scapolare del Carmelo
Un cristiano, se non è rivoluzionario, in questo tempo, non è cristiano! Deve essere rivoluzionario per la grazia! […]. “La Chiesa è sempre stata presente nei luoghi dove lavora la cultura. Ma il primo passo, sempre la priorità ai poveri. Ma anche dobbiamo andare alle frontiere dell’intelletto, della cultura, nell’altezza del dialogo, del dialogo che fa la pace, del dialogo intellettuale, del dialogo ragionevole. E’ per tutti, il Vangelo, eh? Questo di andare verso i poveri non significa che noi dobbiamo diventare pauperismi, o una sorta di barboni spirituali: no, no, non significa quello, non significa. Significa che dobbiamo andare verso la carne di Gesù che soffre, ma anche soffre la carne di Gesù di quelli che non lo conoscono con il loro studio, con la loro intelligenza, con la loro cultura […]… Dobbiamo andare là! Perciò, a me piace usare l’espressione “andare verso le periferie”, le periferie esistenziali. Tutti, tutti quelli, dalla povertà fisica e reale alla povertà intellettuale, che è reale, pure. Tutte le periferie, tutti gli incroci: andare là. E là, seminare il seme del Vangelo, con la parola e con la testimonianza”.[…]
Uscire da noi stessi: uscire da noi stessi. Uscire dalle nostre comunità per andare lì, dove gli uomini e le donne vivono, lavorano e soffrono e annunciare loro la misericordia del Padre che si è fatta conoscere agli uomini in Gesù Cristo di Nazareth. Annunciare questa grazia che ci è stata regalata di Gesù. Se ai sacerdoti ho chiesto, Giovedì Santo, di essere pastori con l’odore delle pecore, a voi, cari fratelli e sorelle, dico: siate ovunque portatori della Parola di vita nei nostri quartieri, nei luoghi di lavoro e dovunque le persone si ritrovino e sviluppino relazioni. Voi dovete andare fuori. Io non capisco le comunità cristiane che sono chiuse in parrocchia […]….....E quando una comunità è chiusa, sempre tra le stesse persone che parlano, e così, questa comunità non è una comunità che dà vita. E’ una comunità sterile, non è feconda.......[…]
Ma, non è facile. E dobbiamo dirci la verità: il lavoro di evangelizzare, di portare avanti la grazia gratuitamente non è facile. Perché non siamo noi soli con Gesù Cristo. Anche c’è un avversario, un nemico che vuole tenere gli uomini separati da Dio. . […] Dobbiamo prepararci alla lotta spirituale. E questo è importante. Non si può predicare il Vangelo senza questa lotta spirituale: una lotta di tutti i giorni contro la tristezza, contro l’amarezza, contro il pessimismo … una lotta di tutti i giorni. Seminare non è facile: è più bello raccogliere. Ma seminare non è facile, e questa è la lotta di tutti i giorni dei cristiani. […] Ma questo è lavoro: questo è lavoro. Questo si chiama – non vi spaventate – si chiama martirio: il martirio è questo. Fare la lotta, tutti i giorni, per testimoniare. Questo è martirio. E ad alcuni il Signore chiede il martirio della vita. Ma c’è il martirio di tutti i giorni, di tutte le ore: la testimonianza contro lo spirito del male che non vuole che noi siamo evangelizzatori”. (Papa Francesco)

giovedì 20 giugno 2013

Un anno fa moriva Chiara Corbella..una mamma eroica...già preghiamo a lei come una santa...

                                          Chiara ed Enrico Petrillo
 
Siamo saliti insieme su questa collina
glielo avevamo promesso
di amarci per tutti i nostri giorni

aspettavamo di vederlo arrivare da lontano
sempre con le lampade accese giorno e notte
sognavamo di vederlo insieme
ma Lui voleva di più per noi
come la primavera è arrivata in silenzio
sotto di noi ha fatto nascere i fiori
ci deve aver accompagnato
da soli non ce la potevamo fare
era il suo profumo la pace dei fiori
indimenticabile
quell’eternità nei tuoi occhi
li avevo già incontrati ma non ci potevo credere
ai Suoi occhi nei tuoi e a quella pace

solo Lui è pace
l’ho riconosciuto dall’Amore
così i miei occhi ancora fissi nei Suoi
per non perderti e non aver paura
e i nostri cuori innamorati sulla croce
la meraviglia della primavera
che meraviglia la primavera
sei tu il fiore più bello
ed io l’ape più felice
io lo avevo intuito
lui lo sapeva da sempre
che miracolo la vita amore mio!
sempre a mani vuote davanti a Lui
per tutta l’eternità sempre così

sempre così generoso di noi
è in Lui la vita
e in te io ho vissuto Lui
mi avete scelto tra mille per accompagnarti
mi ha dato il coraggio di salutarti
ho pensato che fosse finita la gioia
ma poi Don Francesco  ce l’ha ricordata
Lui è la fedeltà di Dio
è l’amore che non delude
è la follia della croce dell’Amore
semplicemente donata
diceva “come il Padre ha mandato me, così anche Io mando voi”
ma solo ora ne ho capito il senso
solo Dio può amare così
da soli non era possibile farcela
noi siamo la meraviglia della primavera
che dona la vita all’inverno

sapendo che si morirà felici
perché morendo vincerà la morte
ti amo come la primavera ama l’inverno
con la dolcezza e il silenzio
mi hai disciolto le nevi
per rimeravigliare ancora di più
gli increduli quando ci vedranno tornare
ancora una volta
ma questa volta per sempre insieme


Chiara ed Enrico


chiara ed enrico.jpg

sabato 15 giugno 2013

La vita cristiana non è una terapia terminale: stare in pace fino al Cielo….PAPA FRANCESCO OGGI

“Chiediamo al Signore che ci dia questa premura per annunziare Gesù, ci dia un po’ quella saggezza cristiana che nacque proprio dal Suo fianco trafitto per amore. Anche ci convinca un poco che la vita cristiana non è una terapia terminale: stare in pace fino al Cielo… No, la vita cristiana è sulla strada, nella vita, con questa premura di Paolo. L’amore di Cristo ci possiede, ma ci spinge, ci preme, con questa emozione che si sente quando uno vede che Dio ci ama. Chiediamo questa grazia”.Papa Francesco


Ogni giorno,Papa Francesco non usa mezze parole e non si presta a fraintendimenti..chiede che non restiamo nel nostro "salotto" ma rischiamo nell'annunciare Cristo con le nostre parole e con il nostro esempio buono radicati in Lui attraverso un'esperienza viva di Chiesa e di fraternità.
Quest'anno "sociale" del MEC non può finire sulla spiaggia del nostro quieto vivere,,
Sul lavoro,con gli amici,nella vacanza(per i pochi e priviergiati di noi che se la possono permettere) anche attraverso un piccolo segno di croce,il nostro gruppetto vive di fede...e continua..
L'esperienza che abbiamo fatto quest'anno e che è raccolta nel blog,non è stata una passeggiata al sole così da abbronzarci anticipatamente per l'estate..ma condividendo tante responsabilità..tante difficoltà..anche tante gioie..noi siamo cresciuti in un amore a Cristo e alla Chiesa che ci spingerà
ad essere sempre più premurosi nell'annunciare Cristo..
Il Papa lo chiede per noi e con noi..Walter

martedì 11 giugno 2013

Pellegrinaggio Macerata-Loreto - 8 Giugno 2013 - 35°anno - 100.000 persone

http://images.placesonline.com/photos/2944_loreto_pellegrinaggio_macerata-loreto.jpg
Centomila persone  che sabato sera, alle 20.30, hanno partecipato alla Santa Messa celebrata a Macerata dal cardinale Marc Ouellet, poi hanno ascoltato il Papa Francesco che ha parlato loro in collegamento e quindi sono partiti per il pellegrinaggio di notte che li ha portati – lungo ventotto chilometri - fino a Loreto, alla Santa Casa di Maria: sono arrivati domenica mattina alle 6.30, stanchissimi, ma felici e radiosi.
E’ il 35° anno. Iniziò come pellegrinaggio degli studenti di Comunione e liberazione di Macerata nel 1978: venne fatto in ringraziamento alla Madonna, alla fine dell’anno scolastico. Allora parteciparono trecento giovani della città.
Poi, anno dopo anno, questo gesto di preghiera e di affidamento è cresciuto ed è diventato ormai un evento caro a tutti i cattolici del nostro Paese.

Così un fiume immenso di persone anche quest’anno ha attraversato la notte e le campagne marchigiane che furono cantate dal Leopardi (il poeta più caro a don Giussani).
Un fiume di persone che alterna il silenzio, al rosario e ai canti. E’ commovente guardarli e la gente che nella notte aspetta il pellegrinaggio e dà ristoro a questi viandanti dell’eterno è profondamente toccata.
Ognuno porta ai piedi di Maria le sue pene, le sue ferite, le sue attese, le sue gioie e, insieme, le fatiche, il dolore e le gioie di tanti altri che – dalle loro case – partecipano spiritualmente.
Il tema di quest’anno era: “Che cosa può davvero saziare il desiderio dell’uomo?”. Una domanda che fa interrogare su ciò che è veramente essenziale nella vita e su ciò che rende felici.
Don Julian Carron ha invitato i pellegrini a “chiedere la fede”, facendo questo cammino. E ha aggiunto:
“Non ci accada con Gesù quello che il Papa ha descritto il giorno di Pentecoste: ‘Spesso lo seguiamo, lo accogliamo, ma fino ad un certo punto; ci è difficile abbandonarci a Lui con piena fiducia, lasciando che sia lo Spirito Santo l’anima, la guida della nostra vita, in tutte le scelte’ ”.
Proprio Papa Francesco – dicevo - ha voluto salutare i pellegrini con un cordialissimo collegamento durante il quale ha detto: “Siate aperti alle sorprese di Dio. Anche per voi l’avvenimento di questa notte, che ogni anno cresce, è una sorpresa, è il segno che nulla è impossibile a Dio. Come spiegare altrimenti che da 300 che eravate nel ‘78 siete diventati lo scorso anno 90.000? Anche voi potete appoggiarvi tutti su Gesù, su questa presenza così affascinante e attraente. Quando vi sentirete stanchi e vi verrà la tentazione di andare per conto vostro, pensate a questo: ripetete il vostro sì, pregate perché ciascuno di voi possa riconoscere nella sua carne piagata nel corpo e nello spirito la propria umanità bisognosa dell’umanità di Cristo, l’unica che può saziare davvero il desiderio dell’uomo”.
A questo straordinario evento nessuno dei grandi giornali, ieri, ha ritenuto di dedicare nemmeno una riga di resoconto. A meno che non mi sia sfuggita non è apparsa nemmeno una riga.
Per un’innocente distrazione, si capisce. Con i cristiani capita spesso. Loro sono invisibili. Sabato e domenica c’erano centomila invisibili a Loreto con il Papa. (Antonio Socci)


GRANDE,GRANDE,GRANDE AVVENIMENTO DI FEDE..
UNA FORESTA  CHE CRESCE E NON FA RUMORE...
UN  POPOLO IN SILENZIO CHE SEGUE IL SIGNORE...

lunedì 10 giugno 2013

FESTA DI FINE SCUOLA DI CRISTIANESIMO DEL MEC DI BRESCIA A MAGUZZANO

 Dopo le parole di P.Antonio nell'omelia della S.Messa :"soffermiamoci in particolare  su "e aspetto la Resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà" nel recitare il Credo....Sono la nostra gioia!

Attraverso i chiostri..nella storia di Don Calabria e dei Benedettini



Negli eremi e nel giardino



Nelle cappelle nascoste per la meditazione



 Nella storia della Santità come nella storia dell'Europa e dell'Italia


Nella Nostra Storia...quella della nostra Compagnia..della nostra amicizia..del nostro gruppetto..
del NOSTRO MOVIMENTO

Santa audacia di S.Teresa di Liseux per il Signore ..nel cd Vivre d'Amour..


Santa Audacia di S.Teresa di Liseux......Vorrei morire sul campo di battaglia come Giovanna d'Arco con le armi in pugno..per Te mio Sposo Divino..
(dal CD al primo posto in Francia...con le poesie di S.Teresina...miracolo nella Francia laicista di oggi ???)

sabato 8 giugno 2013

Giuni Russo "Io che amo solo te" (Live) ......dedicata a chi si ama veramente....

Mi ha commosso profondamente questa canzone e ve la propongo.... è del grande Sergio Endrigo..cantata stupendamente dalla cara Giuni Russo

venerdì 7 giugno 2013

BRESCIA : PAROLI O DEL BONO.....SECONDO VOI DEVE CAMBIARE SOLO LA POLITICA?

Leggo sul Corriere della Sera i dati sulle dichiarazioni dei redditi per categorie...I gioiellieri che dichiarano in media 17.300 euro lordi l'anno, i titolari di autosaloni che dichiarano 10.100 euro, i negozi di abbigliamento e scarpe 6.500 euro... che dire?
Sono sotto la soglia di povertà, che nell'anno di riferimento (il 2011) era fissata a 1.011 euro netti al mese per una famiglia di due persone).

Addirittura i gestori di night club e discoteche hanno dichiarato in media una perdita di 1.300 euro...
A noi che abbiamo il prelievo alla fonte e che - come lavoratori dipendenti - dichiariamo in media 20 mila euro lordi l'anno, e paghiamo tutto fino all'ultima lira (e molto più del dovuto) verrebbe voglia di fare una colletta per questi "poveri"...
Ma che tristezza!!!
Ancora una volta prima di invocare cambiamenti di strutture e di altro, si pone l'urgenza di cambiare noi... C'è una rinascita spirituale che urge. Per tutti! Solo quella porterà alla rinascita del nostro Paese...  (Antonio Socci)

Natasha St-Pier & Anggun - Vivre d'amour .... da una poesia di Santa Teresina.. 1° in classifica in Francia!

Vivere d'amore

1. Nella sera d'amore Gesù, fuor di parabole, disse: Chi vuole amarmi osservi la mia parola fedelmente, ed io e il Padre mio verremo a visitarlo: prenderemo dimora nel suo cuore, ne faremo la nostra reggia, il nostro vivente soggiorno, perché voglianto ch'egli resti nel nostro amore.

2. Vivere d'amore è custodirti, Verbo increato! Parola del mio Dio! Io t'amo, e tu lo sai, divino Gesù! Lo Spirito d'amore m'incendia col suo fuoco. Amando Te attiro il Padre, che il mio debole cuore conserva, senza scampo. O Trinità! Sei prigioniera del mio amore.

3. Vivere d'amore è vivere della tua vita, Re glorioso, delizia degli eletti! Tu vivi per me nascosto in un'ostia... Ed io voglio nascondermi per te, Gesù mio! Occorre solitudine agli amanti, un cuore a cuore che duri notte e giorno: il solo tuo sguardo mi fa beata: io vivo d'amore!


5. Vivere d'amore, quaggiù, è un darsi smisurato, senza chieder salario; senza far conti io mi dò, sicura come sono che quando s'ama non si fanno calcoli. Io ho dato tutto al Cuore divino che trabocca di tenerezza! e corro leggermente... Non ho più nulla, e la mia sola ricchezza è vivere d'amore.

(S.Teresa di Lisieux)

Ladri di carrozzelle , musica per riflettere su pace e diversità. ......e la storia di "Cece" e il Papa


Quella dei Ladri di Carrozzelle è una realtà unica nel panorama musicale italiano trattandosi di una band formata anche da artisti con disabilità.
La nascita del gruppo risale al 1989 quando Paolo Falessi conosce un gruppo di ragazzi, portatori di handicap, che in quel periodo sono in soggiorno a Cattolica e vista la passione comune per la musica decidono di rivedersi al ritorno a Roma. Il quartiere di Tor bella Monaca, dove la maggior parte dei ragazzi abita, è il punto di ritrovo e nel volgere di pochissimo tempo nasce il gruppo che oltre alla principale attività concertistica si pone anche come obiettivo quello di diffondere un'immagine nuova ed insolita della disabilità con attività collaterali, quali possono essere concerti e dibattiti nelle scuole dove i "Ladri" aiutano gli alunni a riflettere su pace, musica e diversità.
La distrofia muscolare è una malattia che colpisce e debilita progressivamente i muscoli, e nella prima formazione la batteria, nell'impossibilità di essere suonata da un solo elemento, è stata divisa in quattro parti, così come il basso è stato sostituito da un sintetizzatore a tastiera che ne riproduce fedelmente il suono.

......E il Papa dice a Cesare e ai suoi familiari : pregate per me.

Arrivato da San Benedetto del Tronto con il gruppo dell'Unitalsi, Cesare Cicconi, persona con disabilità da quando aveva otto mesi, è stato il protagonista del saluto di papa Francesco, che è sceso dalla jeep e si è avvicinato per salutarlo di persona: "Da quando l'ha fatto, non faccio altro che sorridere"
papa francesco saluto ROMA - "Da quando mi ha salutato non faccio che ridere, davvero, non faccio altro che ridere". E gli amici confermano: "Ha il sorriso stampato in fronte". E' stata una giornata particolare per Cesare Cicconi, 51 anni, uno dei tantissimi fedeli che oggi ha assistito alla messa di inizio del Pontificato di papa Francesco. Alle nove del mattino, durante il giro di saluti in piazza San Pietro, il pontefice si è fermato, scendendo dalla jeep, e si è avvicinato proprio a Cesare, presente in piazza insieme alla sorella e ad un gruppo di persone disabili, di familiari e di volontari dell'Unitalsi. Cesare, chiamato "Cece" dagli amici, è originario di San Benedetto del Tronto: secondo le informazioni raccolte è invalido da quando, a otto mesi, gli fu somministrato il vaccino antipolio: da allora è tetraplegico. Il papa gli si è avvicinato, gli ha dato un bacio sulla fronte, lo ha salutato e accarezzato: e con lui ha salutato anche la sorella Cinzia e gli amici che lo attorniavano. "Quando s'è avvicinato - ha raccontato Cinzia - il papa ha detto ‘pregate per me'". E a chi lo ringraziava per il gesto ha risposto: "No, grazie a voi".

mercoledì 5 giugno 2013

PAPA FRANCESCO AI MOVIMENTI E A NOI...

Le domande al Papa. Come ha potuto raggiungere con certezza la fede? Come comunicare la fede?

Papa Francesco risponde : Racconta di aver “avuto la grazia di vivere in una famiglia in cui si viveva la fede in maniera semplice e concreta”, e che è stata la  nonna a spiegargli la fede, e un giorno di Venerdì Santo, mostrandogli il Cristo deposto, gli ha detto: “Ora è morto, ma tra tre giorni risorge”. “Ho avuto lì il mio annuncio di  Resurrezione”, dice. Quindi, Papa Francesco  ricorda un giorno preciso: 21 settembre del 1953, quando, a 17 anni, mentre va a scuola entra in Chiesa e sente il bisogno di confessarsi. “Ho trovato che qualcuno mi aspettava, non so cosa è successo, non ricordo, perché c’era là quel prete che non conoscevo. Dopo questo incontro ero convinto che dovevo diventare sacerdote”. Dice in spagnolo: “Il Signore sempre ci primarea”, “il Signore sempre ci precede”, sempre ci aspetta.
Come evangelizzare? “Dirò tre parole. La prima è Gesù. Gesù è la cosa più importante. Se noi andiamo avanti con l’organizzazione, senza Gesù, non va. Gesù è più importante. Ma adesso io vorrei fare un piccolo rimprovero, ma fraternamente tra noi: tutti voi avete gridato nella piazza Francesco, ma Gesù dove era? Io avrei voluto che voi gridaste Gesù è il Signore, proprio in mezzo di noi. Da qui in più, niente Francesco. Gesù!”.
La seconda parola è la preghiera, “guardare il volto di Dio, ma soprattutto sentirsi guardati. Sento tanto conforto quando penso che lui mi guarda. Più importante dei calcoli, per essere veri evangelizzatori dobbiamo lasciarci guidare da lui. “Pietro forse – racconta - stava facendo la siesta dopo pranzo e ha avuto quella visione della tavola con tutti gli animali, Gesù qualcosa gli diceva ma non capiva. In quel momento sono venuti alcuni non Ebrei per chiamarlo per andare in una casa e ha visto come lo Spirito Santo era laggiù. Pietro si è lasciato guidare per arrivare alla prima evangelizzazione ai Gentili, e così è  tutta la storia”.
La terza parola è la testimonianza, perché “la comunicazione della fede soltanto si può fare con la testimonianza e quello è l’amore. Ma non con le nostre idee, col Vangelo che si vive nella propria vita e che lo spirito Santo fa vivere dentro. È  come una sinergia fra noi e lo Spirito Santo. Ma la Chiesa lo portano avanti i santi, che sono quelli che danno questa testimonianza. Giovanni Paolo II e anche Benedetto XVI hanno detto che il mondo di oggi ha tanto bisogno dei testimoni. Non tanto di maestri, ma di testimoni. Non parlare tanto, ma parlare con tutta la vita, con la coerenza propria di vita”.

COSA ABBIAMO FATTO SE NON PARLARE E VIVERE DI QUESTO NELLA NOSTRA SCUOLA DI CRISTIANESIMO QUEST'ANNO? Valter

sabato 1 giugno 2013

THE SUNSET LIMITED -Film consigliato per discuterne nel gruppetto

http://www.filmtv.it/film/44259/the-sunset-limited/         QUI LA RECENSIONE

http://www.cineblog01.net/the-sunset-limited-2011/  QUI PUOI VEDERE IL FILM COMPLETO IN STREAMING

IL MAGNIFICAT CANTATO A LOURDES E IL SUGGERIMENTO DI PADRE ANTONIO PER VIVERE "ALLA MANIERA DI MARIA"

Grazie a Gianni,Anna,Renata,Gianni ,Adriana... IL MAGNIFICAT CANTATO A LOURDES resterà indelebile nel mio cuore !
Il video  è messo a conclusione del mese di Maggio dedicato a Maria,la madre di Gesù..
Queste alcune parole di Padre Antonio :
"Sappiamo che il nostro carisma carmelitano è esigente perché ci chiede di vivere l’esistenza “alla maniera di Maria”: facendo sì che sia tutta preghiera, in ogni frammento della più normale vita quotidiana.
Non dobbiamo però dimenticare che la Vergine Santa era “tutta redenta” fin dal suo concepimento, mentre noi dobbiamo immergerci continuamente nella redenzione che Cristo ci ha offerto.
Mi permetto perciò di ricordare a tutti questo dovere liberante di “lasciarci redimere dal nostro male”, il che può avvenire soltanto se il nostro cuore si affeziona al Sacramento del Perdono: bisogna che la “confessione sacramentale dei peccati” divenga, per ciascuno di noi, una santa abitudine: l’abitudine di dare verità, forza e concretezza al proprio desiderio di santità.
Chiediamo alla Madonna del Monte Carmelo di prenderci per mano e di condurci decisamente proprio là dove suo Figlio ci aspetta per santificarci."

Domenica 2 giugno 2013, alle ore 17.00 Adorazione Eucaristica di tutte le comunità cristiane nel mondo

Domenica 2 giugno 2013, alle ore 17.00 ora di Roma, il Santo Padre presiederà un'ora di Adorazione Eucaristica, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, in comunione con tutti i vescovi e con le loro comunità diocesane sparse per il mondo. Per questo motivo il  Movimento Ecclesiale Carmelitano di Brescia di cui fa parte il nostro gruppetto proporrà in S.Pietro in Castello dalle 17 alle 18 un'ora di adorazione Eucaristica in modo da essere sincronizzata, secondo l'ora locale con Roma
Ci uniremo così , nello stesso momento, con il nostro vescovo di Brescia e con Papa Francesco in preghiera  intorno a Gesù presente nell'Eucaristia.